Le parole portate da Vecchioni
"Le parole non le portano le cicogne"
di Roberto Vecchioni
prima ed. 2000, EinaudiII edizione, 2005, Torino, Einaudi
Pagg. 196 più nota finale dell'autore
€9.80
Tutti, almeno una volta, si sono domandati da dove vengono le parole, chi le ha create, come sono arrivate fino a oggi, morendo o nascendo, senza tregua. La protagonista, Vera, se lo chiede la prima volta quando incontra un vecchio linguista, Otto November, un personaggio pieno di saggezza, di critica, ma soprattutto di amore per la parola:"GLI UOMINI SONO COME LE PAROLE: CIASCUNA DI ESSE HA UN SUO SENSO. MA LE PAROLE NON STANNO DA SOLE, si uniscono tra loro e prendono un nuovo significato a seconda della frase in cui vanno a finire".La personalità strana di Otto avvince Vera, studentessa liceale senza particolari fronzoli per la testa, ma quanto mai legata alla sua realtà giovanile. Dopo le prime resistenze, Vera si dedica a questa amicizia con tutta se stessa, attorniata da amici com'è, ma, purtroppo, lontana dal mondo famigliare, per via di una madre assente e di un padre musicista, emigrato anni prima. Il libro è racconto della stessa Vera che, ormai insegnante universitaria, si trova a ripercorrere le sue scelte e la sua formazione, entrambe particolarmente legate alla figura di Otto.Molto delicate e profonde sono le riflessioni sulla vita, sull'amore, ben lontane dalla banalità. Vecchioni, ancora una volta, senza particolare fatica, affianca il gergo giovanile alle parole di un vecchio professore, che riesce a far assaporare tutta la sua passione per la linguistica e ad appassionare anche i lettori più lontani da quest'universo. Infatti, il libro è di facile comprensione - ma non semplicistico, attenzione! -, e Vecchioni correda il tutto con una pratica e curiosa nota d'autore finale, dove sono riportate le fonti di alcune citazioni e, soprattutto, un'apologia per la scelta di alcune teorie riportate nel libro. Scorrevole e pieno di buoni spunti di riflessione, il libro è consigliabile per tutti coloro che vogliono sfiorare la storia di una vita, gustandone il sapore delle parole.