Gentile Annamaria,
innanzitutto desidero ringraziarti per aver accettato la proposta di rispondere a qualche domanda per i nostri lettori. Sentiti totalmente libera di rispondere ciò che più credi giusto, dal momento che in questa intervista virtuale vorrei stare con te a chiacchierare su un divano comodo, sorbendo te e degustando pasticcini. Rimando pertanto gli amici che vogliono unirsi a leggere la recente recensione al tuo Ali tarpate, per poi accomodarsi qui con noi.
Cara Gloria, rispondo con molto piacere alle tue attente domande, sperando di essere esauriente il più possibile.
Ogni autore mette una parte di sé in ogni opera e, d’altro canto, anche l’opera più autobiografica tradisce delle parti romanzate. Cosa vuoi dirci, a tal proposito, della trama di Ali tarpate?
Come avrai notato la prima dedica è per “Vittoria, musa ispiratrice” , ossia mia madre.
Sin da ragazzina ero affascinata dai racconti che la mia mamma mi narrava con dovizie di particolari; ella era detentrice di molte storie familiari, ed essendo una persona molto loquace, le piaceva tanto far conversazione soprattutto con me.
E di te che cosa ci vuoi dire, dal momento che in quarta di copertina si allude solo alla tua residenza barese?
La passione per la scrittura io l’ho coltivata sin da adolescente, interesse che ho incentivato mediante la lettura attenta di romanzi e racconti vari.
Lo studio per la letteratura, particolarmente per quella del Manzoni, era per me una vera passione; molte frasi del “Promessi sposi”, ancora oggi sono impresse nella mia mente.
Quando leggo ed ascolto, memorizzo le frasi che mi catturano, adoro la magia delle parole che in un concerto narrante sviluppano: storie, sensazioni, emozioni.
Cosa mi aspetto da questa pubblicazione? Comunque vada, per me è già un successo, le mie giornate ora sono ricche di emozioni e di gratificazioni personali. Non credere che non ne abbia avute! Ho una famiglia eccezionale, composta dal caro marito e tre figli splendidi, ma essi hanno la loro vita.
Io mi sono sposata giovanissima ed ho dovuto affaccendarmi con tutti loro, ora ho più tempo per me stessa e posso coltivare la mia passione.
Per quanto riguarda la mia biografia credo di averti già risposto, aggiungo solo che la mia residenza è anche la città natale, nel caso fossi stata evasiva potrai sempre inviarmi altre domande e cercherò di soddisfare ogni tua curiosità.
Prima di addentrarci tra le pagine del romanzo, vorrei domandarti da cosa è nato Ali tarpate, e se il titolo è sempre stato chiaro nei tuoi progetti di scrittura.Come è nato questo mio primo Romanzo?
Il caso ha voluto che coincidessero le circostanze, ho conosciuto la persona giusta al momento giusto: mia nuora alla quale ho dedicato un particolare ringraziamento, è stata lei ad incoraggiarmi a scrivere il romanzo, con suggerimenti tecnici di scrittura.
Il titolo “Ali tarpate” è nato ancor prima che incominciassi la storia che era dentro di me in ogni poro della mia pelle; il titolo secondo me è quello più appropriato per gli ostacoli affrontati e gli obbiettivi vanificati dagli eventi.
Ricordo che all’inizio della nostra conoscenza, mi hai spiegato che la pubblicazione di questo libro rappresentava un sogno per te: vuoi raccontarci qualcosa? Come è stato poi vedere il proprio libro in brossura nelle librerie?
L’emozione è stata indescrivibile, ancora adesso mi sembra che stia vivendo un sogno, e quando raccolgo commenti positivi e vedo occhi lucidi di commozione, mi dico, allora trasmetto quello che sento?
Questo era il mio obiettivo, ma anche comunicare storie del passato per alcuni sconosciute o dimenticate, e fornire spunti riflessivi di avvenimenti contemporanei.
E l’incontro con l’editore MEF (Maremmi Editori Firenze), come è nato?
E’ semplice, ho inviato il Romanzo per un concorso che loro bandiscono per gli autori emergenti e l’hanno giudicato meritevole di pubblicazione.
Passiamo ora al romanzo. Qual era il tuo obiettivo, durante la stesura? È stato un lavoro molto tormentato o “di getto”?
Il romanzo si ispira ad una storia vera con alcuni intrecci romanzati, come hai già evidenziato, quando ho davanti una pagina bianca la mia fantasia galoppa a briglie sciolte.
Durante la stesura, hai modificato il percorso esistenziale di Clarissa o era già tutto tracciato nella tua mente?
La stesura di “Ali tarpate” era già tracciata nella mia mente, la mia mamma da grande affabulatrice finiva poi per ripetersi.
Il personaggio principale, Clarissa, è accompagnato dalla più tenera infanzia alla vecchiaia, e della vecchiaia tracci l’inevitabile percorso d’indebolimento della donna. Per quanto delicato sia il tuo stile nel toccare l’argomento, emerge il dolore di Clarissa e soprattutto il dolore dei suoi cari. Come mai questa scelta di accompagnarla fino all’estremo delle forze?
La protagonista è colei amo particolarmente e alla quale ho pensato per prima, per cui mi sembrava giusto accompagnarla sino alla fine , per rendere più toccante il Romanzo.
Come avevo già avuto modo di notare nella recensione, non ti limiti alla vita di Clarissa, ma sfiori una miriade di personaggi minori, tutti molto interessanti: quale s’è sviluppato per primo nella tua fantasia?
Amo anche i personaggi minori, ma Claudio secondo me è quello più interessante, ci fa comprendere come l’innocenza e la sprovvedutezza portano poi ad una serie di errori.
Ora una domanda puerile, tanto per divertirsi un po’: ci vuoi rivelare segretamente chi è il per te il personaggio peggiore?
Giacomo, padre infedele, è per me il personaggio peggiore dal punto di vista comportamentale.
Quasi tutti gli scrittori vivono una specie di “depressione post-partum” alla fine del loro romanzo, quando ormai i personaggi sono dati in pasto alla stampa, una sorta di svuotamento interiore. Ti è successo?
Interessante la domanda sulla “depressione post partum” narrativo, in effetti credevo che mi sarebbe successo, invece poi mi sono sentita liberata da una storia che avevo ascoltato per troppo tempo e che ora sta suscitando interesse.
Vuoi rivelarci in veste confidenziale se hai una nuova storia in elaborazione?
Sto continuando a scrivere, ho completato un secondo romanzo di narrativa che sto trasferendo sul computer, al quale mi sono approcciata da poco: è un mondo interessante senza confini.
La mia vena creativa tenuta a freno per troppo tempo, ora è inarrestabile: in cantiere c’è già un terzo libro.
Ti ringrazio a nome di tutti i lettori per la gentilezza e il tempo che ci hai accordato. Un caro abbraccio per il momento e la speranza di poterci ritrovare presto!
Un carissimo saluto ed un abbraccio
Intervista tenuta nel febbraio 2008 da Anathea