Oggi, a Parole nel tempo ho avuto modo di ammirare - con una certa calma, visto il luogo un po' defilato rispetto gli stands - l'anteprima della mostra intitolata "Dipingere l'immenso. Traduzioni pittoriche della letteratura del Novecento", organizzata da Libreria Archivi del '900. Nonostante le foto non rendano né i giusti colori né l'impatto delle opere, eccone solo un assaggio:
Volete vedervi con calma gli scatti rubati alla mostra? Collegatevi al mio album di foto.
Vorrei sottoporvi, poi, un volume uscito pochi giorni fa per l'editore Effigie: si tratta di una fotobiografia dedicata a Luigi Meneghello, intitolata Volta la carta la ze finia. Non fa parte della nostra cultura italiana concepire filologia e biografia legate a un'immagine fotografica, ma vi assicuro che l'impresa curata da Giulia Adamo e Pietro De Marchi per ora è un unicum. In parte perché la raccolta delle immagini è stata aiutata da un Meneghello ancora vivente; in parte perché non si mira a dare l'immagine polverosa dello studioso, ma si ritrova la sagace vivacità della sua persona, con una mescolanza di ricordi personali e di autografi riprodotti. Il tutto è per giunta accompagnato da utili didascalie che, come oggi ha sottolineato De Marchi, hanno la funzione di cucire insieme la fitta trama della vita del nostro autore, senza mai sovrapporsi o giustapporsi alla fotografia. Per i più appassionati, alle singole foto sono spesso aggiunte citazioni più o meno note, e il volume è introdotto e congedato da fondamentali saggi di esimi critici (ad esempio, uno scritto di Cesare Segre)e da un'intervista quasi interamente inedita a Luigi Meneghello. Non solo un libro, non solo una biografia, ma una vera esperienza di un'intera vita.
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