Dopo le esequie (After the funeral)
di Agatha Christie
Mondadori, Milano 2008.
pp. 189. Prezzo: 7,80 euro.
L'antica villa di famiglia degli Abernethie è un'immensa e silenziosa dimora gotica, sprofondata nelle verdi campagne inglesi e nei suoi cieli piovosi. Quale migliore ambientazione per un romanzo giallo ad enigma? Richard Abernethie, l'anziano capofamiglia, è morto, dopo una lunga malattia. Forse però qualcuno, magari avido del bel gruzzolo dell'eredità, ha pensato bene di dare una mano al vecchio patriarca e di anticipargli la traversata delle rive acherontee. -Diamine, è stato ucciso, no?- Questa è la frase che, dopo le esequie, Cora Abernethie pronuncia davanti alla famiglia, riunita nel salotto della villa, per la lettura del testamento. Lo stuolo di nipoti velenosi, fratelli inadeguati e mogli apprensive, come quando un rumore inatteso distoglie gli uccelli dal pasto minuzioso della carogna, si stupisce al sentire la frase di Cora, si imbarazza, si indigna, per poi tornare al consueto e gelido calcolo dei propri interessi. Ma forse l'ingenua Cora, che d'altronde da sempre è considerata il membro un po' tocco della famiglia, è troppo improvvida, inadeguata all'occasione per non svelare una qualche dose di verità, e il dubbio inizia a serpeggiare nelle menti machiavelliche del parentado. Del complicarsi delle vicende si occupa il più grande e rinomato investigatore d'Europa: il belga Hercule Poirot, lustro dell'acume deduttivo.
Dopo le esequie è un romanzo che merita, più che di essere letto, di essere gustato. Se Poirot appare un po' stanco, ed anche il meccanismo della trama, per questo romanzo che, pubblicato nel 1953, si inserisce nella fase matura della produzione della Christie, sembra essere così collaudato da risultare un facile giochino editoriale nelle mani della scrittrice, Dopo le esequie merita però davvero di essere letto, e centellinato, per l'atmosfera perfetta, e per il finale colpo di scena esplosivo. Nota personale: posso dire di aver vinto la mia battaglia, perché a metà libro avevo indovinato assassino e movente. Il colpo di scena, quello no. Ah, dimenticavo: uno dei personaggi, il vecchio Lanscombe, è il proverbiale maggiordomo dei gialli ad enigma. Più che un giallo, una partita di Cluedo.