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OltrePoesia: la ricchezza della poesia pavese

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OltrePoesia. Antologia di poeti pavesi di qua e di là dal Po
Fabrizio Bernini – Massimo Bocchiola – Andrea De Alberti – Maurizio Gramegna – Annalisa Manstretta – Alfonso Maria Petrosino – Matteo Poletti – Flavio Santi

a cura di Gianfranca Lavezzi
Pavia, Monboso, 2007

pp. 101
10 €


È arrivato il momento per non considerare più l’Oltrepò solo come meta per allettanti percorsi enogastronomici e passeggiate in collina: è anche luogo dove ritirarsi a scrivere. Si ispirano alle sue colline gli otto poeti che Gianfranca Lavezzi, brillante Professoressa dell’ateneo pavese e studiosa di metrica e stilistica, ha raccolto nell’antologia OltrePoesia: un assaggio di alcuni sapori diversissimi, tutti ugualmente stuzzicanti.

L’eterogeneità di questi autori deriva in parte dalle loro diverse età, dalla differente provenienza di alcuni di loro, ma non ci importa più di tanto. Piuttosto, testimonia la ricchezza della lezione pavese: se di scuola non si può certo parlare, né di una “linea pavese”, si pensi a una serie di esperienze che qui si concentrano, e si diffondono.
Le sessantaquattro poesie – otto per ogni autore – sono introdotte da una breve autobiografia che la curatrice ha richiesto ai singoli scrittori: interessante e innovativa pratica, già permette al lettore di capire qualcosa sul carattere dei poeti stessi. Se qualcuno ha giocato con la proposta, altri hanno preferito ricorrere ai contributi che la critica ha scritto sulle loro opere. Tutti gli autori, già pubblicati in rivista o in opere autonome, sono stati considerati dalla critica, ma prima d’ora mai si erano trovati a parlare insieme. Invece, a partire da questo progetto, grazie al contributo del comune di Cigognola (sempre attento a iniziative culturali e letterarie), è stato possibile organizzare incontri con gli autori, letture pubbliche, ma anche scambi di vedute sulla personale visione della poesia, nel mondo contemporaneo.

Mi sembra, dunque, d’obbligo abbozzare (mi perdoneranno gli autori per la brevità) alcune suggestioni a partire dalla lettura delle loro poesie.
È una ventata d’aria pura la tavolozza a colori puri, senza sfumature, della poesia di Fabrizio Bernini (non per niente in apertura di antologia), in grado di attribuire alla natura un significato simbolico, senza trascurare rimandi montaliani, più o meno velati.
Si passa alla finissima penna di Massimo Bocchiola, al viaggio nel territorio pavese, di cui l’autore coglie quei dettagli essenziali (secondo quel citatissimo precetto di Warburg, diremmo “il buon Dio abita nei dettagli”) per ambientare i concittadini e sufficienti per introdurre chi, in Oltrepò, non c’è mai stato.
Andrea De Alberti sceglie piuttosto una doppia dimensione temporale: l’osservazione di oggi permette all’immaginazione di proiettarsi in un futuro in cui tutto appare cambiato, spesso stravolto. Al contrario, i ricordi del passato restano ammantati da una costante e personale visione.
Maurizio Gramegna è anche biologo, caratteristica che influenza la sua visione della natura, osservata al microscopio della memoria e del ricordo, in un bilanciato connubio col presente.
Simbolica e delicatissima è la poesia che Annalisa Manstetta regala a quest’antologia: da componimenti più intimistici e personali, in cui il paesaggio è specchio e simbolo dell’interiorità, a scorci di Oltrepò filtrati da una grande sensibilità.
O ancora, Alfonso Maria Petrosino, giovanissimo dottorando in Filologia Moderna, porta a Pavia dalla sua Salerno un’intelligente giocosità, che eleva i suoi versi da divertissement a poesia, per l’arguzia e la finezza, nonché per i fini rimandi letterari ed extraletterari.
Complessa e molto attenta ai rapporti interpersonali è la poesia di Matteo Poletti, dottorando pavese come Petrosino: è la dimensione interiore a prendere il sopravvento rispetto a qualunque notazione spaziale, secondaria se escludiamo una pungente descrizione di Pavia, «Mecca di chi il tempo lo ricama».
Chiude l’antologia la silloge variegata (sia per stile che per contenuti) di Flavio Santi, con ricordi di vita e di morte, ma anche d’amore, di incontri e di speranze. Le sue poesie così diverse testimoniano, ancora una volta, quanti argomenti si affrontino in queste pagine, ora con drammaticità, ora con leggerezza, ora con un sorriso o con un rimpianto, o ancora con una malinconia che si vela di nebbia, o si adombra di sotto ai pampini.

E, si badi, tutte queste tematiche non restano racchiuse nell’antologia, ma hanno la forza di sprigionarsi ben oltre la parola scritta, ben oltre la dimensione privata o la nicchia di studiosi e, ci auguriamo, ben oltre il Po.

GMG