Radiohead. A Kid. Testi commentati.
di Gianfranco Franchi
Arcana Edizioni (2009)
pp. 437
Non mi dilungherò nel raccontarvi di cosa parla - fin troppo palese - o dello stile di scrittura di questo giovane autore o di chi siano i Radiohead. Potete facilmente leggerlo in qualsiasi pagina web. Voglio più semplicemente raccontarvi perché provo ancora entusiasmo nel guardare questo volume azzurro appoggiato sul mio comodino.
Chiunque ami leggere sa che la lettura richiede concentrazione, silenzio, qualche volta un sottofondo che, a seconda delle stagioni e delle atmosfere che si ricercano, può essere la pioggia, lo scoppiettio del fuoco, le onde del mare, il vento. Di certo la lettura è “disturbata” dalle parole, dai rumori e, ahimé, anche dalla musica. La musica, invece, può provocare un diverso abbandono, portare al movimento, invita a cantare, a chiudere gli occhi e a volare con la fantasia. Chi, come me, ama entrambe, nel tempo libero si trova spesso costretto a scegliere: libro o cd? Non questa volta: libro e cd!
Così ho sperimentato un nuovo tipo di lettura, esperienza per me diversa e appassionante.
Di certo i Radiohead sono uno dei miei gruppi preferiti, ma non sono mai stata né un’esperta né una fan accanita. Rimane il fatto che se una musica mi prende, sento la necessità di andare a scoprire che cosa c’è dentro al testo e, soprattutto, cosa c’è dietro al testo. I ritmi dei Radiohead trascinano, travolgono, alcuni brani entrano nel cuore e ne tirano fuori emozioni, spesso lacrime. Così quando ho saputo dell’uscita del libro, non ho potuto fare a meno di acquistarlo.
Cosa c’è di magnifico in questo saggio? Prima di tutto il modo di leggerlo: non è necessario iniziarlo, non è necessario finirlo, non bisogna seguire le pagine una per una, dalla prima all’ultima. Questo è un libro da portare con sé, da avere a portata di mano, in borsa, in macchina. Da tirare fuori quando alla radio passa un brano di Thom Yorke, quando ci si sveglia con il ritmo di Idioteque in testa o si sorride pensando alla genialità del video di Paranoid Android. E’ un libro da tenere, non solo da leggere. Si può iniziare dall’ultima canzone come dalla prima, aprirlo a caso o scoprirlo pagina dopo pagina accompagnati dal filo cronologico della discografia. Quando compro un nuovo cd, di solito, lo ascolto in ordine, dalla track1 in avanti… Poi, però, inserisco la riproduzione casuale. Ecco, questo è un libro che si può leggere “random”!
Lettura divertente. Mi riferisco proprio al gesto di leggere. Per la prima volta ho letto anche in piedi. Spesso ballando. Cuffiette alle orecchie o stereo ad alto volume, passeggiando per casa o in giardino, seduta sul treno o in metro. Cantando. Ascoltando il brano e seguendone la traduzione, andando a scoprire il significato della singola parola, leggendo ipotesi o certezze sulla genesi del testo.
Il libro è ancora sul mio comodino. Perché? Perché quando ascolto i Radiohead, ormai, mi piace rileggere qualche pagina qua e là.
A chi lo consiglio? A chiunque ami la musica. A chi conosce i Radiohead o ha semplicemente canticchiato i brani più famosi e ora è curioso di sapere un po’ meglio chi sono quei ragazzi di Oxford che, diciamocelo, sembrano anche un pochino strani. A chi, magari, leggendo questa pseudo recensione, ha voglia di utilizzare contemporaneamente il lettore mp3 e un libro!
In cosa mi ha stupito? Questo libro mi ha raccontato che i Radiohead sono una band anomala. Che i testi di Thom Yorke suggeriscono altra musica e altre letture. Che brani che facevano nascere in me determinati sentimenti, in realtà parlano di tutt’altro (ma questa è colpa mia e del mio pessimo inglese!). Mi ha regalato la voglia di andare a un loro concerto e la consapevolezza di sapere che cosa sto cantando, oltre la semplice traduzione.
Da ultimo, ma per me molto importante, mi ha permesso di non arrabbiarmi troppo quando alla radio ho ascoltato per la prima volta la indecente versione italiana della magnifica Creep... Perché? Leggete il libro!
Silvia Surano