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Gloria M. Ghioni
Pavia
scrittori in ascolto
Tiziano Scarpa
"Scrittori in ascolto" - Tiziano Scarpa
Tiziano Scarpa è stato a Pavia (Università degli Studi, Aula Volta)
il 9 marzo 2010, alle 17.30.
L'ha presentato Mauro Bignamini, Ricercatore di Letteratura italiana
La conversazione è stata introdotta dal liuto di Massimo Leonardi ed è stata chiusa dal Coro femminile dell'Istituto Musicale Vittadini, diretto da Giuseppe Guglielminotti Valetta.
Una grande serata: una bufera di neve fuori dalle finestre e il fascino sempre vivo della bella Aula Volta hanno fatto da sfondo all'incontro tanto aspettato dai pavesi (e non solo) con Tiziano Scarpa.
Dopo la musica del liuto di Massimo Leonardi, Mauro Bignamini ha brevemente introdotto il conosciutissimo scrittore che, ricordiamo, ha vinto tra gli altri il Premio Strega nel 2009 con il suo Stabat mater (clicca qui per rileggere la nostra recensione).
Senza mai una minima incertezza, Scarpa ha iniziato con una riflessione sul fascino della musica antica: la gestualità di Massimo Leonardi ha offerto l'occasione per parlare di quando la musica era un rito.
Passando poi alla sua ultima pubblicazione, Scarpa spiega per quale motivo abbia scelto di parlare dal punto di vista di una ragazza del Settecento, quale è la sua protagonista Cecilia. Dal momento che è difficile parlare di temi forti ed esistenziali quali la morte e il dolore, ma anche un amore rifiutato, Scarpa ha affidato alla sua giovane protagonista tutto il coraggio per parlare della disperazione. Il tutto, con un continuo riferimento a Vivaldi personaggio storico e compositore.
Anche l'ambientazione non è casuale: l'orfanotrofio della Pietà a Venezia ha sempre affascinato Scarpa, fin da quando, bambino, sua madre gli raccontava di averlo partorito in una di quelle stanze. Benché il piccolo Tiziano avesse una madre e un padre, lo iniziò a sentire una sorta di legame immaginario con quei "fratellini e sorelline" orfani, centinaia d'anni prima. Nello scrittore si è quindi poi radicata questa immaginazione, poi confluita in Stabat mater.
Come Bignamini ha acutamente notato, nella narrativa di Scarpa è sempre presente un personaggio che scrive, quasi sempre parlando di sé, a un destinatario assente o lontano. Scarpa conferma: la comunicazione negata è un tema forte nella sua produzione, che - ci anticipa - in qualche modo tornerà nel romanzo che sarà pubblicato tra poco.
Dopo altre interessanti disquisizioni, Scarpa dà lettura dell'incipit del romanzo: con ottime capacità attoriali, interpreta i suoi testi dando "lettura nel migliore dei modi", come ha detto dopo, sebbene questo testo (come ogni prosa narrativa) sia nato per restare sulla carta, e non per essere letto ad alta voce. Al contrario, spiega che alcune trame sono nate nella sua fantasia come opere fortemente visive e ricche di azione e, per questo, destinate al teatro anziché alla pagina.
Purtroppo, vista l'ora tarda non è stato possibile soffermarsi sulla produzione poetica di Scarpa, che ricordiamo ospita degli esperimenti interessanti (clicca qui per fartene un'idea).
Con lo stesso rapimento, il pubblico ha poi ascoltato la bellissima esecuzione di alcuni brani scelti ad opera del coro femminile dell'Istituto musicale Vittadini.
Tutta la serata s'è conclusa con uno scroscio di applausi, un'interminabile coda per gli autografi (anch'io ne ho ottenuto uno speciale!) e calde strette di mano.
GMG
Foto 1 e 2 - da sinistra: Mauro Bignamini e Tiziano Scarpa all'inizio dell'appassionata lettura.
Foto 3 - coro femminile dell'Istituto musicale Vittadini e il direttore Guglielminotti.
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