La separazione del maschio
di Francesco Piccolo
Einaudi, Torino 2008
€ 17,50
pp. 198
La Separazione del Maschio o meglio lama di rasoio per una nuova consapevolezza o esempio di probabilità che diviene sempre di più certezza.
Un libro che costringe, obbliga ad una coscienza della realtà: cosa significa per un uomo sapere di essere e vivere sino in fondo, anche dolorosamente, il suo stato di maschio.
“E’ rassicurante somigliare a qualcuno che alla fine fa tutto nel modo giusto”, dice l’io testosteronico narrante. Sì, rassicurante ma impossibile per un maschio: un maschio che vive la poligamia come una necessità, che sente di dover frammentare la vita per sentirsi parte di essa, che sopporta i turbamenti dell’amore avendo più donne, donne che sceglie con cura e di fronte alle quali si scopre incapace di abbandonare, impreparato ed inadatto a “lasciar andare”.
La soluzione di un uomo di fronte alla domanda “come si sopporta la vita?” è e rimarrà “affidandola a più mani”, perché vivere sulla bilancia è un modo di vivere.
La poligamia serve a soffrire bene e il lettore di fronte a questo eccesso di verità resta spiazzato, inerme, come il protagonista.
Ma è dal protagonista del racconto che ogni lettore riesce a dare un senso unico alla frammentarietà.
Siamo di fronte ad un libro verità, un libro che ti tocca dentro, perché parla alla sensibilità di ognuno di noi, e insegna a rinunciare alla radicale negazione delle ragioni dell’altro, maschio in questo caso.
Quando un libro insegna ad ammettere le debolezze, sarà sempre in grado di ricordare al lettore qual è il modo da usare per concedere a sé stessi un futuro, l’autore, Francesco Piccolo, è riuscito in questo intento!
Emma Gabriele
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