John Parker il detective
di Salvatore Scalisi
CSA Editrice, 2010
pp 99
€ 12,00
John Parker, giovane uomo segnato dalla prematura scomparsa della moglie e padre amorevole della piccola Kate, ha da tempo abbandonato gli incarichi pericolosi per accontentarsi di una routine lavorativa fatta di indagini su infedeltà coniugali ed evasioni fiscali. Ma John si sente stretto in questa vita e, non appena capita l’occasione, decide di accettare, senza troppe spiegazioni, un caso interessante: l’omicidio di un brav’uomo di famiglia, caso archiviato dalla polizia come l’ennesimo atto di qualche balordo.
A richiedere l’aiuto di Parker è qualcuno la cui identità non è svelata fino alla fine del libro.
Dopo poche pagine si intuisce subito che dietro a quello che sembra essere stato un atto di impeto e di ira si nascondono, in realtà, tristi intrighi di famiglia, loschi affari e una rivelazione finale che non ci si aspetta.
A richiedere l’aiuto di Parker è qualcuno la cui identità non è svelata fino alla fine del libro.
Dopo poche pagine si intuisce subito che dietro a quello che sembra essere stato un atto di impeto e di ira si nascondono, in realtà, tristi intrighi di famiglia, loschi affari e una rivelazione finale che non ci si aspetta.
L’autore non fa mancare nulla al lettore: flashback, crisi interiori, scazzottate, accoltellamenti (a volte sembrerebbe trattarsi, in realtà, di John Parker il giustiziere...), momenti di semplice vita in famiglia e anche un piccolo ma cruciale flirt. Forse un po’ troppo per così poche pagine.
Una trama che ha del buono passa con un ritmo non cadenzato, ora molto lento, a tratti troppo veloce. In alcuni passaggi manca la giusta e dovuta suspense e sono tralasciati dettagli che lasciano il lettore con qualche dubbio.
Così ci si trova a voltare pagina e leggere, senza giri di parole, chi è l’assassino…vedendosi negato il tempo di fare ipotesi o congetture. Ma questo non è necessariamente un male.
Nel racconto mancano quasi del tutto narrazione e descrizione. Lasciata completamente al lettore ogni libertà di delineare luoghi e personaggi. Il dialogo regna sovrano: tutto si incentra sulla trascrizione precisa e dettagliata di ogni parola pronunciate dai personaggi, come se l’autore avesse in mente un vero e proprio film e stesse riportando su carta quello che ascolta.
Se un appunto si vuole fare, a volte, nell’estremo tentativo di rendere realistici gli avvenimenti narrati, l’autore ottiene l’effetto contrario, con dialoghi che non sembrano proprio spontanei e veri. Così la piccola Kate, una bimba di appena 10 anni, si trova a pronunciare battute maliziose al papà e lo stesso Parker ad utilizzare termini formali e complessi per complimentarsi con sua madre per la cena.
Nel complesso il detective John Parker, lavoratore appassionato, padre devoto e uomo affascinante, è il classico “eroe della porta accanto”, personaggio che suscita simpatia. Leggendo le ultime due pagine del libro che accennano ad un nuovo e complicato incarico, si ha la netta sensazione che nei progetti dell’autore ci sia quello di creare una collana di racconti, un libro per ogni avventure di John Parker, ll detective.
Se un appunto si vuole fare, a volte, nell’estremo tentativo di rendere realistici gli avvenimenti narrati, l’autore ottiene l’effetto contrario, con dialoghi che non sembrano proprio spontanei e veri. Così la piccola Kate, una bimba di appena 10 anni, si trova a pronunciare battute maliziose al papà e lo stesso Parker ad utilizzare termini formali e complessi per complimentarsi con sua madre per la cena.
Nel complesso il detective John Parker, lavoratore appassionato, padre devoto e uomo affascinante, è il classico “eroe della porta accanto”, personaggio che suscita simpatia. Leggendo le ultime due pagine del libro che accennano ad un nuovo e complicato incarico, si ha la netta sensazione che nei progetti dell’autore ci sia quello di creare una collana di racconti, un libro per ogni avventure di John Parker, ll detective.
Silvia Surano
Social Network