di Elisabetta Raviola
Il Filo Editore, 2010
Collana "Domna, nuove voci".
pp.156
€14,50
E' la prima volta che mi capita di ricevere un omaggio da un autore emergente. Elisabetta Raviola l'ha fatto ed è stata una bella sorpresa. Corredato al libro ho trovato anche una lettera di presentazione e di ringraziamento, la dedica nelle prime pagine del suo romanzo e l'augurio di vivere belle emozioni, viaggiando con l'autrice in Egitto.
Egitto. Snodo cruciale in cui si realizza la vicenda.
La trama. Lia, trentaseienne alla ricerca di risposte, dopo l'ennesima delusione d'amore, si lancia in una nuova avventura lavorativa. E' letterata, amante della storia, dell'archeologia. La terra dei Faraoni l'aspetta con un nuovo lavoro e un nuovo incontro sentimentale. Uno di quegli incontri dalla brevissima durata, ma capaci di cambiarti la vita, di metterti in crisi, di far sgorgare delle domande e, al tempo stesso, delle risposte. Il destino, i casi della vita, i valori, i rapporti umani e familiari: come acqua di fiume, scorrono dolci e delicati nelle pagine di questo libro.
Quando l'autrice dipinge la famiglia della protagonista, la pennellata è sognante. Rimane impressa la figura di questa madre fragile e forte, silenziosa eppure intensa. Capace d'amare e di reagire al lutto con molta, molta bravura, quasi ai limiti della naturalezza. Il mondo di Lia è popolato da personaggi di questo genere.
E' quasi una carezza, questo romanzo.
Lo stile. Elisabetta Raviola adotta uno stile semplice e curato. Il ritmo è scorrevole.
Manca, talvolta, l'approfondimento psicologico dei personaggi e l'amplificazione della situazione, dei profumi, la diversificazione degli elementi che compongono un paesaggio (una pianta può avere diverse sfumature, appartenere a varie specie, avere frutti o spine, foglie o fiori e via dicendo). I capitoli sono brevi, così come le frasi e questo permette una lettura spedita. Interessante l'uso di elementi caratterizzanti nel parlato, come alcuni dialettismi. Reale la comunicazione bambino-adulto.
Suggerimenti e considerazioni. Il viaggio dell'eroe all'interno di sé stesso e della vita è tema affascinante. Potenzialmente ricco, profondo ed esaltante.
Consiglio all'autrice, in futuro, di dare maggiore spazio a questo viaggio che preclude il cambiamento, mettendo in difficoltà il personaggio principale, portandolo a crescere attraverso le difficoltà.
Talvolta Lia appare come una foglia sospinta dal vento, poco protagonista della sua vita.
Si interroga poco sul perché ha difficoltà nell'intrattenere una relazione con gli uomini, sui suoi atteggiamenti. Ha realizzato i suoi sogni, Lia? Li ha realizzato fino in fondo? Da cosa nasce la sua felicità futura? Dall'incontro preciso e puntuale con quel destino che mai aveva dimenticato? E perché "quel destino" è stato così importante? Che cosa di quel parlare al chiaro di luna l'ha così profondamente colpita da segnare la sua esistenza a tal punto?
Lia, come ogni futuro personaggio che uscirà dalla penna di quest'autrice emergente in gamba, garbata e delicata, è in potenza un mondo. Consiglio all'autrice di non temere d'indagare i reconditi della sua protagonista, di metterle i bastoni fra le ruote, di farla inciampare.
Secondo me anche questi strumenti potrebbero risultare utili per rendere ricchi i dipinti pennellati dal cuore di questa scrittrice.