di Frank Spada
2010, Robin Edizioni - Biblioteca del Vascello
Nuovo romanzo per Frank Spada e nuova avventura per il detective Marlowe, ancora più sgualcito, disincantato e ironico di prima. Un caso difficile lo attende anche perchè stavolta è coinvolto emotivamente e il forte senso di giustizia che già gli riconosciamo è reso ancora più determinato dalle implicazioni personali. Chi ha ucciso la bella infermiera Miranda e perchè? Lo vuole sapere l'altrettanto affascinante gemella della vittima, Conchita, che "condisce" il caso con strane storie di amori proibiti e di due antichi gioielli che uniti simboleggiano la vita eterna, per i quali qualcuno è disposto a uccidere.
Negli ambienti editoriali si sa che il secondo romanzo è il più "critico", perchè viene atteso con aspettative già definite dal primo, e si ha sempre paura che deluda gli stessi lettori che hanno apprezzato quello d'esordio. Ma non accade con Dimmi chi sei Marlowe, che a mio avviso è molto più denso e ricco di riferimenti del primo, ma allo stesso tempo svela un leggerezza e un'ironia che in Marlowe ti amo erano solo abbozzate. Di sicuro è un libro da leggere una prima volta per il gusto della scrittura e della storia, poi da riaprire e scorrere con più attenzione, perchè nasconde tesori che ad una prima occhiata sfuggono. Come una scatola cinese: si solleva il coperchio e svela una piccola soprpresa che a sua volta, se aperta, ne svela una seconda, e una terza e così via. Un libro da decantazione, che col passare del tempo, delle letture e della sua "messa in circolo", si apprezza sempre più.
Ho avuto il piacere di fare una chiacchierata telefonica con Frank Spada, dalla quale ho compreso che esiste un'ulteriore chiave di lettura del romanzo: l'autore vi ha inserito elementi che raccontano la genesi di questa storia, ciò che ha provato mentre la scriveva, i tentennamenti, le "crisi" d'ispirazione, insomma una sorta di diario in cui traspare il vissuto dello scrittore mentre creava il romanzo. Credevo quindi di avere capito tutto, la vicenda, i riferimenti letterari e quelli biografici. Ma una domanda sibillina fattami da Frank Spada nel corso di una successiva telefonata - dopo che avevo già letto e riletto il libro e che mi accingevo a recensirlo - mi ha lasciato per un attimo interdetta: qualcosa mi sfuggiva ancora sulla trama? Per fortuna, dopo averci pensato un po' su, ho avuto l'illuminazione. E ho dato a Frank la risposta corretta, lui ha riso e mi ha detto "adesso può scrivere quello che vuole".
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