La neve di primavera
di Yukio Mishima
Feltrinelli, Milano 2009
1^ edizione: 1968
320 pp.
€ 9,00
Primo romanzo della "quadrilogia della fertilità", Neve di primavera rappresenta, secondo alcune opinioni, il lavoro più maturo e ricercato dello scrittore giapponese, di così fondamentale importanza sia nella letteratura locale, che in quella mondiale. Per certi versi, ho sempre trovato Mishima il "D'Annunzio giapponese", con la differenza che almeno per il mio gusto personale, Mishima è più interessante.
In Neve di primavera, lo scrittore-samurai riesce a dipingere e cesellare le molteplici sfaccettature dell'anima, come se si avvalesse dell'uso di uno di quei sottilissimi pennelli con i quali in antichità venivano dipinti gli ideogrammi. Raffinatezza, cura dell'estetica, introspezione, spiritualità e ritualistica attenzione al dettaglio: sono queste le caratteristiche che emergono dalla scrittura di Mishima, e che fanno sentire in ogni momento il lettore come davanti ad un antico rituale giapponese, dove ogni riga equivale a un gesto, una formula, un passaggio di un rito, eseguito con la massima attenzione e devozione.
La trama è la seguente: siamo nel Giappone del primo '900. Kiyoaki e Honda sono due giovani di diciannove anni, diversissimi anche se amici per la pelle. Infatti mentre Honda è intellettuale e razionale, Kyoaki è dominato dalle passioni, e agisce spesso per istinto.Consapevole di essere molto bello, non riesce ad andare oltre l'amore per sé stesso, e per paura di essere sconfitto dai sentimenti, si fa scudo dietro l'indifferenza per gli altri. L'unica persona che riuscirà ad oltrepassare le sue difese, causandogli un grande turbamento interiore, sarà Satoko, la sua amica d'infanzia.
Un romanzo che mescola sapientemente la storia d'amore con un'analisi introspettiva dell'animo umano. Mishima scrive in maniera tale da dipingere le scene, comunica mediante una quintessenza spirituale che emerge da ogni riga del libro, invitando chi legge a non fermarsi alla descrizione o alla scena, ma a cercare di cogliere quel momento di congiunzione tra arte e spirito, che egli cerca di raggiungere mediante la sua letteratura. Un capolavoro, da leggere e da percepire con attenzione.
Giuseppe Novella
320 pp.
€ 9,00
Primo romanzo della "quadrilogia della fertilità", Neve di primavera rappresenta, secondo alcune opinioni, il lavoro più maturo e ricercato dello scrittore giapponese, di così fondamentale importanza sia nella letteratura locale, che in quella mondiale. Per certi versi, ho sempre trovato Mishima il "D'Annunzio giapponese", con la differenza che almeno per il mio gusto personale, Mishima è più interessante.
In Neve di primavera, lo scrittore-samurai riesce a dipingere e cesellare le molteplici sfaccettature dell'anima, come se si avvalesse dell'uso di uno di quei sottilissimi pennelli con i quali in antichità venivano dipinti gli ideogrammi. Raffinatezza, cura dell'estetica, introspezione, spiritualità e ritualistica attenzione al dettaglio: sono queste le caratteristiche che emergono dalla scrittura di Mishima, e che fanno sentire in ogni momento il lettore come davanti ad un antico rituale giapponese, dove ogni riga equivale a un gesto, una formula, un passaggio di un rito, eseguito con la massima attenzione e devozione.
La trama è la seguente: siamo nel Giappone del primo '900. Kiyoaki e Honda sono due giovani di diciannove anni, diversissimi anche se amici per la pelle. Infatti mentre Honda è intellettuale e razionale, Kyoaki è dominato dalle passioni, e agisce spesso per istinto.Consapevole di essere molto bello, non riesce ad andare oltre l'amore per sé stesso, e per paura di essere sconfitto dai sentimenti, si fa scudo dietro l'indifferenza per gli altri. L'unica persona che riuscirà ad oltrepassare le sue difese, causandogli un grande turbamento interiore, sarà Satoko, la sua amica d'infanzia.
Un romanzo che mescola sapientemente la storia d'amore con un'analisi introspettiva dell'animo umano. Mishima scrive in maniera tale da dipingere le scene, comunica mediante una quintessenza spirituale che emerge da ogni riga del libro, invitando chi legge a non fermarsi alla descrizione o alla scena, ma a cercare di cogliere quel momento di congiunzione tra arte e spirito, che egli cerca di raggiungere mediante la sua letteratura. Un capolavoro, da leggere e da percepire con attenzione.
Giuseppe Novella