NordEst
di Massimo Carlotto e Marco Videtta
e/o Edizioni, 2005
pp. 201
Massimo Carlotto è uno di quei rari, rarissimi scrittori, che riesce davvero a trasmettere immagini e sensazioni autentiche mediante la scrittura. Non è un fatto comune, anzi, è difficile trovare anche fra i classici chi realmente ha la capacità di instillare nelle parole un vero e proprio "concentrato di immagini", e lo scrittore Padovano, prolifico autore di thriller, ci riesce perfettamente.
Nord-est è un romanzo nel quale Carlotto, insieme al suo "compagno di scuderia" Marco Videtta (autore che purtroppo non conosco, ad eccezione di questo romanzo, ma che mi riprometto di approfondire quanto prima), decide di scoprire il lato oscuro dell'imprenditoria della cosiddetta locomotiva d'Italia: un lato oscuro fatto di capannoni abusivi, sfruttamento barbaro degli immigrati clandestini, soldi sporchi reinvestiti in night e attività pulite solamente nella facciata. Carlotto e Videtta trafiggono il cuore del lettore, facendolo indignare, disgustare davanti alla nuda realtà della collusione criminale di un certa fetta di "pezzi grossi", e lo fanno senza eccedere con le parole, mantenendo uno stile sobrio, asciutto, meno "acrobatico" dei loro colleghi (più anziani in realtà) americani.
Ma proprio per questo motivo, la loro letteratura è efficace, tagliente, tratteggia benissimo personaggi e situazioni che l'autore dimostra di conoscere a fondo. Un romanzo, come tutti quelli di Massimo Carlotto, da bere tutto d'un fiato, che scorre velocissimo e brucia le viscere come una sorsata di Whisky. Assolutamente consigliato a qualsiasi amante del giallo (soprattutto italiano), e in generale a tutti coloro che apprezzano la buona letteratura contemporanea.
Giuseppe Novella
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