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L'ipocrisia che uccide e imprigiona

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La gabbia criminale
di Alessandro Bastasi
Eclissi Editore, 2010


La gabbia criminale, secondo romanzo di Alessandro Bastasi, è un noir sociale che avvince il lettore fino all'ultima pagina. Protagonista del racconto è Alberto Sartini, professore universitario appena andato in pensione, che dopo tanti anni trascorsi per lavoro a Brescia, torna nella sua città natale: Treviso.
La vita ora è cambiata, Alberto non ha più una moglie, che ha divorziato da lui, i figli sono cresciuti ed il professore si ritrova in una città in cui frequenta solo sua madre e sua sorella, con le quali non esistono neppure rapporti eccezionalmente calorosi.
Alberto ricomincia a vivere nella casa di famiglia e reincontra qualche vecchio amico, ma col passare dei giorni riemergono nei suoi pensieri ricordi di un delitto del passato che aveva lasciato sgomento tutto il vicinato e a cui lui non ripensava più da anni.
La vicenda risale al 1953 quando era ancora un bambino: erano stati uccisi a coltellate Saverio Dotto e la moglie; per l'omicidio la condanna era andata a Carlo Bettini, ma l'amico di Alberto, Gigi, ha sempre sostenuto la sua innocenza.
Carlo ormai è morto in carcere, ma Alberto vuole scoprire la verità su questa storia ed inizia ad indagare, aiutato anche dalla moglie e dalla figlia di Bettini.
Alberto si troverà invischiato sempre più in un castello di ipocrisie e falsità costruito ad arte per mantenere solo una facciata di perbenismo, sentimento classico della provincia.
Il protagonista scoprirà anche come le cose non siano così cambiate dal dopoguerra per le persone che hanno sempre vissuto ai margini della società.
Alberto condurrà un viaggio a ritroso, nei meandri di una storia che è divenuta una vera e propria “gabbia criminale” da cui, per chi vive solo di apparenze, è difficile scappare; ma l'indagine lo porterà a riscoprire una nuova forza di vivere, la voglia di rimettersi in gioco in prima persona, e all'orizzonte una inaspettata storia d'amore.

Carla Casazza