Un giorno
di David Nicholls
Neri Pozza, 2010
487 pp., 18 euro
Venerdi 15 luglio 1988: Edimburgo, giorno di San Swithin.
Emma e Dexter, nomen omen: quello di lei di ispirazione flaubertiana, quello di lui che sa di fumetto.
E’ il giorno dopo la laurea: l’alba del loro futuro.
"La cosa importante per me è segnare sempre una differenza", disse lei "Insomma, cambiare qualcosa, capisci?"
Sono finiti a letto insieme, dopo una notte di bevute e festeggiamenti. E’ l’inizio di una storia, di un percorso, di un viaggio dell’anima. Si sono appena conosciuti, si sono appena detti addio.
Ma si sono anche innamorati, a loro insaputa, è questo “dettaglio” li legherà per sempre indissolubilmente.
Sono così diversi tra loro: lei ragazza dai capelli rossi e grandi ideali, laurea con il massimo dei voti in Storia e Letteratura, lui bruno, "fascinoso", termine antiquato, affascinante, con un che di felino, che tenterà di fuggire dalla realtà per tutta la vita come un eterno Peter Pan con il futuro già scritto dalle convenzioni, i privilegi ereditati e le possibilità economiche e sociali servite su un piatto d’argento.
Al di sopra di loro la Vita che li allontanerà senza mai separarli, li illuderà e deluderà, li priverà delle speranze e gliele restituirà .
E il Tempo, che scorrerà inesorabile per 20 lunghi anni, tra parole non dette, occasioni mancate, rimpianti e rimorsi.
E la Forza di un Pensiero, che, come per magia, supererà le barriere spazio- temporali e li riunirà, ogni 15 luglio. E per uno strano gioco del Destino, quando finalmente la Vita che li ha blanditi beffardamente con l'illusione di una promessa da mantenere restituirà loro quanto promesso,tornerà a separarli, questa volta per sempre.
La voglia di stare insieme, il desiderio e l’amore saranno così incisivi, travolgenti e determinanti tanto da riuscire a cambiare “non tutto il mondo, ma soltanto il piccolo pezzo di mondo intorno a noi”.
Un giorno o una vita, cosa importa?
A. Di Tomasso