Un'irriverenza analitica: il Premier spiegato ai posteri

La pancia degli italiani. Berlusconi spiegato ai posteri
di Beppe Severgnini
Rizzoli, Milano 2010

pp. 198
€ 16.00

Non è una necessità storica e non è un'inevitabile conseguenza del nostro carattere nazionale. B. è il frutto di un'intuizione: la sua. Ha capito la solidarietà con chi ci prova, l'ammirazione per chi ci riesce, la diffidenza verso l'autorità, l'indulgenza per l'imputato, l'abilità - tutta italiana - a intrufolarsi nell'intercapedine tra alti princìpi e bassi interessi. (p. 47)

Ben piazzato nella classifica delle vendite, ospite presso molteplici atenei e librerie italiane: non meraviglia. Il nuovo libro di Severgnini fa leva sullabrillante lucidità del giornalista cremasco e sulla figura ambigua e ultra-discussa del Premier.
L'opera si propone curiosamente di spiegare il successo di  Silvio Berlusconi alle generazioni del futuro: una prospettiva insolita, che consente di prendere le distanze dalla contingenza, ma soprattutto di (ri)spiegare alcuni assunti spesso dati per scontato dai media e, furbamente, (ri)problematizzarli. Inoltre, questa strategia narrativa permette a Severgnini di servirsi di un'abbondante e tagliente ironia, piena di effetti a sorpresa e paradossi rovesciati, senza rischiare di incorrere nella querelle culturale e politica, che sui quotidiani assume fin troppo facilmente toni accusatori e inquisitori. 

Severgnini scava dall'interno con lentezza, ma in modo implacabile: la sua analisi è rivolta ai dieci presunti "super-poteri" berlusconiani, che espone in un primo momento in modo piano, con dovizia di citazioni (sono sempre citate le fonti). I fatti, spogliati di sofismi, ipotesi e supposizioni, sono accompagnati da parentetiche e intermezzi divertenti, a volte amari, a volte quasi sconcertanti. La linearità sintattica e argomentativa evidenzia ancora di più le contraddizioni razionali, che tanto intaccano le scelte "di pancia" degli italiani. Se spontaneamente ci chiediamo: ma allora come si fa a votarlo?, in realtà Severgnini mostra anche l'altra faccia della medaglia, quella su cui ci si sofferma meno.

Senza demonizzazioni né giustificazioni, a tratti discutibile a parte da plaudere sonoramente, la posizione di Severgnini si fa critica al di là della politica, oserei dire culturalmente critica. Sempre senza perdere il buonumore né temere censure, caratteristiche rare che rendono la lettura più che godibile.

Gloria M. Ghioni