di Alberto Moravia
Bompiani,
350 pp.
1^ edizione: 1929
Primo romanzo di Alberto Moravia (all'anagrafe Alberto Pincherle) e capolavoro della letteratura esistenzialista, che ha consacrato il romanziere alla fama. Un ritratto lucido e cinico della borghesia italiana durante il ventennio fascista, che porta alla superficie tutto il materialismo più becero e la carenza di valori morali che contraddistingue, secondo lo scrittore, il ceto sociale più alto della società italiana del Ventennio.
La trama è semplice quanto efficace: due fratelli, Carla e Michele, sono due giovani annoiati e incapaci di provare alcun tipo di sentimento. Leo, amante della madre dei due fratelli, Mariagrazia, tenta di far ubriacare Carla nel giorno del suo ventiquattresimo compleanno per approfittare di lei, fallendo poiché la fanciulla sta male e vomita. In realtà Leo è interessato a che la famiglia, che si trova in una situazione economica piuttosto negativa, non venda la sua villa di grandissimo valore, desiderando impossessarsene.
Mariagrazia intanto, notando che l'amante la trascura, da la colpa alla sua amica Lisa, che invece è invaghita di Michele che, debole e incapace di reagire alla situazione, si lascia corteggiare senza palesare alcun coinvolgimento. Questo scenario darà origine a una serie di eventi che sviscereranno tutta la mediocrità e la pochezza degli attori coinvolti.
Il linguaggio che Moravia adopera è asciutto ed estremamente affilato. Riserva pochi spazi a intermezzi retorici od ornamenti letterari, dipingendo invece il teatro in cui si svolgono le vicende in maniera cinica e spietatamente realista. I cinque protagonisti della storia sono tratteggiati in tutta la loro grettezza, riportando alla mente del lettore certi personaggi pirandelliani di cui vengono descritti soprattutto i difetti (visto che le grazie son poche), e che inevitabilmente non faranno altro che originare altre situazioni pietose, rivelando in tutto il corso del romanzo la loro vera natura.
"Gli Indifferenti" indaga nella società del tempo in maniera assai profonda; lo smarrimento esistenziale dei personaggi, più interessati alle apparenze e al lato materiale delle cose piuttosto che ai sentimenti e alla moralità e dignità delle azioni e delle cose, è il filo conduttore di tutto il romanzo, che risulta per la sua estrema freschezza e lucidità ancora attualissimo.
Giuseppe Novella
Anche Gloria ha scritto sugli Indifferenti : clicca qui per leggere l'intervento