Il mastino dei Baskerville
di Arthur Conan Doyle
Mondadori, Milano 2005
pp. 210
€ 8.40
1^ edizione: 1902
Di sicuro il famoso detective di Baker Street per i più non ha bisogno di alcuna presentazione, Sherlock Holmes è ormai un personaggio che è entrato di diritto nell'immaginario comune, grazie anche al recente adattamento cinematografico del 2009, diretto da Guy Ritchie, che ne ha rimodernizzato l'immagine riportando il detective sulle luci della ribalta grazie all'esilarante interpretazione di Robert Downey Jr.
Tornando al personaggio letterario, Holmes compare per la prima volta nel 1887 nel racconto “Lo Studio in Rosso” che segnò il successo di Conan Doyle come scrittore di gialli e polizieschi, da quel momento lo scrittore non riuscì più a liberarsi del suo personaggio di successo, al punto che si vedrà costretto molti anni più tardi a farlo “resuscitare” dopo aver tentato invano di sbarazzarsene facendolo morire nella caduta in un burrone.
Quello che pochi sapranno è che Conan Doyle prima di essere un affermato scrittore era un medico e che nei primi anni dopo il suo Master in Chirurgia (1881) lavorò presso l'ospedale di Edimburgo dove fece la conoscenza del dottor Joseph Bell, la cui abilità nel dedurre dai minimi dettagli le caratteristiche psicofisiologiche dei suoi pazienti gli ispirerà il personaggio che lo renderà celebre.
Il romanzo del feroce mastino dei Baskerville apparve a puntate sullo Strand Magazine dall'agosto del 1901 all'aprile del 1902 e fu scritto proprio in seguito alle pressioni che editori e lettori esercitavano su Conan Doyle dal 1893, anno in cui, nel racconto “Il Problema Finale”, lo scrittore tentò di sbarazzarsi per sempre di Sherlock Holmes. Le vicende narrate però, come specificato da Doyle, si collocano cronologicamente prima della caduta di Holmes nel burrone.
Venendo al romanzo di per sé, esso ha tutte le caratteristiche tipiche delle narrazioni di cui il sagace detective è protagonista. Le vicende ci vengono descritte dall'immancabile assistente Watson, quindi usando l'espediente della narrazione in prima persona nelle sue varie forme, infatti alcuni capitoli sono costituiti da “estratti” dal diario del dottor Watson. Molti studiosi ritengono che il successo dei romanzi con Sherlock Holmes risieda proprio nel personaggio di Watson, con il quale il lettore si può identificare più facilmente rispetto all'individualista e arrogante Holmes, e, l'espediente contribuisce a mantenere attorno al personaggio principale un alone di mistero e fascino che ci viene trasmesso anche attraverso le sensazioni del dottor Watson, il che è anche decisivo per rendere credibili le storie di Doyle: vediamo Holmes attraverso gli occhi di Watson, sapendo che sono anche gli occhi di Conan Doyle.
Le vicende prendono il loro avvio a Londra, come di consueto, nello studio di Baker Street. Un certo dottor Mortimer, amico del recentemente defunto Sir Charles Baskerville si reca dal famoso detective per esporgli la terribile storia della maledizione che da anni grava sulla nobile famiglia dei Baskerville.
Un antico antenato di Sir Charles infatti, Sir Hugo, si era innamorato di una donna, che però non ricambiava le sue attenzioni, cercava anzi di sfuggirgli, una notte allora il nobile la rapì e la rinchiuse in una stanza della sua magione e si recò a festeggiare con i suoi compari al piano inferiore. Risalito nella camera della ragazza scopre che la prigioniera era riuscita a fuggire attraverso la brughiera, allora il perfido Hugo Baskerville in preda all'alcool e ad un ebbra malvagità si recò dai suoi ospiti e giurò davanti a tutti che avrebbe venduto l'anima alle potenze infernali se lo avessero aiutato a riacciuffare la fanciulla. Gli ospiti che per indole e malvagità gli erano simili gli consigliarono di sguinzagliare i mastini alla ricerca della ragazza e così fu fatto. Hugo Baskerville precedette tutti nell'inseguimento e scomparve in sella alla sua cavalla nera. Pochi minuti dopo i suoi amici raggiunsero un profondo dirupo seguendo i mastini che uggiolavano terrorizzati davanti a ciò che gli stava dinanzi. Infatti in fondo al dirupo giacevano i corpi della fanciulla e del malvagio Baskerville, ma ciò che fece rabbrividire i tre amici fu ben altro:
“[...] con le zanne ancora affondate nella gola sbranata, c'era un essere orrendo, un'enorme bestia nera, simile a un mastino ma assai più grande di qualsiasi mastino si sia mai visto al mondo. E mentre lo guardavano sbigottiti, quella creatura dilaniò con uno strappo la gola di Hugo Baskerville volgendo verso di loro gli occhi fiammeggianti e le fauci grondanti sangue.”
La recente morte di Sir Charles era avvenuta in circostanze sospette e delle grosse impronte canine erano state ritrovate nei pressi del cadavere. Sir Charles era scapolo e così la sua fortuna sarebbe passata direttamente al prossimo erede dei Baskerville, il giovane Sir Henry Baskerville che, subito dopo essere arrivato in Inghilterra dall'America, riceve uno strano messaggio anonimo : “Se ti preme la vita o la ragione sta lontano dalla brughiera.”
Il dottor Mortimer teme per la sua vita ed è per questo che ha deciso di rivolgersi al famoso detective. Ma come sconfiggere un mastino infernale?
Per scoprirlo vi consiglio caldamente la lettura di questo splendido giallo.
A. Dario Greco
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