di Arrigo Stara
L'alfabeto letterario Laterza, 2001
pp. 130
€ 6.20
Laterza affida ad Arrigo Stara - Professore associato di Letterature comparate e Critica Letteraria presso l'ateneo di Pisa - l'arduo compito di spiegare con parole semplici ma non semplicistiche il nesso intrinseco e pluri-discusso tra letteratura e psicoanalisi. Lo studioso ha il merito di non trasformare l'opera in un compendio per forza di cose riduttivo (come riassumere o anche solo proporre la lunga e dipanatissima bibliografia sull'argomento in un centinaio di pagine?), ma di ritagliare solo alcuni aspetti dell'intensa relazione tra le due branche.
In particolare, la prima parte dell'opera è attentissima alla relazione tra letteratura e Freud: si ripercorrono le prime sofferte tappe del pensiero psicoanalitico nel mondo medico e poi letterario dell'epoca. Quindi, la progressiva affermazione della scoperta dell'inconscio, passando per citazioni epistolari dello stesso Freud o di suoi corrispondenti, citazioni che muovono la scrittura saggistica del libretto, animando continuamente l'attenzione del lettore.
Non mancano punti di riflessione sulla risposta della letteratura.
La seconda parte del libro è occupata dalla sintetica rassegna di opere - grandi e grandissime - che hanno fatto delle scoperte psicoanalitiche il vero motore dell'azione, a partire dalle prime adesioni dei vociani nel 1910, in rivista, fino a Saba, Moravia, Svevo, Pavese, e ancora Volponi, Morante, Zanzotto, Bertolucci, Pasolini, Tabucchi.
Forse la seconda parte è poco innovativa, e aggiunge poco ai consueti programmi accademici che passano in rassegna il Novecento, ma si tratta di alcuni spunti di lettura che non possiamo assolutamente trascurare. Consigliato vivamente a chi vorrebbe sapere qualcosa in più del legame tra psicoanalisi e letteratura, ma è alle prime armi e non ha mai letto l'ancora grandioso Romanzo del Novecento di Debenedetti.
Gloria M. Ghioni
Non mancano punti di riflessione sulla risposta della letteratura.
La seconda parte del libro è occupata dalla sintetica rassegna di opere - grandi e grandissime - che hanno fatto delle scoperte psicoanalitiche il vero motore dell'azione, a partire dalle prime adesioni dei vociani nel 1910, in rivista, fino a Saba, Moravia, Svevo, Pavese, e ancora Volponi, Morante, Zanzotto, Bertolucci, Pasolini, Tabucchi.
Forse la seconda parte è poco innovativa, e aggiunge poco ai consueti programmi accademici che passano in rassegna il Novecento, ma si tratta di alcuni spunti di lettura che non possiamo assolutamente trascurare. Consigliato vivamente a chi vorrebbe sapere qualcosa in più del legame tra psicoanalisi e letteratura, ma è alle prime armi e non ha mai letto l'ancora grandioso Romanzo del Novecento di Debenedetti.
Gloria M. Ghioni