Editori in Ascolto
- Alessandro Orlandi per La Lepre Edizioni -
Siamo nati
nel 2007, ma prima di pubblicare i primi libri abbiamo aspettato un anno,
impiegato a mettere a fuoco la linea editoriale, la grafica e ad acquisire i
titoli giusti per esordire. I nostri obiettivi sono di pubblicare libri che
diano nuove chiavi per interpretare la realtà, che offrano una visione
inedita del mondo, che restituiscano al
lettore aspetti dimenticati della cultura occidentale, che mettano in
discussione i falsi miti alimentati dai media.
Come è
composta la vostra redazione? Accettate curricula?
Oltre i due
editori, Sabina e Alessandro, che è anche amministratore delegato, ci sono Cristina Dolfi e Valerio Pizzardi,
che si occupano degli aspetti amministrativi, Giulia Villoresi che si occupa
dell’ufficio stampa (affiancata in questo periodo da Eleonora Tiliacos),
Margherita Schirmacher, che si occupa del sito e degli aspetti organizzativi
legati a presentazioni, saloni del libro etc. e, infine una stagista, Beatrice
Chiriatti, che resterà con noi fino all’inizio dell’anno prossimo. In questo
periodo siamo costretti a declinare i curricola perché siamo al completo.
Qual è stata
la vostra prima collana? E il primo autore?
Abbiamo
esordito con quattro libri e tre collane: Visioni (Collana di letteratura
contemporanea che propone una visione inedita del mondo), in cui abbiamo
pubblicato “Il mio corpo in nove parti” di Raymond Federman e il “Dizionario
dello snobismo” di Philippe Jullian, I Saggi (Collana di saggi che affrontano
temi di attualità, scienze e filosofia in chiave critica e innovativa), con
“Alice nel paese degli psicanalisti”, e Il Giullare (Collana dedicata a libri
umoristici, dalla fine dell’ottocento ai nostri giorni) con “Scappa scappa
galantuomo” di Tano Parmeggiani e Max Rusca.
le collane |
Se doveste
descrivere in poche parole il vostro lavoro editoriale, quali parole usereste?
Scoprire,
correggere (in alcuni casi riscrivere), valorizzare un libro attraverso
contatti con il distributore, i librai, i giornalisti, radio e televisione, il
pubblico (presentazioni, saloni del libro), gli autori (consigliarli e incoraggiarli),
gli editori esteri (sempre alla ricerca di novità). Ma è importantissima la
fase di gestazione di un libro: i contatti con il grafico, con gli
impaginatori, con i correttori di bozze, con la tipografia.
A distanza
di quasi cinque anni dalla fondazione della vostra casa editrice, quali obiettivi ritenete
di avere raggiunto e a quali puntate?
Abbiamo raggiunto l’obbiettivo di avere un profilo
riconoscibile nel mondo dell’editoria, di avere una nostra precisa identità,
anche se siamo una casa editrice generalista e non ci siamo specializzati in un
particolare settore. Molti librai ci apprezzano e parlano bene della nostra
casa editrice, della grafica dei libri, della qualità del nostro catalogo.
Credo che la Lepre
sia rimasta fedele al nostro sogno iniziale,
che ci ha spinto a concepirne il
motto: “praecurrit fatum”, “arrivare prima del Destino”. I nostri libri,
crediamo, sono resi diversi sia dal loro aspetto grafico che dal loro
contenuto. Non abbiamo pubblicato necessariamente libri rivolti al futuro (ad
esempio una nuova traduzione dell’Iliade), ma la nostra ambizione è far
emergere dall’insieme dei libri pubblicati una nuova visione del mondo. E’
sicuramente troppo presto per stabilire se ci stiamo riuscendo. Abbiamo anche raggiunto l’obiettivo (non
trascurabile) di pubblicare nei nostri 3
anni di vita almeno un best seller (Ipazia), andando in attivo nel 2010.
Come obiettivo per il futuro vorremmo far conoscere a un grande pubblico alcuni
autori da noi pubblicati e alcuni loro libri, che riteniamo destinati a
lasciare un segno nella letteratura italiana.
Un libro che
vi è rimasto nel cuore e che continuerete a riproporre al vostro pubblico.
“La pazzia
di dio” di Luigi de Pascalis.
Come vi
ponete nei confronti delle nuove tecnologie?
Abbiamo
esordito su Book-Republic con 12 e-book e abbiamo realizzato una versione app
book di Rosso Velabro di Luigi de Pascalis (con audio capitoli, intervista
all’autore etc.) in vendita su apple
store. E’ presto per dire cosa accadrà in quel tipo di mercato.
Cosa pensate
delle mostre-mercato del libro? Hanno accusato forti cambiamenti negli ultimi
anni?
La crisi in
atto e la contrazione dei finanziamenti destinati all’editoria e alle attività
culturali ad essa legate hanno determinato un abbassamento della qualità di manifestazioni quali mostre –mercato, saloni e fiere del
libro etc. L’aspetto mercantile tende purtroppo a prevalere su quello
culturale.
Come vi
ponete nei confronti dell’editoria a pagamento e del print-on-demand?
Ad oggi
nessuno dei nostri libri è stato pubblicato a pagamento e per la tiratura ci
basiamo sui dati forniti dal promotore/distributore. Comprendiamo tuttavia che
in un periodo di grave crisi dell’editoria e del mercato ad essa connesso si
possa ripiegare sull’editoria a pagamento o sul print on demand per poter
sopravvivere.
Ritenete che
il passaparola informativo, tramite blog o siti d’opinione, possa influenzare
il mercato librario? E la critica tradizionale?
La Lepre al Pisa Book festival 2011 |
Pubblico:
quali caratteristiche deve avere il vostro lettore ideale?
Gusto per la
scoperta, per la buona letteratura, curiosità, senso estetico, senso critico e,
naturalmente, tempo libero per scoprire e per leggere…
Un aspirante
scrittore può proporvi i propri manoscritti? Come deve fare? Sono graditi
consigli!
Può spedire
il manoscritto cartaceo (non accettiamo file inviati via mail), corredato da
una sinossi esauriente. Tuttavia devo avvertire che pubblichiamo 12-14 libri
l’anno e il piano editoriale viene chiuso almeno con un anno di anticipo.
Inoltre riceviamo oltre 400 manoscritti l’anno e siamo in due –tre persone a
leggerli. Il tempo di attesa per una risposta va da uno a due anni.
Avete un
sassolino nella scarpa o un piccolo aneddoto da raccontarci circa la vostra
casa editrice?
Beh, il
nome: Lepre edizioni, che ha un triplice significato. Intanto si tratta di un
gioco di parole: Lepredizioni = Le Predizioni. Poi la scelta della lepre è
connessa la fatto che per gli alchimisti era simbolo del loro mercurio e
Mercurio è il dio che trasmette i messaggi tra gli uomini e tra cielo e
terra. Nei tempi antichi gli uomini
vedevano anche la figura di una lepre nelle macchie della luna. Infine, quando
io e mia sorella Sabina, l’altro editore, eravamo piccoli, io l’avevo convinta
di avere la capacità di potermi trasformare in una lepre, che era diventata la
sua migliore amica. Lei soffrì molto quando scoprì che la Lepre non era reale.
Qual è il
vostro ultimo libro in uscita? Lo consigliereste perché…
Due libri
sulle coincidenze, molto diversi tra loro e complementari: “Il ricercatore di
emozioni” di Marco Cesati Cassin, un thiller avvincente ambientato in un
prossimo futuro che descrive una rivoluzione spirituale dell’umanità e “Tu chiamale se vuoi coincidenze” di
Gabriele La Porta,
che racconta fatti straordinari e affascinanti accaduti a persone comuni e a
persone famose, raccolte dall’autore nel
corso degli anni.
Volete
preannunciarci qualche obiettivo per il vostro futuro?
La creazione
di due nuove collane: una dedicata al “Fantastico italiano” cioè al genere
comunemente denominato “fantasy”, in genere ritenuto di seconda categoria.
Vorremmo pubblicare libri di autori italiani, di elevato valore letterario che
si possano ascrivere al genere fantastico. L’altra collana sarà dedicata alle
graphic novel. Esordiremo a Natale con un
Pinocchio con testi e disegni di Luigi De Pascalis, seguirà Astrum
Noctis di Eva Fairy e Sarah Burrini, una graphic novel in cui predominano
mistero e paranormale.
Intervista a cura di Gloria M. Ghioni
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Per il sito della casa editrice: http://www.lalepreedizioni.com/