Introduzione alla storia del libro e
della lettura
di Jean-François Gilmont
Mondadori Education
€ 16.5
La prima volta che ho
fatto il mio ingresso in una sala manoscritti ho avuto la percezione
di qualcosa di fantastico. Passando da un corridoio breve e buio sono
arrivato improvvisamente alla radiosità alogena della sala. Mi sono
guardato intorno e ho percepito, in un'interminabile frazione di
secondo la “voce” di quelle venerande reliquie di un passato così
vivo e presente. Sentivo le pergamene vergate nel passato che mi si
presentavano potentemente dinnanzi agli occhi con la forza dei loro
contenuti. Ho percepito il valore dello scritto e della dignità di
tutti quegli autori, copisti e rilegatori che hanno assicurato alla
mia modernità il frutto e la base di un'eredità spesso dimenticata
dai più ma in placida attesa di essere continuamente scoperta e
maturata. Più volte sono tornato a quell'evento e mi sono sempre
reso conto di quale verità sia insita nell'affermazione che la
grande rivoluzione del nostro evo è stata proprio la stampa. Ho
ripensato a quei manoscritti, a quelle fonti incanalate da uomini
eccelsi, come il Plantin, i Manuzio, il Bodoni etc..., nelle vie dei
torchi che hanno trasformato le antiche scritture in libri sempre più
leggibili ed accessibili, fino ai giorni nostri. Un flusso continuo
di idee e scritti che dagli scriptoria alle
scuole cattedrali, dai stazionari delle Università alla lettura
digitale hanno permesso all'uomo di fermarsi e di far crescere la
propria mente, di farci progredire in un incessante rifluire di
ricerca ed esposizione. Tutto questo perché con l'invenzione della
stampa siamo giunti ad un oggetto, il libro, che ha rivoluzionato il
nostro modo di vivere e di imparare. Dai rotoli ai corali, dai codici
miniati all'eleganza umanistica, dalle letture “proclamate” si è
arrivati alla lettura silenziosa mentre il metrò attraversa la
città, mentre siamo nell'intimità di noi stessi, in strada, alla
posta, in poltrona, ovunque.
Accostarsi alla storia del libro e della
lettura significa incontrare un mare di pubblicazioni di diversa
natura ma che hanno come linea guida quella di far percepire il
valore e l'importanza del libro per l'uomo nella sua dignità
culturale. Il rischio può essere quello di perdersi, di disperdersi.
Jean-François Gilmont, professore emerito all'Université Catholique
de Louvain-la-Neuve e membro dell'Académie Royale des Sciences, des
Lettres et des Beaux Arts de Belgique ha il pregio di aver composto
una piccola opera enciclopedica, quasi una mappa concettule della
storia del libro che con l'immediatezza e la precisione delle
notizie, con l'aiuto di bibliografia ragionata alla fine di ogni
argomento, permette allo studioso piuttosto che al semplice
appassionato di districarsi con facilità nello studio di una storia
affascinante. L'opera, con la cura di Edoardo Barbieri, parte
dall'analisi del manoscritto, passando per i torchi manuali e
meccanici fino alle raffinatezze tecnologiche e computeristiche
moderne. Il pregio è quello di avere sotto gli occhi un atlante
storico del libro. Il difetto è che l'attenzione spesso viene
concentrata sull'editoria francese o francofona. Non mancano gli
accenni all'esperienza editoriale italiana, ma sono sempre fugaci
riferimenti. In questo senso la strada rimane ancora aperta ad una
ricerca capace di far sviluppare un volume simile che sappia
presentare le potenzialità che l'Italia ha avuto nella produzione
delle idee, della cultura e del suo mezzo di diffusione.
Francesco Bonomo
Bibbia
(Bibbia di Borso d'Este)
Manoscritto
Lat. 422-423
MS.V.G.12
della Biblioteca Estense di Modena
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Francesco Bonomo
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