di
Jacques Le Goff
in
collaborazione con Nicolas Truong
Economica Laterza, 2008
Traduzione
di Fausta Cataldi Villari
1^
edizione: 2003
€ 9.00
pp. 189
Oltre le
guerre, le dinamiche di potere, le carestie e le scoperte
conosciutissime, la mentalità del Medioevo rivela continuamente
aspetti ancora da scoprire. E affidarsi a uno storico medievalista
del calibro di Le Goff è garanzia di un lavoro gestito con serietà
ma senza intellettualismi. Così l'opera composta con la
collaborazione di Truong immerge il lettore nella controversa
concezione del corpo nel Medioevo.
Nella
prima sezione, muovendosi tra prove documentarie, letterarie e
iconografiche, Le Goff si sofferma sul rapporto complesso tra bagordi
carnascialeschi e astinenza quaresimale, verso la fuga dai peccati
ritenuti più gravi, quali la lussuria e la gola. A queste tematiche
fondamentali si ricollegano la concezione della donna, i tabù del
sangue e dello sperma, il ruolo delle lacrime e della risata, ...
Come è
comprensibile, la percezione del corpo è pesantemente influenzata
dai dettami del Cristianesimo; tuttavia, non sorprenda che il corpo
trovi sempre un modo per riaffermare la propria importanza. In
particolare, nella seconda sezione dedicata alla vita e alla morte
nel Medioevo, il corpo è protagonista: si discute la tesi della
“morte addomesticata” medievale, così come si riflette sul
legame tra medicina, innovazione e religione.
Più
discorsiva, la terza parte è dedicata alle pratiche di
“civilizzazione” del corpo, ovvero alla maggiore raffinatezza a
tavola, all'alimentazione più curata, ma anche alla coltivazione
della bellezza femminile e della gestualità.
L'ultima
sezione del libro passa in rassegna i vari impieghi metaforici della
corporeità per indicare strumenti del potere, della religione… I
capitoli e i paragrafi assicurano una divisione chiara e una
concisione ammirevole; fin eccessiva, verrebbe da dire. Potremmo
ritenere l'opera come un invito all'approfondimento, incoraggiato da
un modesto sistema di note e soprattutto da una bibliografia finale
accurata, ricca di titoli per soddisfare le proprie curiosità.
Più consigliato per gli appassionati di storia ma non addetti ai lavori, che potrebbero invece ritenere l'opera troppo poco approfondita. Fondamentale per chi si occupa di storia della letteratura e dell'arte medievale.
Gloria M. Ghioni
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