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CritiCINEMA - The Help: dal libro al cinema, il coraggio e la forza delle parole

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The Help
un film di Tate Taylor
con  Emma Stone, Viola Davis, Bryce Dallas Howard, Octavia Spencer, Jessica Chastain, Ahna O'Reilly, Allison Janney, Anna Camp, Chris Lowell, Cicely Tyson, Mike Vogel, Sissy Spacek, Brian Kerwin, Leslie Jordan, David Oyelowo, Wes Chatham, Roslyn Ruff, Shane McRae, Ritchie Montgomery, Tarra Riggs, Tiffany Brouwer, La Chanze, Carol Sutton, Aunjanue Ellis, Dana Ivey


Usa, 2012
durata: 137 min



Il connubio tra letteratura e cinema è stato negli anni una fonte inesauribile di possibilità espressive, che non conosce crisi. Dietro grandi film la maggior parte delle volte si celano infatti pagine scritte, riadattate e spesso mutate profondamente, ma pur sempre all’origine della storia.

Seguendo le mode e le richieste del mercato, l’industria cinematografica scava alla ricerca di storie che possano essere adeguatamente portate sul grande schermo, con risultati non sempre positivi certo, ma altri in cui il buio della sala ha saputo rendere immortali le parole.

Da grandi produzioni holliwoodiane, a piccoli film da festival indipendente, commedie, fantasy e film d’animazione: qualunque sia la forma, il personaggio prende vita e non di rado riesce a dare nuova popolarità al libro da cui è tratto.
“Il coraggio a volte salta una generazione: grazie per averlo riportato in famiglia”

Tra le recenti trasposizioni a mio giudizio ben riuscite, si colloca sicuramente “The Help” basato sull’omonimo romanzo di Kathryn Stockett (qui la recensione) uscito nel 2010 –dopo diverse lettere di rifiuto- ed accolto dal favore di pubblico e critica, che a dispetto del budget ridotto e delle mode del momento si è rivelato “il film evento dell’estate americana”, e dopo la vittoria di Olivia Spencer ai Golden Globes (e un totale di ben 5 nomination) si è aggiudicata l'Oscar come migliore attrice non protagonista.


Oltre alla storia efficace e piuttosto fedelmente trasposta sullo schermo, ciò che rende speciale questo film è sicuramente un cast perfetto ed equilibrato in cui spiccano Viola Davis (che interpreta la domestica Aibileen) ed Olivia Spencer (Minny), insieme ad una giovane ma promettente Emma Stone (Skeeter, aspirante scrittrice) alle prese con uno dei suoi primi ruoli drammatici.

Ambientato in una cittadina del Mississipi degli anni ’60, indaga i rapporti tra le domestiche di colore e le loro padrone bianche, mentre sullo sfondo nascono le lotte per i diritti civili. Fuori dai grandi movimenti e dalle proteste, la quotidianità della provincia viene sconvolta dal ritorno a casa di Skeeter, ragazza anticonformista e testarda decisa a diventare scrittrice e che si trova quasi per caso a scegliere di raccontare proprio le storie di quelle donne, spesso costrette a sopportare umiliazioni e ingiustizie per un salario davvero esiguo.

Un progetto assolutamente pericoloso, da condurre nel massimo segreto, per il quale Skeeter si scontrerà con la diffidenza prima delle donne afro-americane, restie ed intimorite a raccontarsi ad una bianca, e naturalmente con la società che si riconosce dietro l’anonimato del racconto.

Viola Davis è perfetta nel ruolo della domestica Aibileen, materna e premurosa, malinconica e stanca, che accudisce uno dopo l’altro 17 bambini, affezionandosi ad ognuno di loro, dando amore e attenzione. Attrice poliedrica, spazia fra teatro, cinema e televisione, raccogliendo ovunque consensi e nomination. La sua Aibileen è –come dice lei stessa- “una donna che ha perso le speranze, ha perso interesse verso la vita, fa quello che è necessario per sopravvivere” e sarà proprio questo progetto a ridarle speranza, a farle scoprire la forza e l’unicità della propria voce.

Accanto alla Davis, brilla Octavia Spencer che fresca di Golden Globe come miglior attrice non protagonista ha saputo dare volto e cuore a Minny, migliore amica di Aibileen, divertente e sboccata, dal carattere imprevedibile e cuoca sublime. Minny è una ventata leggera in una storia di fondo molto drammatica ed intensa, con i suoi attacchi d’ira, gli scherzi che combina, maschera con il suo spirito le difficoltà cui la vita la mette di fronte. La Spencer, con quel viso dolce ed ironico ha saputo rendere giustizia ad uno dei personaggi più amati del romanzo.

Una menzione a Celia Foote, interpretata da Jessica Chastain, è d’obbligo: stravagante, eccessiva, emarginata, Celia è adorabile nella sua spontaneità e mostra l’altra faccia del rapporto tra padrona e domestica, fatto di complicità e affetto.

Il film è arrivato finalmente anche nei nostri cinema lo scorso 20 Gennaio e gli incassi del primo weekend lasciano presagire che anche il pubblico italiano sia rimasto affascinato da questa storia di donne coraggiose, perché il “messaggio di integrazione e solidarietà” non conosce confini.

Debora Lambruschini