Nasce CritiCINEMA
una nuova rubrica dedicata alle relazioni tra libri e film
Quante volte ci siamo detti "questo libro è molto più bello del film"? Oppure: "Questo film rende esattamente l'atmosfera del libro!"? Usciti scontenti dal cinema, ci siamo rifugiati tra le pagine di quel vecchio romanzo che abbiamo tanto amato e che ci è sembrato violentato sul grande schermo; oppure, abbiamo finalmente dato un volto a quel personaggio che non sapremo più disgiungere dall'attore in questione. E quando l'autore interviene sulla sceneggiatura e dà il suo placet? Cosa accade quando se l'autore riconosce perfettamente in Gino Cervi ma sente Fernandel altro dal suo don Camillo?
Se già le questioni sono tante, anzi tantissime, pensiamo all'ambiguità con cui spesso vengono usati imrporpiamente gli stessi termini tecnici della cinematografia. Ad esempio, trasposizione o riduzione filmica non sono la stessa cosa; per non
parlare di quei "liberamente ispirato al romanzo di..." dietro cui
talvolta si nascondono operazioni quasi anarchiche, che storpiano
(quando non è volutamente una parodia) il libro originario. Poi ci sono
casi contrari, ovvero di sceneggiature così ben riuscite da far nascere
libri vincenti.
Delusioni e soddisfazioni, frustrazioni e sorprese: di certo la resa cinematografica da un libro non lascia indifferenti. Dunque, perché non parlarne qui su CriticaLetteraria?
Si parlerà di cinema, ma si parlerà anche di libri, nel loro dialogo continuo, con rinvii alle recensioni sul nostro sito (dove presenti) o brevi schede che rendano accessibili i rimandi da un'opera all'altra.
Da domani una nuova avventura, suggeritaci dalla nostra collaboratrice Debora Lambruschini. E proprio da un suo intervento prende avvio "CritiCINEMA". Come sempre, da mezzanotte su CriticaLetteraria!
GMG.