Editori in Ascolto
-- intervista a Maria De Toni di WePub--
a cura di Laura Ingallinella
La vostra realtà è giovane e innovativa: quando è nata WePub? E quali obiettivi hanno accompagnato quest’atto di nascita?
Abbiamo debuttato alla fine di settembre 2011 con un concorso letterario, WePubYOU. L’obiettivo era trovare opere inedite di narrativa italiana con cui costruire il nostro catalogo (il cuore di WePub è infatti lo scouting diretto online). La data di nascita ufficiale come casa editrice è però il 29 febbraio 2012, quando abbiamo pubblicato i nostri primi due ebook, selezionati tra le opere che hanno partecipato al concorso.
Vedo che il vostro catalogo offre e-book in formato .epub e .mobi, e non file .pdf. Immaginate di dover spiegare il perché a un neofita della lettura digitale: qual è la differenza tra i due?
In un file .epub il testo è “fluido”: questo significa che si adatta alle dimensioni dello schermo del dispositivo di lettura utilizzato. È possibile aumentarne e ridurne le dimensioni a piacimento e il testo “scorrerà” automaticamente per riempire il display. Il .pdf invece è un formato fisso, strettamente legato al concetto di pagina per la stampa. La sua leggibilità dipende da una serie di impostazioni (dimensioni della pagina, corpo del testo, interlinea) stabilite a priori in fase di impaginazione e non modificabili dal lettore. Per fare un esempio pratico: se volete aumentare il corpo del testo di un .pdf dovete zoomare tutta la pagina. Leggere un .pdf sullo schermo di un ebook reader, in genere di dimensioni abbastanza ridotte, è quindi molto scomodo.
Un’altra esplicita presa di posizione: non applicate DRM (protezione digitale) alle vostre opere in catalogo. Quali sono le ragioni di questa scelta?
Riteniamo il DRM di Adobe inutile e dannoso. Inutile perché rimuoverlo è cosa da pochi secondi; dannoso perché limita artificialmente la diffusione di un’opera. La pirateria si combatte offrendo prodotti e servizi di qualità a prezzi accessibili, non trattando gli acquirenti come potenziali criminali.
Raccontateci un po’ di voi: com’è composta la redazione? Accettate curricula o collaborazioni d’altro genere?
La nostra redazione è composta da due redattori fissi e da una rete di collaboratori esterni. Al momento non siamo in cerca di nuovi collaboratori: quando ne avremo bisogno, lo segnaleremo sul nostro sito, su Twitter, Facebook… siamo un editore digitale, faremo anche scouting di collaboratori online!
Per adesso siete all’attivo con due titoli: una valutazione su queste prime esperienze editoriali?
Siamo molto soddisfatti del lavoro svolto fin qui: lavorare con Valentina e Sergio, i primi autori della “scuderia WePub”, è stata (e continua a essere) un’esperienza molto positiva e stimolante. I nostri ebook hanno avuto un’ottima accoglienza e i numerosi attestati di stima fin qui ricevuti ci fanno capire di avere imboccato la strada giusta.
Avete un sassolino nella scarpa o un piccolo aneddoto da raccontarci sul vostro lavoro?
Ci colpisce sempre molto ricevere opere che non rispettano il regolamento: abbiamo cercato di creare una procedura facile e snella per inviarci le opere e abbiamo stabilito un regolamento che (ci sembra) rapido da leggere (è diviso in 9 punti) e facile da trovare. Quando riceviamo un’opera che, per esempio, non è accompagnata dalla sinossi, ci viene sempre da pensare che l’autore non abbia tempo di leggere un regolamento brevissimo ma non trovi strano aspettarsi che l’editore dedichi ore alla lettura del suo romanzo… Be’, ecco, non è un bel biglietto da visita!
Una domanda che ci riguarda in prima persona. Che opinioni avete del passaparola informativo tramite lit-blog o siti d’opinione? Qual è il vostro rapporto coi social network? E con la critica letteraria tradizionale?
Per una realtà come la nostra il passaparola è fondamentale. WePub nasce e vive su web: Internet è casa nostra, i social network sono il nostro principale canale di comunicazione con i lettori e i blog letterari e i siti d’opinione sono vetrine importantissime. Sono canali di comunicazione diretta, ed è questo che ci piace.
Pubblico: quali caratteristiche ha il vostro lettore ideale?
Il nostro lettore ideale è chiunque non sia prevenuto nei confronti della lettura su supporti digitali.
Un aspirante scrittore può proporvi un manoscritto inedito? Siete interessati a specifici generi letterari?
Certamente: siamo sempre alla ricerca di voci nuove e originali. Accettiamo esclusivamente opere di narrativa in lingua italiana, senza limiti di genere o lunghezza. E rispondiamo a tutti: inviamo una mail quando cominciamo a leggere l’opera e poi, 3-6 settimane dopo, una seconda mail con l’esito della valutazione.
Un impegno ammirevole. Continuiamo a parlare di proposte editoriali; sul vostro sito web avete una procedura specifica per l’invio dei manoscritti: potreste spiegarla anche ai nostri lettori?
La procedura per l’invio dei manoscritti è semplicissima: basta registrarsi al sito di WePub e caricare direttamente il file di testo (.doc, .docx, .odt…) tramite il pannello di upload alla pagina "Pubblica con noi".
Qual è il vostro ultimo libro in uscita? Lo consigliereste perché…
Finora abbiamo pubblicato due ebook: Ultimo orizzonte di Valentina Coscia, un urban fantasy atipico ambientato in una La Spezia post-apocalittica e semisommersa, ed È qui che dobbiamo stare di Sergio Donato, una raccolta di racconti brevi, cinque finestre aperte d’improvviso su vite e desideri ‘normali’. Li consigliamo perché... beh perché sono belle storie, che meritano di essere lette. Ma noi siamo di parte!
Programmi per il futuro. Avete altri progetti in preparazione? Qualche anticipazione per i nostri lettori!
Tra i testi che hanno partecipato al concorso WePubYOU abbiamo da poco selezionato il terzo titolo che entrerà a far parte del nostro catalogo e abbiamo in cantiere altre iniziative per allargare ulteriormente i confini della nostra attività. Se volete saperne di più, seguiteci su Twitter e Facebook!
Lo faremo senz'ombra di dubbio! Maria, ti ringrazio per la tua disponibilità e invito ancora i nostri lettori a tenere d'occhio questa giovane casa editrice: sui principali social network - Facebook, Twitter e Tumblr - e, ovviamente, sul loro sito web.