Questi
sono tempi bui per l'editoria. I lettori non comprano. Le librerie
sono in forte crisi. I grossi editori ci sembrano sempre più
avviluppati in ambienti chiusi, clientelari, autoreferenziali.
Un
ruolo importante, per rinvigorire il mercato letterario e le scelte
editoriali, forse, potrebbero giocarlo le agenzie letterarie. Ma,
anche queste, in forte crisi, hanno perso la loro connotazione di
talent scout, e si sono trasformate in delle piattaforme di
servizi a pagamento: lettura, editing, valutazione. Persino la
rappresentanza presso le editrici è strettamente connessa ai servizi
a pagamento. Certamente questo è indice che le agenzie non riescono
a vivere delle sole percentuali sulle royalties che
pattuiscono con editori e autori; ma è anche il segno di un
atteggiamento diffuso, di chiusura, di diffidenza, di codardia.
Invece,
proprio di grande coraggio avrebbe bisogno il panorama letterario
attuale!
E
questo coraggio, personalmente, l'ho trovato nella piccola agenzia
Riscrivimi
(www.riscrivimi.it),
che offre un servizio di lettura e prima valutazione GRATUITO a
chiunque volesse sottoporre alla loro attenzione il proprio
manoscritto.
Certamente
Riscrivimi
si occupa anche di servizi a pagamento, ma mi pare l'unica agenzia
oggi che ha lasciato una porta aperta agli esordienti, uno spiraglio
di discussione disimpegnata con gli scrittori. E non è forse questo
il mestiere del talent
scout?
O meglio: non dovrebbe proprio essere questo il mestiere di
un'agenzia letteraria?
Dunque
possiamo dire che l'agenzia Riscrivimi
è
degna di grande merito per il fatto che, in un modo o nell'altro,
cerca di fare quello che tutte le altre non fanno, cioè: il normale
lavoro di un'agenzia. Che eroismo, delle volte, nella normalità!
Intervistiamo
qui Simone Ignagni, già editor per Kimerik, fondatore dell'agenzia
Riscrivimi.
Benvenuto
su Criticaletteraria, Simone. Vorrei che in
apertura ci parlassi un po' di quando e com'è nato il progetto di
un'agenzia letteraria in tempi così bui. Eroismo o incoscienza?
SI: Innanzitutto
vi ringrazio per la calorosa accoglienza e per le bellissime parole
spese a favore di Riscrivimi
nell’incipit. Venendo alla domanda, eroismo o incoscienza?
Entrambi direi, o nessuno dei due. Ho sempre vissuto tentando di
evitare una dissociazione fra le mie passioni e il mio lavoro. Sono
da tempo immemore un avido lettore, consumatore assiduo di pellicole
cinematografiche, serie televisive… amante dell’arte a 360 gradi,
per cui non potevo che iniziare un percorso in questo senso. Nella
fattispecie Riscrivimi
nasce nel 2009, con l’intento di aiutare tanti scrittori alle prime
armi dotati di talento, a orientarsi in un mondo così ambivalente
quale quello editoriale.
Ovvio
che ha preso corpo dopo essermi formato adeguatamente e aver maturato
esperienza nel settore. Le conseguenze poi fanno parte del pacchetto:
di certo non abbiamo forzieri pieni di quattrini in ufficio, ma ci
sediamo ogni mattina al PC certi di fare quello per cui siamo
tagliati e preparati. Scontrandoci purtroppo con un panorama
culturale avvilente come quello italiano, con una crisi economica che
relega la cultura ad ultima voce d’uscita in nota spese e con un
malcostume, tutto nostrano, che tende a sminuire il lavoro
intellettuale in ogni sua forma.
Posso
dire di aver scrutato l'attività di diverse agenzie letterarie a
tutt'oggi, e di molte altre ho visitato siti, letto pubblicazioni,
conosciuto e studiato autori. Come ho già anticipato nella
presentazione, Riscrivimi è l'unica agenzia
(almeno per quanto ne so) che offre un servizio di lettura e prima
valutazione gratuito. Non è proprio un vero talent
scouting, ma ci si avvicina molto. Che importanza ha per
voi il dialogo con gli scrittori? Perché scommettete tanto lì dove
gli altri non lo fanno?
SI: Non
conosco le linee operative di scouting
delle altre agenzie, per cui non posso dirti se dei nostri
concorrenti attuino il servizio di prima lettura gratuita o meno. Noi
riteniamo che non sia giusto presentarci a un autore chiedendo soldi,
della serie: “Dammi 20 euro altrimenti non ti leggo!”, non è
davvero nel nostro stile. Un autore che affida a noi in lettura un
manoscritto, ci sta onorando, non vessando. Ci sta dando in mano il
lavoro di anni talvolta, per cui va trattato con rispetto. Ci
prendiamo un mese per analizzare il testo, ne parliamo all’interno
del comitato di lettura e stiliamo gratuitamente una scheda di
valutazione dell’opera, in cui tracciamo un ipotetico percorso da
fare assieme all’autore, qualora egli volesse procedere con noi. Il
percorso ovviamente, anche da un punto di vista economico, varia a
seconda della qualità del testo. Ci è capitato di lavorare talvolta
senza alcuna retribuzione su dei romanzi, semplicemente perché ce ne
eravamo innamorati.
Perché
non fate un passo più lungo e decidete di dedicarvi al talent
scounting in maniera integrale? Ovvero: selezionare testi
e seguirli per tutto il percorso, fino alla stampa, gratuitamente,
puntando solo sulle royalties pattuite con
editori o autori. Non dovrebbe essere questo il vero lavoro
fisiologico di un'agenzia letteraria?
SI: In
linea ideale sarebbe questo il lavoro di un’agenzia… se tutto
andasse come dovrebbe. Ma così non è. Vivere di royalties è
sostanzialmente impossibile, perché la percentuale che una casa
editrice riconosce a un autore è già irrisoria di per sé (e nella
maggior parte dei casi non è riscossa, perché le stesse case
editrici non riescono a esigerla dai librai… in un processo di
reductio
ad infinitum
su cui sorvoliamo), e l’agenzia dovrebbe andare a prendere un
minimo di quest’ultima, centesimi insomma, su ogni libro venduto.
C’è poi da dire che in Italia, anche a seguito del dilagare
dell’editoria a pagamento, la figura dell’agente letterario non è
riuscita ad affermarsi, è vista ancora come uno strano ibrido, e le
case editrici non vi si interfacciano con piacere.
A
me pare che la maggior parte delle agenzie letterarie investano su
un'opera solo se l'autore è già affermato (facile! Così riesco
anch'io!) o se è “spinta” da un personaggio molto influente! E
poi, di contro, sfruttino la loro notorietà per vendere servizi
editoriali costosissimi ad aspiranti scrittori alias polli
da spennare. Mi discosto molto dal vero? Perché, secondo
te, le altre agenzie letterarie chiedono anche centinaia di euro
anche per la sola lettura? È solo questione di tempo?
SI: Quello
che tu dici è vero, avere un autore affermato nella propria vetrina
è uno specchietto per le allodole nei confronti di quegli autori che
si tuffano in quel mare perché allettati da grossi nomi. Però mi
sento di dire che qui il problema è dell’autore, non certo
dell’agenzia, che mette in moto un semplicissimo e giustissimo
meccanismo di marketing. Sta all’autore discernere con chi si ha a
che fare e non farsi accalappiare, come Ulisse, dal suono di queste
sirene.
Posso
dirti che per noi di Riscrivimi
un successo lavorativo non è oggi, e non sarà mai, la spinta a far
pagare di più un servizio. Siamo vivi da tre anni e non abbiamo mai
chiesto un centesimo per la lettura di un testo. E mai lo chiederemo.
Simone Ignani |
L'agenzia
letteraria Riscrivimi non si occupa solo di
servizi editoriali. Dagli inizi di maggio alla fine di luglio 2012,
in collaborazione con Giuseppe Palladino, l'agenzia organizza una
nuova edizione del Corso di scrittura creativa on line.
Come
nasce quest'idea?
SI: Con
Giuseppe Palladino (editor, critico letterario, conduttore
radiofonico) ci lega un’amicizia che si perde nella notte dei
tempi. A questa poi si è sommata la voglia di condividere le
rispettive esperienze professionali per strutturare dei corsi di
scrittura che, mi permetto di dire avendo visto un po’ in giro,
vendiamo a prezzi davvero popolari. L’idea del corso è nata per
farlo in aula, e difatti ne stiamo portando a termine un paio su
Roma. Poi però le richieste da fuori Lazio erano talmente tante che
abbiamo pensato di “riadattarlo” per farlo anche on
line, e
dare la possibilità a tutti di seguirlo, abbattendo le barriere
geografiche. Noi riteniamo che sia uno strumento utilissimo a
chiunque si approcci alla scrittura, per imparare a gestire meglio la
materia narrativa. Ci sono moduli, ad esempio quelli relativi alla
struttura del testo e al sistema dei personaggi, imprescindibili per
chi voglia buttar giù un romanzo.
I
nostri “alunni” ci dicono sempre alla fine del corso che hanno
imparato a
vedere le cose da un’altra prospettiva,
e si avvicinano al foglio bianco con molta meno angoscia. E questo è
ciò che volevamo.
La
rete può diventare una risorsa per la scoperta di nuovi talenti? O
dobbiamo, nonostante internet, abituarci all'idea di comitati
editoriali che scelgono le pubblicazioni fra amici, parenti, gente
vicina?
SI: La
rete è la nuova frontiera per la scoperta di talenti. Offre
possibilità infinite, nella sua effettiva democrazia. Bisogna
assolutamente uscire dalle parrocchie, da logiche nepotiste et
similia,
e avere uno sguardo quanto più possibile ampio su quello che si
respira “in giro”. La rete permette di guardare con altri occhi,
più potenti.
Quali
sono secondo te le cause più importanti della crisi nel mercato
editoriale?
SI: Essenzialmente
due credo:
- La presenza di alcune major che fagocitano tutto il mercato, disponendo di mezzi sterminati per la promozione e la distribuzione che altri neanche sognano. Per cui se “qualcuno” decide che un libro si deve vendere, stai pur certo che si venderà.
- L’editoria a pagamento, che ha reso “pigre” le case editrici. In soldoni: se un editore incassa prima della stampa di un libro, a spese dell’autore, che interesse può mai avere a venderlo?
Grazie
di essere stato con noi! I migliori auguri da parte mia e di tutta la
redazione.
SI: Grazie
a voi, è stato un piacere. Continuate così!
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Simone
Ignagni è autore di Colori – racconti in la minore e
del romanzo Fuori Tempo. Sceneggiatore per la serie a fumetti
Tre Fate Per Amiche, sceneggiatore ed editor per la rivista
The Mirror. Diplomato in sceneggiatura alla S.R.F. (Scuola
Romana Dei Fumetti); diplomato al corso di sceneggiatura Rai/Script;
tiene corsi di scrittura creativa. Ha lavorato per la casa editrice
Kimerik in qualità di editor. È conduttore di “Riscrivimi legge”,
su Radio Libera Tutti.
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