Una notte un po’ concitata mi ritrovai a parlare di pescato e di pescaggio nella foga di una serata divertente. L’ ispirazione decàde nel momento in cui la materia non si presta ad essere raccolta, e a maggior ragione se la materia è sempre la stessa. Essa si trasforma, ed ecco che la valvola di sfogo della razionalità si lega all’ermetico buon senso. Si cerca così di essere individui etici, nella sola percezione del reale.
La scritta statica di una pescheria alle ore cinque del mattino diventa teoria filosofica, si traversa il confine della follia, senza mettere piede nella sua regione. Ecco dico, allora, sono nel pieno dominio pitagorico.
Ma cosa volete che ne sappia Pitagora del pescato e del pescaggio, e cosa ne so io? Il pescato potrebbe essere l’oggetto della conoscenza, nell’atto stesso della conoscenza, può darsi anche che sia l’oggetto del desiderio sessuale nel momento del desiderio sessuale stesso, può darsi che non voglia dir nulla, così come non vuole dir nulla l’accondiscendenza del mi-piace facebookiano. Preferisco questo anziché quello, mostrare il proprio personaggio, esasperando il concetto di gusto che ha al suo interno il mi-piace e il non, il bello e il brutto.
Questo articolo mi piace molto, per il titolo, per la provenienza e, soprattutto, perché il mio amico attivista comunista lo ha pubblicato. Sto aspettando che la pagina Facebook di Repubblica delle Banane pubblichi le mie foto a Cuba, dove ho partecipato alla manifestazione Pro-Libertà di parola per i pesci rossi.
Bisogna che si organizzino per bene le proprie vite, con curricula ben illustrati del viaggio in Congo, con date, luoghi, eventi e dicerie sui cibi locali. Poi interviene l’agenda del Diario in pubblico: oggi il Signor. Atlante Zanichelli parteciperà all’evento Il coniglio sul bidet alle ore sette e trenta del mattino per assistere al lavaggio del coniglio dagli occhi rosa. Ma non potrà trattenersi oltre le otto e trenta, potrebbe essere letale per i suoi animaletti della fattoria non ricevere cibo a colpi di mouse. Allora, il curriculum si aggiorna di “Il Signor. Ha partecipato a”, lui dice di esserci stato, ma qualcuno lo ha incontrato? Dice di esserci stato, ma quanti dei giovani amichetti del social network hanno mai preso un caffè con il Signor. Atlante?
Subito dopo ha allevato porci in fattoria.
Ore 17:05 la mia amica Sibilla scrive commenti sul “Trota”, alle 17:06 condivide una canzone di Fabrizio De Andrè, alle 17:07 ne condivide una di Francesco Guccini, qualche secondo più tardi è già lì pronto Qualcuno era comunista di Giorgio Gaber, monologo essenziale nell’esplicita dichiarazione pubblica della sua posizione politica. Ora, cara la mia Sibilla, che tu sia un’attivista sinistroide o destroide, ben poco hai dell’attivismo tradizionalmente pensato! E non ditemi “è una forma d’informazione!”, di condivisione di emozioni e qualsivoglia. S’informa del nuovo e non del già detto e ridetto, così come la condivisione delle emozioni deve permettere che esse vengano assimilate. Si dia almeno qualche minuto all’appassionato ascoltatore, non si mescoli così velocemente nella stessa pentola il nome di Battiato Bianca-neve Bicamerale Bistrattato Bicipite Boccaccio. La sequenza diviene ridicola, e dispiace che Boccaccio venga ridicolizzato.
Quanto tempo si passa a convincere gli altri del personaggio che si vuole mostrare? Tutti trepidanti e conformisti, chi conforme al agire comune, chi conforme all’agire anticonformista. C’è la giovane metallina-metallara ventenne dalle vocali aperte e sguaiate che dice di ascoltare solo Marilyn Manson, condivide video trasgressivi, mentre, se ti accosti a una crepa di muro, puoi sentirla lì, nelle sue doti canore canticchiare in sofferenza Marco se n’è andato e non ritorna più. Coerenza! Domando solo un pizzico di coerenza!
L’amore è un sentimento comune, tutti che amano tutti in tutte le lingue, amour amor in una caterva di appellativi affettuosi, di amori, tesori trovati, dolcezze, bellezze e frasi straordinariamente illuminanti. Sentenze: “si è sempre alla ricerca di qualcosa!”, o, “il sorriso è una cosa meravigliosa!”, “Saviano è bello, ma ancor di più Borriello!”. Siamo dei cinici? Sì, nei confronti di tutti i falsi politicanti, falsi intellettuali, falsi intenditori di buona musica, falsi affetti, falsi fotografi, che possiedono una Reflex e si sentono artisti, che colgono la poesia nell’immagine di un pelo di gatto svolazzante.
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