Tra un tweet e l'altro, #LibrInnovando campione di comunicazione
di Gloria M. Ghioni
Normalmente, quando si va a un convegno, si sa più o meno cosa attendersi. Questo non accade mai con LibrInnovando: vuoi per l'eterogeneità dei contenuti e per la diversità delle sedi, vuoi per il fatto che si parla di editoria, e di editoria che si rinnova col digitale, ed è un argomento dinamico, che offre riflessioni che spaziano dall'accademia al marketing, dall'ingegneria informatica al diritto, dalla scrittura alla biblioteconomia,... Anche per questo riproporre un nuovo LibrInnovando a sei mesi di distanza dall'appuntamento milanese non è stata una ripetizione. L'ho capito fin da subito, dalla strutturazione diversa delle giornate (workshop il primo giorno; convegno il secondo, senza sessioni parallele), dalla sede accademica di Tor Vergata, dalla diversificazione più sensibile degli argomenti in panel definiti.
Eppure, bisogna dire che LibrInnovando è rimasto un evento riconoscibile, per quel numero spropositato di affezionati (il nostro gruppo di Ledita, per esempio, ma anche editori che tornano spesso), e per quel numero ancor più sconvolgente di tablet al lavoro in sala. Anch'io, quest'anno, ho abbandonato qualunque decenza d'appunti e ho curato per CriticaLetteraria il live tweet delle giornate, con un po' più di 'parsimonia' durante i workshop, che si sono distinti per grande competenza e sarebbe stato quasi irrispettoso pretendere di riassumere in 140 caratteri concetti complessi come le stringhe per costruire un ePub, gli articoli che regolano i contratti e i concorsi online... E dire che i relatori sono stati di una chiarezza straordinaria, specialmente se si considera che non avevano davanti un pubblico specializzato! Il rischio, si sa, era di cadere nell'autoreferenzialità o di banalizzare per risultare 'semplici': ottimo senso di misura, invece, ha portato il pubblico a fare un po' di sforzo per conoscere; e d'altra parte i relatori si sono posti perfettamente nell'ottica dei dubbi e delle difficoltà dei presenti, con parentesi esplicative ed esempi pratici. Il risultato, a mio parere, s'è visto: tutti il giorno dopo parlavano del workshop: i presenti commentavano, gli assenti si informavano su quanto detto. E ditemi voi se questo non è già un gran successo di comunicazione.
Ma è il giorno del convegno a riconfermare LibrInnovando come incontro tra la tecnologia più all'avanguardia e il sempreverde della comunicazione. Sul palco, i relatori, attorno a un coordinatore. Bene, e direte: che c'è di nuovo? Accanto al tavolo, un wall dove vengono proiettati tweet con l'hashtag #Librinnovando, pescati casualmente, e poi le parole-chiave più ricorrenti in una cloud (come vedete, CLetteraria su twitter si è data piuttosto da fare...). Ed è partito così il live tweet della giornata. In cosa consiste un live tweet? Non pensiate che si tratti solo di una cronaca ristretta a 140 caratteri! Oltre alle citazioni di frasi notevoli, di dati e oltre a segnalare di servizio i passaggi da un relatore all'altro, infatti, ogni twitter ci mette del suo. Avete presente la classica frase bisbigliata al vicino di poltrona? Magari un commentino sarcastico, una critica mossa a questo o quell'argomento, ma anche un dubbio, una domanda che si vorrebbe porre al momento dei dibattiti,... La differenza è che con il live tweet tutto è pubblico ed esplicitato sul web e, con un po' di fortuna, anche sul wall in sala. Attenzione quindi a non lasciarsi prendere troppo dalla verve del momento e a sparare commenti acidi sui calzini bianchi del relatore?! Fortunatamente, bisogna dire che il live tweet di questo LibrInnovando è stato parecchio utile e seguito: pochi off-topic (qualche proposta porno che sempre si intrufola tra gli hashtag più seguiti), cronache minuziose (efficienza, sintesi ed efficacia: potremmo consigliare di fare questo lavoro ai nostri studenti che hanno problemi con i riassunti?), domande più o meno al veleno e anche interazioni tra chi c'è in sala e chi è lontano. Sì, perché LibrInnovando è davvero posto di incontro, tra tanti che si sono incontrati solo su twitter (ci si conosce un po' tutti nel settore), che finalmente hanno una faccia e una mano da stringere. Ma non si interrompono neanche i rapporti con chi è assente: dimostrazione splendida di interazione è stata FeltrinelliZoom, che ha partecipato confrontandosi attivamente con LibrInnovando, tutto il giorno del convegno. E così anche LibriMondadori, Appuntidicarta,...
E noi in sala? Mani perennemente sulla tastiera, attenzione altissima, senza mai un attimo di deconcentrazione. Insomma, abbassare la guardia per qualche minuto a pensare al fidanzato sarebbe stato fatale. Bando agli scherzi, fare live tweet è impegnativo e ti chiede di essere multitasking: devi ascoltare come nei convegni abituali, condensare e riproporre l'informazione, ma anche rispondere, leggere gli altri e interagire sul social network. Diottrie messe a dura prova, neuroni fumanti, ma anche tanta tanta soddisfazione. Già, perché quando ci si accorge che si sta contribuendo davvero a creare una rete di comunicazione, intricatissima e piena di interazioni, è un successo. E poi è divertente: solo chi ha seguito il live tweet si è accorto dei fili rossi che tornano via via, o di quel tweet un po' più colorito di come avremmo osato noi, o di quell'appunto ai relatori su qualcosa che noi non avevamo notato... Lasciatemelo dire: col tweet si sviluppa anche lo spirito critico. Un anno fa non lo avrei mai detto, per mancanza di familiarità con il social. Ora lo dico, senza timori: più ci si sforza di leggere tra le righe per riassumere il tutto, più si sviluppa il desiderio di cogliere il messaggio più profondo. Insomma, il tweet-cronista sa bene che nessun relatore gliela manda a dire!
Normalmente, quando si va a un convegno, si sa più o meno cosa attendersi. Questo non accade mai con LibrInnovando: vuoi per l'eterogeneità dei contenuti e per la diversità delle sedi, vuoi per il fatto che si parla di editoria, e di editoria che si rinnova col digitale, ed è un argomento dinamico, che offre riflessioni che spaziano dall'accademia al marketing, dall'ingegneria informatica al diritto, dalla scrittura alla biblioteconomia,... Anche per questo riproporre un nuovo LibrInnovando a sei mesi di distanza dall'appuntamento milanese non è stata una ripetizione. L'ho capito fin da subito, dalla strutturazione diversa delle giornate (workshop il primo giorno; convegno il secondo, senza sessioni parallele), dalla sede accademica di Tor Vergata, dalla diversificazione più sensibile degli argomenti in panel definiti.
Eppure, bisogna dire che LibrInnovando è rimasto un evento riconoscibile, per quel numero spropositato di affezionati (il nostro gruppo di Ledita, per esempio, ma anche editori che tornano spesso), e per quel numero ancor più sconvolgente di tablet al lavoro in sala. Anch'io, quest'anno, ho abbandonato qualunque decenza d'appunti e ho curato per CriticaLetteraria il live tweet delle giornate, con un po' più di 'parsimonia' durante i workshop, che si sono distinti per grande competenza e sarebbe stato quasi irrispettoso pretendere di riassumere in 140 caratteri concetti complessi come le stringhe per costruire un ePub, gli articoli che regolano i contratti e i concorsi online... E dire che i relatori sono stati di una chiarezza straordinaria, specialmente se si considera che non avevano davanti un pubblico specializzato! Il rischio, si sa, era di cadere nell'autoreferenzialità o di banalizzare per risultare 'semplici': ottimo senso di misura, invece, ha portato il pubblico a fare un po' di sforzo per conoscere; e d'altra parte i relatori si sono posti perfettamente nell'ottica dei dubbi e delle difficoltà dei presenti, con parentesi esplicative ed esempi pratici. Il risultato, a mio parere, s'è visto: tutti il giorno dopo parlavano del workshop: i presenti commentavano, gli assenti si informavano su quanto detto. E ditemi voi se questo non è già un gran successo di comunicazione.
Ma è il giorno del convegno a riconfermare LibrInnovando come incontro tra la tecnologia più all'avanguardia e il sempreverde della comunicazione. Sul palco, i relatori, attorno a un coordinatore. Bene, e direte: che c'è di nuovo? Accanto al tavolo, un wall dove vengono proiettati tweet con l'hashtag #Librinnovando, pescati casualmente, e poi le parole-chiave più ricorrenti in una cloud (come vedete, CLetteraria su twitter si è data piuttosto da fare...). Ed è partito così il live tweet della giornata. In cosa consiste un live tweet? Non pensiate che si tratti solo di una cronaca ristretta a 140 caratteri! Oltre alle citazioni di frasi notevoli, di dati e oltre a segnalare di servizio i passaggi da un relatore all'altro, infatti, ogni twitter ci mette del suo. Avete presente la classica frase bisbigliata al vicino di poltrona? Magari un commentino sarcastico, una critica mossa a questo o quell'argomento, ma anche un dubbio, una domanda che si vorrebbe porre al momento dei dibattiti,... La differenza è che con il live tweet tutto è pubblico ed esplicitato sul web e, con un po' di fortuna, anche sul wall in sala. Attenzione quindi a non lasciarsi prendere troppo dalla verve del momento e a sparare commenti acidi sui calzini bianchi del relatore?! Fortunatamente, bisogna dire che il live tweet di questo LibrInnovando è stato parecchio utile e seguito: pochi off-topic (qualche proposta porno che sempre si intrufola tra gli hashtag più seguiti), cronache minuziose (efficienza, sintesi ed efficacia: potremmo consigliare di fare questo lavoro ai nostri studenti che hanno problemi con i riassunti?), domande più o meno al veleno e anche interazioni tra chi c'è in sala e chi è lontano. Sì, perché LibrInnovando è davvero posto di incontro, tra tanti che si sono incontrati solo su twitter (ci si conosce un po' tutti nel settore), che finalmente hanno una faccia e una mano da stringere. Ma non si interrompono neanche i rapporti con chi è assente: dimostrazione splendida di interazione è stata FeltrinelliZoom, che ha partecipato confrontandosi attivamente con LibrInnovando, tutto il giorno del convegno. E così anche LibriMondadori, Appuntidicarta,...
E noi in sala? Mani perennemente sulla tastiera, attenzione altissima, senza mai un attimo di deconcentrazione. Insomma, abbassare la guardia per qualche minuto a pensare al fidanzato sarebbe stato fatale. Bando agli scherzi, fare live tweet è impegnativo e ti chiede di essere multitasking: devi ascoltare come nei convegni abituali, condensare e riproporre l'informazione, ma anche rispondere, leggere gli altri e interagire sul social network. Diottrie messe a dura prova, neuroni fumanti, ma anche tanta tanta soddisfazione. Già, perché quando ci si accorge che si sta contribuendo davvero a creare una rete di comunicazione, intricatissima e piena di interazioni, è un successo. E poi è divertente: solo chi ha seguito il live tweet si è accorto dei fili rossi che tornano via via, o di quel tweet un po' più colorito di come avremmo osato noi, o di quell'appunto ai relatori su qualcosa che noi non avevamo notato... Lasciatemelo dire: col tweet si sviluppa anche lo spirito critico. Un anno fa non lo avrei mai detto, per mancanza di familiarità con il social. Ora lo dico, senza timori: più ci si sforza di leggere tra le righe per riassumere il tutto, più si sviluppa il desiderio di cogliere il messaggio più profondo. Insomma, il tweet-cronista sa bene che nessun relatore gliela manda a dire!
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