Saper vivere. Norme di buona creanza
di Matilde Serao
Mursia, 2012 (ed. originale 1901)
pp. 169
Euro 14,00
Poco femminile all’apparenza, temperamento deciso,
personalità esuberante, Matilde Serao
(1856-1927) è stata una delle figure più vivaci del panorama culturale
novecentesco. Si è distinta in quanto donna autonoma ed emancipata, in
particolar modo in relazione al proprio lavoro di giornalista, un mestiere
ancora di competenza prettamente maschile.
Nata a Patrasso, Grecia, si trasferisce con la
famiglia a Napoli per poi spostarsi nel 1882 a Roma dove inizia la propria
carriera di giornalista per il Capitan
Fracassa. In seguito lavora per il Corriere
di Roma del marito Edoardo
Scarfoglio con cui fonda il Corriere
di Napoli e Il Mattino (1892). La relazione tra i due viene interrotta dal
tradimento di lui e dal suicidio dell’amante, notizia che investe la stessa
Matilde. Ma non solo, la scrittrice è coinvolta insieme a Scarfoglio
nell’inchiesta del prefetto Giuseppe
Saredo, che nel corso di alcune indagini a Napoli, accusa il Mattino di
avere legami loschi con l’allora sindaco Celestino Summonte noto per appoggio
alla malavita.
Per queste ragioni, Matilde decide di lasciare la
testata e con Giuseppe Natale, suo
secondo marito, fonda Il Giorno
(1903).
Nel 1926 riceve la candidatura al Nobel che non
vincerà, pare, per l’opposizione del suo giornale al fascismo.
In contrasto con i canoni richiesti dalle donne
dell’epoca, Matilde Serao è però ben calata nella società mondana e nei
salotti, frequentazioni che le hanno consentito di comporre Saper vivere. Norme di buona creanza, un
divertente vademecum su come comportarsi in varie situazioni quotidiane.
L’opera, nata come strenna per gli abbonati del Mattino nel 1901, è un prontuario di regole di convivenza in
relazione ad eventi di interesse comune (fidanzamento, matrimonio, vacanze,
cerimonie familiari) ma anche situazioni esclusive (grandi pranzi, visite
private, balli a Corte).
Il testo si apre con il capitolo “Il grande vincolo” per concludersi con
“La nota dolente”: dal matrimonio al
lutto, Matilde Serao fornisce tutte le indicazioni necessarie durante l’unione
coniugale e anche dopo. Questi sono capitoli a cui viene dedicato molto spazio
probabilmente perché rappresentano due momenti culminanti della vita di
ciascuno. Gli altri sono: “L’unione
mondana”; “La lieta mensa”; “Festa da ballo”; “I legami dello spirito. I sacramenti”; “Nelle case del Re. Prammatica di corte”; “Fuori di qui”; “Fra Natale
e Capo d’anno”. Troviamo anche
intermezzi con veloci regole su come comportarsi con nuovi vicini di casa, in
merito all’abitudine del fumo da parte delle donne e infine l’educazione in
chiesa.
Matilde Serao si è sempre occupata di cronaca
mondana pertanto conosce molto bene gli argomenti trattati. Come sottolinea in
prefazione Beppe Benvenuto, direttore editoriale di Mursia Scritture, questi
sono gli anni della Belle Époque
quando città come Parigi e Londra rappresentano i modelli in fatto di eleganza
e forma. I consigli di Saper Vivere,
infatti, riflettono il costume francese, di tradizione e prestigio, ma anche il
più moderno britannico, meno sfarzoso ma di classe (si veda l’uso di molti
termini inglesi: luncheon; sleeping car; Christmas card; tea-gown
etc…).
L’Italia non vuole essere da meno, soprattutto in
un periodo storico estremamente delicato, quello del post-unità. Il paese è
deciso a mostrare agli occhi altrui la propria autorevolezza anche attraverso
l’uniformità delle maniere, il rispetto della giusta misura e del decoro in
ogni contesto.
E. Scarfoglio, primo marito |
Quest’ultima è molto cambiata rispetto all’Ottocento.
La scrittrice ricorda la sontuosità delle cerimonie di un tempo e la severità
dei costumi femminili. È una realtà che si ricorda con nostalgia ma consapevoli
di dover guardare al futuro e alla modernità, svolte necessarie dopo la recente
unità del paese. Allora ecco che un pranzo semplice e ben curato è molto più
elegante di una mensa lussuosa oppure che per Natale si riesca a cavarsela
facilmente con le Christmas cards,
economiche ma dall’effetto assicurato, che i fidanzati vengano ammessi più
spesso a casa della promessa sposa o che una donna possa fumare ma con
moderazione.
Sono mutamenti spesso non condivisibili ma
inevitabili. Rimangono, tuttavia, alcuni punti fermi su cui l’autrice non
transige, come il lutto per la morte del coniuge e di altri parenti: esibire
rigore nel vestire anche fino alla durata di due anni è moralmente
obbligatorio. Allo stesso modo non sono ammessi comportamenti che negano alla
base le norme di buona educazione ed eleganza. Di seguito alcune citazioni:
Solo un cafone non sa come vestirsi, a un grande pranzo: solo un cafone può andarci in abito montante.Un uomo bene educato non fa l’occhiolino alle signore, alle signorine, in chiesa, perché è della massima sconvenienza; non si accorge di avere un’amica, una conoscenza, in chiesa, e, quindi, non la saluta; non commette la cafonata, purtroppo molto in uso, a Napoli, di pagare le sedie alle signore e alle signorine di sua conoscenza.Se, dopo poco dalla morte di un vostro caro, voi vi vestite di bianco, andate a un ballo, date una festa in casa vostra, voi non farete credere a nessuno, che il lutto è in fondo al vostro cuore. E, difatti, se guardate bene, voi stesso, in fondo al cuore, questo lutto non lo troverete.
L’atteggiamento di Matilde Serao è piuttosto
tollerante purché alla base del saper vivere ci sia compostezza e moderazione. Come
nota Beppe Benvenuto, questo atteggiamento permissivo è indice di un certo
pessimismo relativo alle svolte epocali. Gli inizi del Novecento, la Belle
Epoque, il mito asburgico rappresentano gli ultimi respiri di una società che
tenta spensieratamente di allontanare la sensazione che qualcosa stia davvero
cambiando. Ciò culminerà con la prima guerra mondiale, quando ogni certezza,
anche in fatto di gusto, verrà a meno.
Saper Vivere
è un testo interessante allo scopo di comprendere maniere e costumi passati
quando il valore estetico e le norme comportamentali avevano un sapore
completamente diverso da oggi. La percezione del cambiamento e l’apertura a usi
più moderni rendono questo libro di Matilde Serao uno strumento prezioso ma
agile e divertente per leggere la storia.
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