a Palazzo Incontro, Roma
30 maggio - 30 settembre
(Chiuso per ferie dal 30 luglio al 27 agosto)
Quando
alla mostra "Il Revival dell'Art Nouveau" del Museo
d'Orsay, qualche anno fa, vidi anche i disegni di Valentina, mi resi
conto di quanto fosse famosa ed amata, di quanto fosse un'icona. Non
si direbbe, però, che sia nata come personaggio secondario, ossia
come la compagna di Neutron, un critico d'arte con poteri psichici
tali da poter paralizzare persone e macchine.
Dopo
aver perso i suoi poteri, Neutron perde pure il suo status di
protagonista, perché tutte le attenzioni del pubblico e dello stesso
autore vengono rubate da Valentina Rosselli, (come i fratelli
socialisti), che continua ancora a stregare: in questi giorni e fino
al 30 settembre, è in corso a Roma (a Palazzo Incontro) una mostra
su di lei, a cura dell'Archivio Crepax e di Vincenzo Mollica. Si
chiama Valentina Movie ed è ricca di vignette, disegni
originali, video e documentari sull'autore. La vera sorpresa, però,
è scoprire che in mostra c'è pure la sua scrivania personale,
quella su cui lavorava alle tavole di Valentina.
La scrivania di Crepax |
Quello
che ha reso questo fumetto così amato non può riassumersi in poche
parole, perché è talmente ricco di spunti che bisogna per forza
soffermarcisi poco per volta. Valentina è estremamente affascinante
e deve il suo aspetto alla particolare adorazione di Crepax nei
confronti di Louise Brooks, classe 1906, attrice del cinema muto,
ballerina, scrittrice e critico cinematografico. A differenza di Hugo
Pratt, Crepax non ebbe mai modo di incontrarla, ma le mandò
un'affettuosa lettera in cui le parlava di Valentina: la Brooks disse
"Non sapevo di essere diventata un mito".
Louise Brooks |
Un
altro aspetto che ha affascinato i lettori è legato al carattere di
Valentina e al modo in cui viene raffigurata dall'autore, certamente
il primo e più grande ammiratore del suo personaggio. È una donna
molto sensuale, di buon senso, una fotografa professionista, una
mamma amorevole e un'amante molto passionale; Crepax non lesina i
suoi nudi, ogni volta che ne ha voglia, per questo il suo è un
fumetto dal sapore erotico, tanto da far pensare che le sue vignette
di nudo esistano perché Valentina era anzitutto l'oggetto di una
passione, di un amore intenso dell'autore. Non a caso il suo
compagno, Philip
Rembrandt (ex Neutron), possiede tratti fisionomici molto simili a
quelli di Guido Crepax.
Le sue avventure spesso hanno dello straordinario, l'elemento onirico che
pervade le storie è un altro tratto fondamentale che caratterizza il
fumetto: non sempre Valentina ha vissuto davvero le sue avventure,
alcune semplicemente le ha sognate.
Nonostante
questo, i riferimenti alle strade di Milano, ai personaggi del
periodo, nonché quelli molto precisi ai libri e alla musica, fanno
di Valentina un fumetto straordinariamente reale, una sorta di spaccato dell'epoca, che fa della sua
protagonista una donna con una coscienza politica ben definita a
sinistra, con una conoscenza della musica non indifferente; del resto
anche alla mostra si pone l'accento sui gusti musicali di Crepax, che
disegnava sempre ascoltando del jazz o della musica classica. Questi riferimenti colti sono molto facili da
cogliere, Crepax non esita a scrivere in grassetto i titoli sui dorsi
dei libri, o quelli degli articoli di giornali in mano a Valentina,
che viene quindi sentito dal lettore come personaggio vero,
autentico, come se davvero fosse da qualche parte a Milano, a vivere
avventure in cui si intrecciano realtà e fantasia, con la macchina
fotografica al collo e coi suoi vestiti vintage, per cui Crepax
scomodava i migliori stilisti francesi e italiani dell'epoca; di certo l'attività di pubblicitario, che
portava avanti contemporaneamente a quella di disegnatore fumettistico,
lo aiutava a rendere le sue vignette così verosimili e al passo coi tempi.
Sarà
perché Crepax era laureato in architettura che la struttura delle
sue tavole, così frammentata, risultò decisamente nuova e
originale; oppure si sarà trattato del suo amore per il cinema, che
ha reso il suo modo di trasporre le avventure di Valentina su tavole
definite cinematografiche, rettangolari e lunghe per il suo
bellissimo corpo, o rettangolari corte, per i particolari delle sue
labbra e degli occhi.
La mostra di Palazzo Incontro è un viaggio a ritmo di musica, una galleria ricchissima di vignette originali direttamente dall'Archivio Crepax, ritratti in grandi formati del famoso caschetto e pannelli in cui vengono riportate frasi dell'autore, ma anche e soprattutto di personaggi noti che hanno amato Valentina, tra i quali non ci si aspetterebbe di trovare Umberto Eco e insieme a lui Natalia Aspesi e molti altri ancora, senza dimenticare, ovviamente, Valentina.