di Milvia Comastri
Historica Edizioni, 2012
Non c'è bisogno di raccontare vicende insolite o particolari per tenere legato il lettore. Basta raccontare la vita, quella quotidiana, quella che si dipana attorno a noi e che in alcuni casi ci coinvolge. L'importante è raccontarla bene, con realismo e sensibilità, come fa Milvia Comastri nei dieci racconti di Colazione con i Modena City Ramblers.
Filo conduttore delle storie è il cambiamento, anzi i cambiamenti della vita: a volte inevitabili o imposti o voluti. E la maniera di accoglierli reagendo ad essi, facendo finta di ignorarli o accettandoli con coraggio.C'è l'infermiere del reparto pediatrico-oncologico che vuole aiutare una madre sconfitta (Angelo dei bambini), e Francesco in attesa di due appuntamenti che cambieranno la sua vita in modo contrastante (Appuntamenti). Il ragazzo che sognava una vita totalmente diversa ma trova un appiglio per accettare la realtà (Antonio e l'odore del mare) e Davide che dalle ceneri (reali) della sua esistenza riesce a ricominciare da capo (Libri sull'acqua). E ancora, il mio preferito, uno struggente e delicato addio, I'm in the mood of love.
Così si arriva in fondo al libro e rimane un'idea: comunque vada, ci vuole coraggio per affrontare la vita, e benché tu sappia che "i sogni muoiono all'alba" puoi sempre aggrapparti al pensiero che - in fondo - l'alba per il momento è lontana.
Recensione di Carla Casazza
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