Nanako Misonoo |
Uno dei pochi manga
che mi sentirei di considerare come dei veri capolavori letterari è
Oniisama e..., noto in
Italia come Caro Fratello. L'autrice, Riyoko Ikeda, è conosciuta
per aver disegnato anche Lady Oscar (Versailles no Bara), un altro
capolavoro che ricostruisce la storia di un personaggio mai esistito
nel contesto storico della Rivoluzione Francese, narrata fedelmente
sia dal manga che dall'anime – sfido chiunque sia cresciuto a pane
e cartoni animati a non ammettere che almeno una volta non abbia
ripassato storia vedendone gli episodi o leggendone i fumetti.
Di certo l'aspetto più curioso di Versailles no Bara (ossia La rosa
di Versailles) è che Oscar ha un nome, dei modi e delle vesti da
uomo, ricopre la carica di comandante delle guardie reali, ma è una
bellissima donna. La stessa ambiguità, (che abbiamo trattato qui in
modo dettagliato), si può notare in Caro Fratello, shojo manga che
si svolge interamente all'Istituto Seiran per ragazze e che indaga
nel modo in cui talvolta le protagoniste si leghino tra loro per
sentimenti di ammirazione che sfociano nell'innamoramento. In realtà
Caro Fratello non è solo una storia d'amore, ma un intreccio di
amori e d'invidie vissuti così intensamente da ammaliare del tutto
il lettore; complice delle storie avvincenti è il disegno della
Ikeda, lirico e perfetto, così come la fantasiosa disposizione dei
disegni sulle tavole, che quasi mai riprende i classici riquadri cui
altri fumetti ci hanno abituati. La particolarità della narrazione
consiste nella focalizzazione interna ai personaggi: vengono indagati
fino in fondo i pensieri, i desideri, gli struggimenti dei
protagonisti dell'opera, dando spazio alle loro emozioni,
all'interiorità più che a tutto il resto. La protagonista si chiama
Nanako Misonoo, ed è un'adolescente di buon carattere. Dolce,
sensibile, dall'infanzia felice, Nanako è entusiasta all'idea di
andare alle superiori; vive con la madre e con quello che lei crede
sia il suo vero padre; in realtà non lo è, poiché già sposato con
un'altra donna da cui ha avuto un figlio, Takehiko Henmi. Proprio
Takehiko è il giovane insegnante che Nanako ha avuto alle scuole
medie, al termine delle quali decide di chiedergli se può scrivergli
le sue vicende di liceale, riferendosi a lui come al suo caro
fratello. Da qui il titolo dell'opera, particolare fondamentale,
perché Takehiko è molto legato alle persone di cui Nanako parlerà
nelle sue lettere, molto più di quanto lei possa immaginare.
Mariko Shinobu |
Al suo ingresso alla scuola Seiran, per Nanako l'unica vecchia amica
è Tomoko Arikura, che è anche l'unico personaggio veramente sereno e al di fuori
dai veleni e dai sentimenti confusi delle sue compagne di liceo; ma
oltre a lei Nanako entra a contatto con altri personaggi memorabili,
anzitutto Mariko Shinobu, la cui figura Nanako associa immediatamente
a Cleopatra, per i suoi capelli neri lucenti, gli occhi grandi,
l'eleganza e le labbra rosse. Mariko dà modo di riflettere su quanto
le regole delle scuole giapponesi siano ferree: non usa rossetti, che
sono vietati insieme ad altri trucchi e agli accessori, ma si morde
ripetutamente le labbra, che così diventano naturalmente rosse.
Invita subito Nanako a fare lo stesso, mentre continua a morderle,
fascinosa e sicura di sé. Figlia di uno scrittore pornografo, è
ostile agli uomini, li detesta, nutre invece dell'affetto per Kaoru
Orihara, tra i personaggi più importanti dell'opera. Esile
morettina molto alta, Kaoru ha perso un anno di scuola per un cancro al
seno, ma le sue compagne non lo sanno. Il suo petto fin troppo sottile, però, contribuisce a darle sembianze mascoline, che attraggono le sue
compagne assieme ai suoi modi eleganti. Stessa sorte è riservata a
Rei Asaka, soprannominata Saint Just, altro personaggio estremamente
affascinante e, al tempo stesso, negativo. Tutte le ragazze della
scuola si struggono di amore per lei, per la sua voce roca, per il
modo in cui suona la chitarra, per il suo atteggiamento altezzoso e
indifferente all'etichetta, alle regole scolastiche, e per questo
segretamente divorano un libro della biblioteca che chiarisce loro
chi sia Saint Just: un ribelle della Rivoluzione Francese, che torna
così nell'immaginario dell'Ikeda. Rei, però, dietro quella sua spavalderia, quell'odore da uomo che
Nanako percepisce accanto a lei, ossia l'odore del tabacco, nasconde
gravi dipendenze dai farmaci e una strana forma di depressione,
dovuta al suo amore non corrisposto per Lady Miya, soprannome di
Fukiko Ichinomiya, la regina delle studentesse della scuola e
presidente della Sorority, un'associazione che si basa sul prestigio
sociale ed economico, che non di rado umilia chi non ne fa parte.
Una pagina del manga con Rei |
Amicizie e invidie, angherie e altruismo, amore e morte sono temi
che pervadono la storia dall'inizio alla fine, riservando non poche
sorprese. La bella Lady Miya, all'apparenza gentile e caritatevole,
non farà altro che rendere la vita impossibile a Nanako, scatenando
le invidie rabbiose delle sue compagne su di lei; Rei rivelerà tutte le sue
debolezze alla piccola Nanako, invaghita di lei; e Takehiko, il caro
fratello cui lei si rivolge, non tarderà a rivelarsi molto più
legato alla sua vita di quanto possa desiderare.
In uno shojo tanto drammatico non mancano però personaggi divertenti
che spezzano la tensione della storia, come Lady Vampanella e Lady
Pane di Traverso, membri della prestigiosa Sorority, per motivi
sconosciuti alle stesse studentesse della scuola.
Si potrebbe parlare per ore di questi ed altri protagonisti
straordinariamente affascinanti e delle loro storie, che Riyoko Ikeda
condensa sulle tavole di appena tre tankobon nel 1975, quattro
volumetti nella prima versione italiana, edite da Star Comics a metà
degli anni Novanta e riproposta l'anno scorso da Goen in una versione
delux.
Dal manga è stato tratto l'anime con la regia di Osamu Dezaki, che
già aveva diretto gli episodi di Lady Oscar e di Jenny La tennista, con Akio Sugino come character design. La colonna sonora originale è
di Kentaro Haneda, le cui sigle iniziale e finale sono state
sostituite in Italia da quella eseguita dai Cavalieri del Re e
cantata da Clara Serina, voce familiare perché la stessa della sigla
di Lady Oscar.
Nanako così com'è disegnata nell'anime |
L'anime si distingue dal manga in più modi, anzitutto
perché non si ferma ai tre volumetti della Ikeda, ma procede oltre,
traendo spunti per trentanove episodi, andati in onda in Giappone nel
1991 e in Italia per la prima volta nel 2003 su Italia 7 Gold e
tutt'ora in onda su Man-ga; nei vari peisodi, dunque, si dà spazio a
tutti i personaggi della serie, ognuno dei quali ha una storia
dall'intreccio ben definito; si defferenzia inoltre per il tipo di
disegno, sempre di grande impatto, ma purtroppo distante dalla mano
della Ikeda; infine le differenze si notano soprattutto nel finale,
in più punti, che non sveliamo.
La lettura del manga, la visione dell'anime, costituiscono un viaggio
intenso tra sentimenti particolarmente passionali come solo quelli
degli adolescenti sanno essere, svelando lo strano modo in cui per i
giapponesi l'ambiguità della bellezza possa essere un tratto
affascinante, una caratteristica che sa di unicità.
Lorena Bruno
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