Per questo motivo il Romanzo irresistibile compare come uno
dei primi due titoli della collana La
commedia di Marsilio, lanciata lo scorso 3 ottobre, che raccoglierà
“romanzi divertenti e tragici”, vicini allo stile della commedia all’italiana
che indagava i problemi sociali attraverso il filtro del sarcasmo e la lente
del tragicomico. L’ultimo libro di Cappelli rientra a pieno in questo profilo
perché delinea un ampio affresco dell’Italia degli ultimi decenni (dalla fine
degli anni ’60 in poi) e lo fa attraverso personaggi che appartengono a realtà
diversissime: dal protagonista Giulio, ragazzino dai modi delicati che suona il
piano, diventa letterato e non riesce a dimenticare la bella inarrivabile
Elena, a suo Zio Sgiascì, personaggio riuscitissimo, sorta di “eroe dei due
mondi” che proviene da una grande famiglia meridionale ma vive e lavora a Cuneo
come brigadiere. Rampollo intraprendente, porta nella natia Basilicata tutte le
sorprendenti novità del Nord e impartisce a Giulio delle “lezioni sentimentali”
sui generis. Il romanzo di Cappelli si legge quasi per scene cinematografiche,
quadri staccati che, incrociandosi, danno vita a un ritratto unico.
C’è spazio
per l’ironia e la battuta divertente, ma anche per la malinconica nostalgia di
un sud mai dimenticato nel quale, tuttavia, Giulio ha scelto di non costruire
la propria vita. C’è l’effigie dell’Italia che si trasforma attraversando gli
anni del boom e poi la fase buia del terrorismo e c’è il dipinto di una
provincia lontana del meridione, dove le novità arrivano come echi lontane, a
rilento.
In molti hanno chiesto
a Cappelli di scrivere una prosecuzione di Parenti
lontani, suo grande successo letterario del 2008 e Premio John Fante dello
stesso anno, ma l’autore non ha voluto. Tuttavia, con Romanzo irresistibile Cappelli chiude un discorso che ha iniziato
in precedenza, ancor prima di Parenti
lontani, di cui si continua ad avvertire un’eco nostalgica, soprattutto
nelle rievocazioni liriche della propria terra.
L’incontro con D’Orrico
e Cappelli mi ha fatto scoprire meglio un autore singolare per spunti e stile,
che ultimamente ha ottenuto grande successo di pubblico con il suo Baci a colazione, pubblicato a puntate
sul Messaggero nel mese di agosto scorso.
Mi ha molto incuriosito, inoltre, l’intera proposta culturale della collana
di Marsilio che indaga sul problematico rapporto romanzo-commedia in Italia,
ancora forse troppo poco esplorato. E più in generale mi ha ispirato una
riflessione sulla letteratura italiana contemporanea. Cappelli prende un po’ in
giro certi odierni “romanzi del dolore” ma, come ha puntualizzato D’Orrico, i
suoi libri hanno comunque il “dolore della letteratura”, cioè il dolore della
vita insufficiente che si colma attraverso la scrittura e la lettura. Quel
dolore che provavano anche Madame Bovary e Don Chisciotte, per intenderci.
Claudia Consoli
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