Si è conclusa al meglio
la mia esperienza a Book City Milano, con due eventi molto piacevoli. Alle
16.00, nella splendida sala Fontana del Museo del Novecento, si è tenuto in
incontro dal titolo: “Piccoli lettori per grandi libri”, organizzato in
collaborazione con il Settore Biblioteche del Comune di Milano e condotto da
Daniela Bastianoni. Bambini dai sei ai dieci anni si sono riuniti per
presentare al pubblico i propri libri del cuore. In pochi minuti dovevano
raccontare la trama e spiegare cosa li aveva colpiti del testo in questione. La
tenerezza delle loro risposte e la dolcezza della loro ingenuità ci hanno letteralmente
conquistati. La fabbrica di cioccolato,
Entra nell’arte del novecento, Ambra
Chiaro va in quarta, La lingua speciale di Uri sono solo alcuni dei libri
presentati. Mi hanno molto divertita le motivazioni con cui ognuno di loro ha
sostenuto il proprio volume del cuore: dalle illustrazioni, ai personaggi, alla
copertina colorata. Tutti i bambini, al termine dell’evento, sono stati
premiati con dei libri che potranno scegliere direttamente nelle biblioteche
coinvolte nell’iniziativa. Quanto è vero che la lettura è un amore che sboccia
da piccoli!
Di taglio estremamente
diverso l’incontro successivo, tenutosi a Palazzo Reale e intitolato “I nostri
Coralli. Teaser della mostra dedicata a Giulio Einaudi”. Introdotta dall’Assessore
Boeri, con la partecipazione di Giancarlo Ferretti, Malcom Einaudi, Claudio
Pavese e Carlo Fantinel, l’evento voleva anticipare la mostra che sarà
inaugurata tra due settimane e avrà per titolo “Giulio Einaudi: l’arte di
pubblicare”. All’interno di essa troveranno posto due splendide collane della
casa editrice, che sono state raccolte con grande sforzo grazie al consistente
aiuto di Claudio Pavese, il quale ama definirsi un “archeologo dell’editoria”,
cioè una persona che cerca di ricostruire tassello dopo tassello avventure
editoriali italiane che devono rimanere nella memoria di tutti. Da una parte si
approfondiranno i Coralli del ’47, ideati dal genio Vittorini, animato in
quegli anni da un forte desiderio di rinnovamento letterario e artistico (la
collana segnò, infatti, un più deciso spostamento in direzione della narrativa
e dell’arte contemporanee, dopo anni decisamente dedicati alla saggistica) uniti
ai due progetti-laboratorio che li precedettero, Corrente e Narratori
contemporanei; dall’altra, invece, i Maestri contemporanei, diretta e voluta da
Lamberto Vitali e dedicata all’opera grafica dei grandi maestri Morandi,
Modigliani, Manzù, Giacometti e Casorati.
La scelta delle due collane risponde all’esigenza di evidenziare la grandezza e la continuità del progetto Einaudi, la coerenza e capacità evolutiva e, soprattutto, la capacità di influire sull’immaginario di un’intera nazione che, anche attraverso la cultura, ha superato la grave crisi postbellica. In entrambi i casi si riscontra un nesso molto significativo di forme artistiche: nei Coralli è l’arte a essere ancella dell’editoria, attraverso i grandi progetti grafici degli artisti milanesi degli anni ’40, del grafico Uber e, in seguito,di Munari; mentre nei Maestri contemporanei è l’editoria a farsi ancella dell’arte, qui espressa nella sua massima forma attraverso il sistema della fototipia e l’eccelsa cura grafica e tipografica. I relatori hanno parlato delle collane Einaudi da prospettive diverse: Einaudi ne ha sottolineata la dimensione largamente culturale, Ferretti ne ha discusso in termini di politica editoriale della casa, Pavese e Fantinel, in qualità di curatori della mostra, ne hanno illustrato le finalità e le peculiarità, anticipando parte delle scelte compiute per anticipare al pubblico quello che a breve vedrà. Non posso, dunque, che sollecitarvi a visitare la mostra che si terrà a Palazzo Reale dal prossimo 29 novembre al 6 gennaio e che non avrebbe potuto che scegliere Milano come sua città in quanto è qui che queste due straordinarie collane sono nate.
Si è conclusa così, la mia ultima giornata di Book City, manifestazione della quale ho cercato di raccontarvi anzitutto lo spirito. È stato affascinante vedere, ancora una volta, una Milano viva che fa cultura in modi diversi, riunita nei suoi luoghi topici per raccontarsi e ascoltare; la Milano dei libri che ogni tanto sembra sopita, ma che aspetta solo l’impegno e la buona volontà per risvegliarsi e brillare.
La scelta delle due collane risponde all’esigenza di evidenziare la grandezza e la continuità del progetto Einaudi, la coerenza e capacità evolutiva e, soprattutto, la capacità di influire sull’immaginario di un’intera nazione che, anche attraverso la cultura, ha superato la grave crisi postbellica. In entrambi i casi si riscontra un nesso molto significativo di forme artistiche: nei Coralli è l’arte a essere ancella dell’editoria, attraverso i grandi progetti grafici degli artisti milanesi degli anni ’40, del grafico Uber e, in seguito,di Munari; mentre nei Maestri contemporanei è l’editoria a farsi ancella dell’arte, qui espressa nella sua massima forma attraverso il sistema della fototipia e l’eccelsa cura grafica e tipografica. I relatori hanno parlato delle collane Einaudi da prospettive diverse: Einaudi ne ha sottolineata la dimensione largamente culturale, Ferretti ne ha discusso in termini di politica editoriale della casa, Pavese e Fantinel, in qualità di curatori della mostra, ne hanno illustrato le finalità e le peculiarità, anticipando parte delle scelte compiute per anticipare al pubblico quello che a breve vedrà. Non posso, dunque, che sollecitarvi a visitare la mostra che si terrà a Palazzo Reale dal prossimo 29 novembre al 6 gennaio e che non avrebbe potuto che scegliere Milano come sua città in quanto è qui che queste due straordinarie collane sono nate.
Si è conclusa così, la mia ultima giornata di Book City, manifestazione della quale ho cercato di raccontarvi anzitutto lo spirito. È stato affascinante vedere, ancora una volta, una Milano viva che fa cultura in modi diversi, riunita nei suoi luoghi topici per raccontarsi e ascoltare; la Milano dei libri che ogni tanto sembra sopita, ma che aspetta solo l’impegno e la buona volontà per risvegliarsi e brillare.