Come
sono diventata scrittrice
di Eudora Welty
Minimum Fax, Roma 2011
di Eudora Welty
Minimum Fax, Roma 2011
In
una strada di Jackson, a North Congress Street per l'esattezza, vi è
una casa con pendole alle pareti, un giardino da cui non mancare gli
“appuntamenti con l' eclissi” e tante stanze, ognuna “fatta per
andarci a leggere o a farsi leggere qualcosa”, a qualsiasi ora del
giorno.
In
quella casa c'è Eudora e ci sei tu.
Nella
stessa casa di North Congress Street l'amore per i libri si è fatto
dal singulto della zangola e dalle locomotive a Natale. Eudora prende
l'ingegnosità di un padre che insegna ai suoi figli a credere nel
cielo notturno e nel progresso, la sete di emancipazione di una madre
cresciuta sotto le montagne del West Virginia, da cui imparare che il
sapore della fiera indipendenza è lo stesso dell'acqua che esce dal
pozzo.
Un
amore, quello per i libri, con mani, naso e cuore; tra fattuale e
immateriale:
“...non so ricordare un tempo in cui non sia stata innamorata di loro: proprio dei libri in sé, copertina, rilegatura e carta su cui erano stampati, del loro odore, del loro peso e del mio possederli tra le braccia, catturati e stretti a me. Ancora analfabeta per i libri ero già pronta, già impegnata a regalare loro tutto il mio possibile leggere”.
Quello
è l'amore di Eudora ed è il tuo.
Da
Come
sono diventata scrittrice
non puoi e non devi aspettarti un manuale di scrittura, un prontuario
al mestiere, una descrizione della strada da intraprendere per
diventare scrittore. Le riflessioni metaletterarie non occupano che
lo spazio di poche righe,là dove la narrazione si affaccia su
territori altri dalla ricostruzione autobiografica,lo fa a sprazzi,
lampi significativi della personale rielaborazione di eventi vissuti,
ma quando questi affacci rischiano di divenire dei veri e propri
sconfinamenti, la narrazione è immediatamente riportata entro le
strette maglie della quotidianità più disarmante. Come
sono diventata scrittrice
è il prontuario
ad una vocazione, ad ogni vocazione,
il racconto di una vita, della strada da intraprendere per arrivare
alla maturità, a
metà tra lo scegliere e l'essere scelti.
La
pagina di Eudora è una pagina che ascolta, impara a vedere e trova
una voce: è la sua e deve essere la tua.
Eudora
ti inizia ad uno slancio, quello di uno sguardo in retrospettiva:
trovare il bandolo e seguirlo, “fare collegamenti e trovare nel
folto della matassa una direzione netta. I fili di base sono tutti
lì: nella memoria nulla si perde davvero”; vedere come alle tue
spalle “sulla strada da cui provieni, cresceva una montagna di
significato e ancora sta crescendo, un significato manifesto ora che
lo si vede in retrospettiva”.
La
storia di un mestiere è ricostruita attraverso l'autobiografia di
una vita; la propria vocazione è nascosta nelle pieghe della
quotidianità, tra gli scaffali del soggiorno e gli incontri fatti in
treno, è un germe con la sua occasione di poter fruttificare, che lo
scacco è sempre lì: a metà tra l'esser scelti e lo scegliere.
Eudora
insiste sulla capacità tutta scrittoria di guardare al passato con
una luce nuova, una luce significante in grado di “ scoprire la
sequenzialità nell'esperienza” e “cogliere il principio di causa
ed effetto negli accadimenti delle nostre vite”: “Pian Piano
emergono i legami. Come lontani punti di riferimento ai quali ti vai
avvicinando, causa ed effetto cominciano ad allinearsi, a ridurre le
distanza; le esperienze dai contorni troppo vaghi per poter esser
riconosciute si allacciano ad altre e vengono identificate in una
cornice più ampia.”
I
contorni si fanno netti, le esperienze vengono riconosciute prima per
essere conosciute poi, e “d'un tratto una luce balena all'indietro,
come
quando il treno fa una curva”
Forse
non si impara a diventare scrittori, ma solo a scoprire di esserlo.
Come
sono diventata scrittrice di
Eudora Welty (1909-2001), una delle più autorevoli voci letterarie
del Sud degli Stati Uniti, è la risultante di un ciclo di lezioni
tenute presso la Harvard Universuty. Il libro è stato pubblicato nel
2011 dalla casa editrice Minimum Fax.
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