di Susan Shapiro
Dalai Editore, 2011
Traduzione di F. Sassi
pp. 284
€18
Ci sono dei libri che vanno divorati,
letti d'un fiato, di quelli che confondi quando a iniziare è il tuo
respiro e a finire quello del protagonista.
Non ti chiedono il permesso, loro sono
lì e ti prendono tutto il tuo tempo, tutto il tuo fiato; li leggi
la sera prima di addormentarti e poi continui tutto il giorno
seguente, mentre lavori, mentre mangi, puoi non averceli sotto il
naso, ma tu continui a leggerli, lo fai sospirando le pagine che
verranno e intestardentoti su qualcuna di quelle andate.
Poi ci sono altri libri, di quelli che
si insinuano tra la metro delle 7 e il caffè delle 14. Spesso sono
libri che non scegli, semplicemente capitano; li hai trovati un
lunedì mattina in libreria oltrepassando lo scaffale dei bestsellers
e quello dei grandi classici: tu vuoi semplicemente un libro che
capiti; che capiti per te in quel lunedì mattina in cui finisci per
cercare le tue risposte in libreria, che lo sai che è più comodo
trovarle lontano da te. Allora ci sarà pure qualche storia che ti
tenga compagnia in un lunedì mattina di attese e acquolina, che le
settimane si aprono sempre con qualche incognita e un sano appetito:
dopo una sera di digiuno come espiazione dell'abbuffata del pranzo
domenicale sei soddisfatta e a posto con te stessa, così a posto che
arrivi a dimenticartene il lunedì mattina premiandoti con un surplus
di zuccheri.
Con una pasta alla crema in più e
qualche spicciolo in meno nella borsa, sali sulla metro delle sette
stringendo fra le mani La terapia dei dolci di Susan Shapiro,
il tuo libro delle risposte, il tuo libro di attese e acquolina. Il
libro che capita.
La terapia dei dolci non è un libro da
leggere d'un fiato, al contrario è uno di quei libri da
sgranocchiare: mangiato con gusto, a piccoli morsi.
Puoi lasciare passare del tempo, ma ritrovi la trama, una ventina di minuti al giorno bastano per alzarti
non del tutto sazio e lasciare un posticino da riempire nel prossimo
scampolo di tempo che riuscirai a ritagliare.
Ad aspettarti sempre lei: Julia, Julia
Goodman, topo di città, “magra come un chiodo, senza un grammo di
nicotina in corpo, felicemente sposata, con una carriera in pieno
decollo”, dopo anni di gavetta nella redazione di una rivista
femminile, Julia ha raggiunto il successo come autrice di manuali di
auto-aiuto.
Cresciuta alla perfiferia di Chigago, Julia ha lasciato
il Midwest e una famiglia ingombrante per la frenesia di New York, un
appartamento al Greenwich Village dove vive con Jake, il marito
regista; un'amica di sempre Sarah come lei scappata dalla periferia
per una vita votata alla carriera e il dottor Ness, una sorta di
Clark Kent della psicoterapia, esperto in abuso di sostanze, il
“porto sicuro, a due isolati da casa”. Nessuno meglio di Julia
può insegnare la felicità: “Non sono una di quelle perdenti
stizzose che se la prendono per le fortune altrui. Al contrario.
Insegno ai miei lettori come restare puliti trovando la felicità.
Spaccio la felcità!”
Manca poco all'uscita di Food Crazy, il
terzo libro di Julia , un manuale su come evitare la dipendenza da
cibo, quando tutto ciò che è per lei garanzia di felicità inizia a
scricchiolare: Sarah dopo il matrimonio si trasferisce nell' Ohio,
Jake parte per una produzione in California ed il dottor Ness,
cartina al tornasole di tutte le idiosincrasie di Julia, sposta la
sua attività in Arizona.
Le pedine cambiano e Julia non conduce
più il gioco, sarà lei ora la prima destinataria dei suoi manuali
di auto-aiuto tra scorpacciate di cupcakes al cioccolato e surreali
sedute di psicoterapia.
Adesso puoi alzarti non del tutto sazio e
lasciare un posticino da riempire nel prossimo scampolo di tempo che
riuscirai a ritagliare, La terapia dei dolci aspetta di essere
sgranocchiato e chi sa mai che con Julia non impari a capire di cosa
hai davvero bisogno per saziarti, che è vero che i libri capitano
sì, capitano, ma mai per caso.
Alice Mora
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