Compie
quest’anno cinquant’anni la Fiera internazionale del libro per ragazzi di Bologna, immancabile appuntamento per
tutti coloro che si occupano di libri e contenuti culturali per l’infanzia, un
evento che conferma, edizione dopo edizione, la propria eccellenza nel campo
editoriale. Alta tradizione e voglia di innovazione si incontrano e animano per
quattro intense giornate la Fiera
brulicante di editori, autori, illustratori, traduttori, agenti letterari,
librai, bibliotecari.
La
prima impressione da visitatrice è la ricchezza e la diversità delle proposte,
quella grande festa di copertine colorate e di deliziosi disegni che portano,
con la mente, a posti lontani. Dalle a noi note case editrici italiane ai libri
coreani, ogni stand è tutta una sorpresa.
Entrando,
si è subito accolti da una splendida mostra dedicata alle illustrazioni, spazio nel quale dal 1967 trovano posto le opere più innovative del momento (quest’anno
385, di 77 artisti selezionati). I giovani talenti vengono valorizzati grazie
allo speciale Premio internazionale di illustrazione conferito da una
prestigiosa giuria di editori, artisti, direttori di musei.
Un
primo giro tra gli stand mi ha subito regalato piacevoli scoperte: la
delicatezza delle illustrazioni giapponesi, la ricchezza delle esposizioni
inglesi e olandesi, la nobile tradizione di alcune case editrici nostrane, per
dirne solo alcune.
Grazie
agli incontri organizzati dal Master in Professione Editoria cartacea e
digitale dell’Università Cattolica, ho avuto l’occasione di conoscere
direttamente alcuni degli editori presenti alla Fiera. Tra questi Luigi Spagnol, Presidente della Salani Editore, storica casa editrice italiana
dal 1862 che ha da poco festeggiato 150 di tradizione e di passione libraria
con una mostra dedicata alle illustrazioni dell’archivio Salani, intitolata “DaPinocchio a Harry Potter”.
Spagnol ha ripercorso brevemente la storia della
casa, oggi parte del Gruppo Editoriale Mauri Spagnol, che dal 1986 ha avviato
la celeberrima collana “Gl’istrici”, nella quale hanno trovato posto alcuni
dei migliori scrittori internazionali degli ultimi decenni, tra cui Roald Dahl, Astrid Lindgren, Jostein
Gaarder, Daniel Pennac, Luis Sepúlveda e Roddy Doyle. È stato proprio Dahl
a dire che l’obiettivo dello scrittore è far
divertire, rendere più felici grazie a un libro. Questo è diventato con gli
anni il motto della Salani che prosegue sulla strada della qualità riproponendo
i classici della casa in nuove edizioni e arricchendo il catalogo con libri di
saggistica, divulgazione e manualistica, per lettori di tutte le età.
Subito dopo mi sono immersa nel magico
mondo di Tara Books, casa editrice
indipendente di libri illustrati per grandi e piccini. Fondata nel 1994, ha
sede a Chennai, nel sud dell’India. Tra
le particolarità del catalogo, i libri completamente fatti a mano in cui ogni
illustrazione è un’opera d’arte che si sposa con le stoffe delle copertine, i
diversi tipi di carta, le frasi che sembrano intarsiate tra le pagine. Le
pubblicazioni Tara Books spaziano dall’illustrazione
per l’infanzia alle graphic novels, dai libri di fotografia alla visual art e
alla narrativa. Gita Wolf, l’editrice,
ci ha raccontato come nascono questi libri-creazione, in quale modo lavorano
gli artisti. Sfogliando le pagine dei libri fatti a mano, si nota subito la
forza di un’esperienza “materica”, di una vigorosa ricerca di bellezza e
qualità grafica ed estetica. Mi riferisco in particolare a Waterlife di Rambharos Jha,
un meraviglioso libro che l’anno scorso, nell’ambito della Fiera del libro per
ragazzi, ha vinto il premio New Horizons.
È uno straordinario esempio di Mithila art, una forma di “folk painting”
tipica di Bihar, nella parte orientale dell’India. Del libro, Maria Popova di Brainpickings.org ha detto:
“Without a shadow of exaggeration, the most beautiful book I’ve ever laid eyes on.”
Consiglio a tutti di sfogliare l'intero catalogo che potete trovare sul sito di Tara Books: rimarrete
estasiati.
Altra voce sperimentale del panorama editoriale italiano, Sinnos Edizioni, nata attorno al progetto della collana “I Mappamondi”(1990) che si proponeva di raccontare le storie dei primi immigrati arrivati nel nostro paese attraverso il doppio canale della lingua italiana e dalla loro lingua d’origine. Con gli anni si sono aggiunte nuove proposte, tutte tese a “lasciare il segno”, attente all’idea di lettura come parte integrante dell’esperienza civile. Si veda la collana “Nomos”, avviata nel 1996 con l’intento di far conoscere ai bambini la costituzione, le leggi, gli statuti (il primo titolo è stato Lorenzo e la Costituzione), o ancora le filastrocche, gli albi illustrati, i fumetti, la narrativa. E ancora ci sono i libri di “Leggimi!”, indirizzati ai lettori con disabilità o disturbi dell’apprendimento e progettati con dei font specifici.
Prima di concludere la
giornata in Fiera, ho scoperto i libri di A Buen Paso, piccola casa editrice spagnola diretta da Arianna Squilloni che ci ha gentilmente raccontato la propria
storia, trasmettendo una più che mai viva passione per l’arte di fare i libri.
Suscitare la curiosità dei lettori, portare i bambini a guardarsi intorno e a
relazionarsi con il contesto circostante, “stimolare a diventare liberi
pensatori” (come ha dichiarato in un’intervista), sono i punti fondamentali del
progetto editoriale. I testi pubblicati da A Buen Paso presentano particolarità
che li rendono unici, si costruiscono
sul gioco, sulla passione combinatoria di immagine e parola, vogliono sorprendere
il lettore proponendo prospettive differenti. Tra i titoli della casa: Papà tatuado di Daniel Nesquens e
Sergio Mora (2009), (2009), America di Pere Ginard (2009), La calle del fantasma di Enric
Gonzáles e Riki Blanco (2009).
Attraverso una minima parte
delle voci presenti, ho cercato di raccontare la pluralità e l’ampiezza del
ventaglio di proposte. È difficile descrivere l’atmosfera che si respirava in
Fiera se non facendo riferimento alla vivacità culturale dell’evento che
consiglio a tutti di non perdere il prossimo anno. Guarderete, almeno per un
giorno, il mondo con gli occhi pieni di fantasia dei bambini.
Claudia Consoli