La letteratura in pericolo
di Tzvetan Todorov
Garzanti, 2008
pp. 84
Traduzione di E. Lana
Leggere molto, appassionarsi alle pagine dei nostri autori preferiti o casuali, provoca nel nostro intelletto un desiderio, a volte irrefrenabile di comporre, di scrivere. Per noi italiani la composizione scritta è sempre stata legata ai compiti delle scuole o ai lavori scritti da presentare all'università. Dalle descrizioni per la maestra alla consegna della tesi, abbiamo dovuto fare inesorabilmente i conti con le “paginate” che gli insegnanti ci assegnavano per migliorare il nostro stile. Il lettore, preso da un tardivo interesse per la scrittura, può trovare utile ed affascinante per la sua impostazione didattica e lineare il manuale di Maria Teresa Serafini, Come si legge (e scrive) un racconto. In questo volume si trova una citazione che colpisce con immediatezza:
di Tzvetan Todorov
Garzanti, 2008
pp. 84
Traduzione di E. Lana
Leggere molto, appassionarsi alle pagine dei nostri autori preferiti o casuali, provoca nel nostro intelletto un desiderio, a volte irrefrenabile di comporre, di scrivere. Per noi italiani la composizione scritta è sempre stata legata ai compiti delle scuole o ai lavori scritti da presentare all'università. Dalle descrizioni per la maestra alla consegna della tesi, abbiamo dovuto fare inesorabilmente i conti con le “paginate” che gli insegnanti ci assegnavano per migliorare il nostro stile. Il lettore, preso da un tardivo interesse per la scrittura, può trovare utile ed affascinante per la sua impostazione didattica e lineare il manuale di Maria Teresa Serafini, Come si legge (e scrive) un racconto. In questo volume si trova una citazione che colpisce con immediatezza:
“Siamo tutti fatti di ciò che ci donano gli altri […] la letteratura apre all'infinito questa possibilità di interazione con gli altri e ci arricchisce, perciò, infinitamente. Ci procura sensazioni insostituibili, tali per cui il mondo reale diventa più ricco di significato e più bello”.
La curiosità suscitata
dall'osservazione che abbiamo riportato conduce ad un piccolo libro
di Tzvetan Todorov intitolato La letteratura in pericolo.1
Nell'introduzione al suo saggio l'autore racconta la sua esperienza
letteraria dall'infanzia fino ai suoi ultimi impegni e suggella la sua
premessa con questo
pensiero.
Nel
libretto l'Autore ripercorre brevemente le sue passioni
letterarie, l'amore per lo studio del linguaggio e del suo sviluppo
ed affronta anche i nodi critici del panorama scolastico francese.
Egli accennando alle varie correnti universitarie o critiche che
hanno ispirato le programmazioni delle scuole rileva con amarezza
quanto la letteratura fatta in classe sia ancora uno studio del testo
che non lascia parlare il
testo. Dietro i necessari studi sui generi letterari, le figure
retoriche, l'approccio storico critico e strutturale alle varie opere
trattate nella carriera scolastica di uno studente medio francese, ma
diremmo anche italiano, si fa strada la critica ad un sistema che
permette di conoscere
in parte gli aspetti tecnici del testo letterario, introducendo il
discente in un graduale processo di vivisezione della pagina
estraniandolo dalla portata di ciò che gli autori hanno comunicato
con i loro scritti. Siamo al paradosso di un Caravaggio, o di un
Michelangelo, studiato nei dettagli tecnici dell'esecuzione cui manca
però l'esperienza dell'indugiare sull'immagine dipinta o scolpita
fino al punto di lasciar fare
l'opera d'arte, permettondole di creare una feritoia nel
più intimo di noi stessi. Il riferimento all'arte, alla bellezza ed
alla verità del bello fino a sé stesso è un'altro oggetto
dell'analisi di Todorov. Egli si era già cimentato su questi
argomenti e qui li riprende creando un necessario collegamento che
istituisce un legame forte tra l'arte e la letteratura indicandola
come fonte di bellezza e di comunicazione del bello e del vero.
Ai
nostri occhi questo saggio, letto in sinfonia con altri testi che
danno la temperatura dell'attuale
situazione di pericolo del mondo letterario, permette di far scorgere
diverse problematiche legate all'insegnamento nella nostre scuole
italiane, di ogni grado, in cui, come ricordava anche Steiner, lo
studio critico degli
autori e delle loro composizioni è uno studio che parte e termina
nella critica, uno studio in cui i testi perdono la loro
voce.
Todorov
in questo suo libro fa un'analisi coerente e precisa di uno stato
letterario che ancora oggi non funziona e di cui si vedono sempre più
i limiti ed i risultati.
In un
contesto attuale come il nostro, in cui la cinematografia
aiuta/condanna l'approccio al testo narrativo2,
ci sembra utile riproporre La letteratura in pericolo come
strumento per un confronto serio con le tendenza della società, le
dinamiche della critica e la passione per la lettura di prima mano
per la formazione di una coscienza e di una cultura veramente moderne
in cui la letteratura non è solo un immergersi in universi paralleli
ma sia anche un modo per interpretare il mondo ed essere sempre più
arroccati alla realtà delle nostre esistenze.
Francesco Bonomo
1La
cit. è tolta da p. 17.
2Ci
si riferisce ai grandi film che in questi mesi portano su grande
schermo i capolavori della lletteratura europea nomi come
Les Miserables, Anna Karenina ed
ultimamente anche Educazione siberiana.
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