Ballo di famiglia
di David Leavitt
Mondadori, 2011
€ 9,00
pp. 193
Tra le mie letture
ricorre sempre, tra un saggio e un altro, il desiderio di storie, di
racconti che possano accompagnare le giornate. È il desiderio di
entrare – anche brevemente – in altri contesti di vita o in altri
mondi. Il racconto, che rimane
il principale mezzo di comunicazione della storia della letteratura,
rapisce, permette in un tempo ridotto rispetto al romanzo di far
calare il lettore nelle trame del suo textus.
Tra
gli autori contemporanei vorrei soffermarmi su uno in
particolare, il professor David Leavitt del dipartimento di Inglese dell'Università della Florida. Laureato a Yale nel 1983 è
l'autore di una raccolta di racconti intitolata Family dancing (Ballo di famiglia) pubblicata dalla Mondadori nella
collana Contemporanea. A questo suo primo successo editoriale
si affiancano numerosi romanzi e saggi di varia natura oltre ad
articoli e al lavoro di editore e coeditore di riviste letterarie. In
Ballo di famiglia
emergono con chiarezza i nodi centrali della sua scrittura creativa.
Per comodità vi racconto i temi principali "dividendo" in paragrafi.
La famiglia. Paesaggi americani, ville, appartamenti, strade, vicinati. Dal titolo della raccolta (che è poi il titolo del racconto centrale nell'edizione italiana) si intuisce che si tratta di luoghi familiari, lo spazio in cui agiscono ed interagiscono padri, madri, figli, genitori acquisiti, sorelle zii, nonne, parenti e amici. Nelle pagine del Nostro la famiglia non manca quasi mai: protagonista o in margine, una o più, famiglie smembrate e ricomposte in nuove soluzioni. La riflessione di Leavitt sulla famiglia sembra essere la descrizione di un mondo in continuo mutamento. Non si percepiscono prese di posizione, ed egli non si riferisce alla famiglia secondo preconcetti o ideologie moderniste. La famiglia è descritta nella sua quotidianità, nella semplicità di un pomeriggio in piscina o di una cena davanti a figli o amici. In queste famiglie Leavitt non fa mancare il dolore. Dolore per una separazione, dolore per i figli, per il giudizio sociale, per una realtà infranta che difficilmente si riesce ad accettare. In Ballo di famiglia sono presentate scene di vita familiare che forse il lettore, nelle sue linee generali appena delineate, ha già vissuto nel proprio contesto quotidiano. In queste famiglie si sperimenta e si racconta il dolore dell'incomprensione o della malattia che arriva a sconvolgere gli equilibri di un tempo ma ci sono anche delle rivelazioni che i personaggi esternano e che nel corpo del racconto o nel finale permettono di capire e cogliere quale dramma si svolge nelle case americane che vengono descritte e raccontate.
La famiglia. Paesaggi americani, ville, appartamenti, strade, vicinati. Dal titolo della raccolta (che è poi il titolo del racconto centrale nell'edizione italiana) si intuisce che si tratta di luoghi familiari, lo spazio in cui agiscono ed interagiscono padri, madri, figli, genitori acquisiti, sorelle zii, nonne, parenti e amici. Nelle pagine del Nostro la famiglia non manca quasi mai: protagonista o in margine, una o più, famiglie smembrate e ricomposte in nuove soluzioni. La riflessione di Leavitt sulla famiglia sembra essere la descrizione di un mondo in continuo mutamento. Non si percepiscono prese di posizione, ed egli non si riferisce alla famiglia secondo preconcetti o ideologie moderniste. La famiglia è descritta nella sua quotidianità, nella semplicità di un pomeriggio in piscina o di una cena davanti a figli o amici. In queste famiglie Leavitt non fa mancare il dolore. Dolore per una separazione, dolore per i figli, per il giudizio sociale, per una realtà infranta che difficilmente si riesce ad accettare. In Ballo di famiglia sono presentate scene di vita familiare che forse il lettore, nelle sue linee generali appena delineate, ha già vissuto nel proprio contesto quotidiano. In queste famiglie si sperimenta e si racconta il dolore dell'incomprensione o della malattia che arriva a sconvolgere gli equilibri di un tempo ma ci sono anche delle rivelazioni che i personaggi esternano e che nel corpo del racconto o nel finale permettono di capire e cogliere quale dramma si svolge nelle case americane che vengono descritte e raccontate.
L'omosessualità. Tema ricorrente, dovuto
anche alla personale esperienza dell'autore. L'omossessualità è
quasi sempre al centro delle pagine di Leavitt, per motivi sociali e
letterari, in una forma di opposizione ad una cultura americana
contemporanea che presentava modelli di omosessualità inficiati di
idealismo o di preconcetti. In Family dancing, come nei
romanzi successivi, l'omosessualità viene liberata dalle ideologie
moderne di rivendicazione o di giudizio morale e si manifesta nella
semplicità. Personaggi appena delineati che cercano di manifestare
la loro scelta sessuale e di vita per non rimanere nell'ombra e nella
menzogna, una presa di posizione nei confronti della verità su se
stessi e sugli altri che non è scevra del dolore di madri che non
accettano in pieno la vita dei propri figli, di padri che abbandonano
il nucleo familiare per vivere la propria identità sessuale, figli
che soffrono e lottano nel desiderio di mettere le cose in chiaro o
nella paura di uscire allo scoperto (cfr. Territorio e
Devota).
Quello che si apprezza in
Leavitt quando scrive di omosessualità è il disincanto, quasi il
distacco dalla società degli anni Ottanta. La vita di un uomo o di
una donna omosessuale presenta le difficoltà, le incongruenze, le
paure, la necessità di scontrarsi con i giudizi o con il rifiuto,
soprattutto nel contesto della famiglia. Leavitt affronta il tema lontano dai recinti chiusi del conformismo, delle ideologie e secondo una visione pacifica.
Confrontarsi con le
pagine di un autore come David Leavitt, che pubblicò questi
racconti a 23 anni, è l'occasione per incontrare uno stile
immediato, definito minimalista, capace di far emergere l'essenziale
del quotidiano fatto di rapporti interpersonali, esperienze positive
e negative ma anche di sentimenti eccelsi come l'amore in alcune
delle sue possibili declinazioni.
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