Al centro di Londra, tra Piccadilly Circus e Regent Street, c’è un
posto che è un’istituzione per chi lo conosce già da tempo e diventa presto un
luogo di ritrovo per chi lo scopre: è l’Italian Bookshop, la libreria italiana
di Londra, dove è possibile comprare romanzi, libri di poesia, teatro, ma anche
testi scolastici e materiali didattici.
Dopo esserci stati un paio di volte ( vedi l'incontro con Simonetta Agnello Hornby),
colpiti dall’atmosfera conviviale e informale che si respira all’Italian
Bookshop, siamo andati a conoscere personalmente colei che gestisce la
libreria, Ornella Tarantola. È un sabato pomeriggio, la libreria è uno spazio
molto accogliente: appesa a una parete c’è una locandina di “Caro Diario” firmata
da molti scrittori, tra gli scaffali - ordinati ma densi di ogni genere
letterario – spunta un piccolo tavolino con dei giochi per i bimbi. Ci mettiamo
poco a renderci conto di come si svolga una normale giornata di lavoro in
libreria. In meno di un’ora sono diverse le tipologie di acquirenti che si
presentano al bancone di Ornella: chi chiede un libro per il figlio che vuole
imparare l’italiano (già, non un corso di grammatica, non un romanzo, nessuna
precisazione sulle necessità dell’apprendente: solo “un libro”, ermetica
richiesta che Ornella decifra e soddisfa con ammirevole pazienza), chi va sul
sicuro e compra il romanzo in vetta alle classifiche italiane, chi
semplicemente vuole avvicinarsi alla comunità italiana di Londra e sa che
quello è un buon posto per lasciare il biglietto da visita. Ornella con
profonda generosità si divide tra tutti, forte della sua esperienza da libraia
non sbaglia un colpo! Sa cosa consigliare e a chi, riconosce al primo sguardo il
tipo di lettore che ha davanti a sé. Esauditi i desideri dei clienti, davanti
ad una tazza di caffè, iniziamo a chiacchierare.
La libreria è nata quasi vent’anni fa, come libreria del gruppo italiano
“Messaggerie”. Poi è stata comprata da "European Schoolbooks" di Frank Preiss, leader nella
distribuzione di libri a livello europeo. Come si ricordano i nostri amici
siamo stati per anni a Cecil Court, la via dei libri rari e delle librerie
indipendenti di Londra. Dall’anno scorso ci siamo dovuti spostare: di poco, è
vero, ma purtroppo abbiamo perso la nostra sede storica a causa dell’affitto
troppo alto (e quando mai!). Non ce lo potevamo più permettere; anche se siamo un’istituzione,
la gente compra i libri su Amazon ormai, oppure li legge in formato
elettronico. Ora ci ospita l’European Bookshop, noi abbiamo uno spazio
all’interno ma restiamo due librerie separate. E qui all’Italian Bookshop siamo
in tre a lavorare: Renata e Katiuscia condividono questa fatica con me e sono
un aiuto prezioso.
L’Italian Bookshop ha saputo
crearsi un ruolo molto importante a Londra, quello di favorire l’aggregazione
tra italiani. È diventato un “luogo dell’anima” di molte persone: qui si
organizzano eventi, presentazioni di libri, interviste. Come riesci a portare avanti questo compito
importante?
Questo è il lavoro che si dovrebbe fare in tutte le librerie, non
dovrebbe essere un’eccezione! A me sembra di fare una cosa estremamente
normale. Tutto ciò è possibile grazie a una rete di persone che si è venuta a
formare e che gravita attorno alla libreria. Gente che passa da qui per
comprare un libro, poi rimane incuriosita e ci ritorna. Qui dentro sono nate
amicizie e anche amori! E gli amici della libreria mi avvisano se sanno di uno
scrittore che passa da Londra, mi consigliano se c’è un evento da organizzare: così riusciamo ad invitare
scrittori, ma anche personaggi dello spettacolo, attori, cantautori. La
libreria mi ha dato tanto: innanzitutto un’inesauribile rete di amici.
Chi sono gli acquirenti
dell’Italian Bookshop?
La maggior parte sono stranieri. Che leggono, studiano, sono
interessati alla cultura italiana. Noi li guidiamo nella scelta dei testi, offriamo
un lavoro di consulenza. Gli acquirenti italiani sono per lo più giovani. Accademici,
studenti, dottorandi: molti dei nostri clienti ruotano attorno al mondo dell’università
e vengono qui per comprare i testi adottati dai corsi di lingua che frequentano.
Ma anche famiglie, lavoratori, appassionati lettori: questo è un mondo dove ci
si sente a casa.
Lo spazio qui è ristretto: come
selezioni i libri per la libreria?
I libri, li scelgo io. Li richiedo ai distributori, e a volte direttamente
agli editori italiani. A volte mi lascio consigliare da amici, altre volte mi
fido “a naso” del libro, dell’autore o della casa editrice. Come vedi qui c’è
di tutto, anche uno spazio dedicato alla bistrattata poesia. Facciamo prima a
dire cosa non vendo. Ecco, da me non trovi Bruno Vespa, che pure riempie le
librerie italiane e si vende sempre molto bene.
Quali eventi passati ricordi
con maggior piacere?
Tanti, tantissimi! In molti sono passati da qui, anche appartenenti a
mondi diversi da quello letterario: a marzo abbiamo riso con Paolo Rossi,
indimenticabili poi le serate con Vinicio Capossela in passato. Recentemente abbiamo organizzato una
bellissima serata sulla Resistenza, il 25 aprile, sotto la direzione artistica di Luca Vullo. C’è stata una lettura
dell’antologia Io sono l’ultimo. Lettere
di partigiani italiani, edita da Einaudi: bellissimo il momento in cui
l’attrice Monica Nappo ha letto un brano di Agnese
va a morire. È stato emozionante vedere la sala gremita di tanti ragazzi
giovani. Il 29 aprile, invece, abbiamo ospitato il collettivo di scrittori Poesia presente, che ha animato la serata con un reading di poesie
in italiano, inglese e perfino in farsi.
E, ne siamo sicuri, hai anche
degli eventi futuri da segnalarci.
Certamente! Vi aspettiamo numerosi il 21 giugno per Letti di notte. In Italia sarà la notte
bianca delle librerie e anche qui oltremanica abbiamo una sorpresa per i nostri
amici: siete tutti invitati al matrimonio dell’anno, quello raccontato da Luca
Bianchini nel romanzo Io che amo solo te (Mondadori),
già da settimane ai primi posti delle classifiche italiane. Ce ne parlerà
l’autore in persona: è simpaticissimo, lo garantisco. Non perdetevelo!
In un articolo uscito lo scorso agosto su Repubblica, Concita De
Gregorio ha definito Ornella la "Lady Book" di Londra:
un ritratto che calza a pennello. Prima ancora di scoprire dove si possa
mangiare una vera pizza napoletana e prima di scovare un buon parmigiano senza
rimetterci lo stipendio, i tanti italiani che soggiornano a Londra dovrebbero
assolutamente passare da Warwick Street e “presentarsi” all’Italian Bookshop.
Noi ci torneremo presto e vi racconteremo di altri incontri e di nuovi amici:
il prossimo appuntamento è il 21 giugno, per la serata Letti di notte con Luca Bianchini.
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