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#Anteprime13 - La cronaca della terza giornata

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9 giugno 2013


La terza e ultima giornata di Anteprime si è aperta con un cielo minaccioso su Pietrasanta, ma mai tanto bellicoso quanto il desiderio di cogliere al massimo i racconti dell’ultima straordinaria giornata. Anche perché, a dirla tutta, proprio in questo terzo giorno c’è stato uno dei gli incontri più belli che ha preparato un libro che metterò certamente tra i miei desiderata. Sono le 18.30 appena passate quando iniziano le battute tra Antonio Pascale e la sua editor: dopo dieci minuti, ho una curiosità accesissima per questo nuovo romanzo. D'altra parte se da Passa la bellezza il successo di critica e di pubblico è unanime, ci sarà un motivo, e basta sentirlo parlare, tra ironia logorroica e fenomenale giri di pensiero per capire che non è certo sbagliato nutrire alte aspettative per il nuovo romanzo. Sono passati sei anni dall'ultima pubblicazione, perché improvvisamente Pascale si è sentito "incerto ma non impaziente" e ha iniziato a chiedersi cosa ci fa, lui, nell'universo. 
Il nuovo romanzo, dall'efficace titolo Le attenuanti sentimentali, è molto probabilmente un primo tentativo di autofiction in Pascale (che commenta, ironicamente: "quando mi dicevano all'inglese 'autofiction' mi dicevo di no, ma poi me l'hanno pronunciata alla francese, e non ho resistito). Il protagonista è uno scrittore che cerca di fare ordine nella propria vita portando disordine in quella degli altri. Vede la vita con uno sguardo preciso, quasi scientificamente nevrotico, ma anche poetico e curioso sulle nevrosi contemporanee e sull'uso spinto della tecnologia. E poi, soprattutto, sull'amore. Pascale fa ridere tutti spiegando che la coppia monogama non nasce da chissà quali motivazioni, ma dal bipedismo; il romanticismo è cosa successiva, creata perché l'uomo vuole darsi ragioni più nobili rispetto alla biologia! 
Quindi, passa a darci un esempio della scrittura del romanzo nuovo, leggendoci come la città può essere vista dalla bicicletta: dà nuovo ritmo alla narrazione.
Una frase da ricordare:
L'amore romantico è una stupida dolcissima invenzione recente.
Va detto che alla firma-copie, mentre io e Silvia lo fotografavamo impunemente, Pascale si è avvicinato a noi, ci ha ringraziate per la presenza e ci ha chiesto cosa ne pensiamo del titolo. Qualche battuta, una stretta di mano sentita e riconfermo la bella sensazione: io e Silvia siamo state le prime a complimentarci per il titolo, ci ha detto lo scrittore.

Dopo, non potevo mancare in piazza Duomo, a sentire Francesco Guccini. No, non si tratta di un concerto, ma di un altro incontro con i suoi editor, Antonio Franchini e Giulia Ichino, che hanno accompagnato il grande cantautore nel racconto di alcuni assaggi del suo nuovo libro. Anzi, dei suoi nuovi libri, perché Guccini è infaticabile e, presto, oltre a un nuovo album musicale farà uscire un giallo, un secondo volume del Dizionario delle cose perdute e questa raccolta di aneddoti dell'infanzia della sua generazione. Costumi da bagno di lana, tra ironie maliziose e controsensi di ieri: ecco come si presenta l'attenzione tutta materialistica e concreta di Guccini al passato. Una forma di ricordo dissacrante, filtrato e distanziato non solo dal tempo ma anche dalla maturità: il grande Francesco evidenzia, a partire dal lessico, i controsensi di un'epoca controversa. Dall'esperienza del traforo alla recita familiare per la letterina di Natale, dagli usi igienici alla scoperta del proprio corpo e del sesso, la maglia nera ciclistica e la sofferenza per la maglia di lana: solo alcuni dei tantissimi punti che hanno fatto ridere la platea, che ha resistito anche alla pioggia improvvisa.



Peccato aver perso pochi metri più in là l'incontro appassionato con Sveva Casati Modignani, signora del romanzo rosa italiano. E non solo. Con il libro in uscita nell'autunno, la scrittrice parlerà di temi forti, come il dolore e la violenza sulle donne, e quindi del desiderio di riscatto. Una storia che ha subito destato domande nelle lettrici, che, come ha sottolineato Noemi, non hanno esitato a fare domande alla loro scrittrice preferita. Infatti, anche quest'anno a Pietrasanta Sveva Casati Modignani si conferma uno degli scrittori più amati, con un pubblico fisso di lettori (potremmo dire lettrici). Ma chissà: il nuovo libro, con queste tematiche drammaticamente attuali, potrebbe conquistare anche una nuova generazione di lettrici. 



Al di là di un muro, tra la Chiesa di Sant'Agostino e il Cortile del Chiostro il pubblico viveva due esperienze completamente diverse: da una parte sorrideva con Fausto Brizzi, accompagnato dall'editor e da Vincenzo Salemme; dall'altra, manteneva un preoccupato silenzio ascoltando con la massima attenzione le riflessioni sulla crisi economica di Federico Rampini. In piazza, intanto, tutti ridevano con un Diego Abatantuono in splendida forma.

Ero molto incuriosita dall'esperimento romanzesco di Fausto Brizzi, che per la prima volta ha provato a portare in chiave ironica il tema della malattia. Il suo protagonista, infatti, ha solo cento giorni per riconquistare l'amata e per combattere contro un cancro improvviso. Il romanzo non ha verità da scoprire, ma è tutto rivelato fin dall'inizio: bisogna poi capire perché e come si è arrivati lì. La struttura narrativa, fondata su flashback, anticipazioni e stravolgimenti temporali, è decisamente accattivante. Più Vincenzo Salemme ne legge brani, e più cresce l'impazienza: perché bisognerà aspettare novembre per leggerlo?!

Infine, la serata conclusiva di #Anteprime13 si chiude in piazza Duomo, come avviene sempre. Quest'anno, l'ultimo ospite è Ferzan Ozpetek, non in veste di regista ma di scrittore. E' venuto a presentare un nuovo libro, che s'intitolerà Rosso Istanbul: tra cenni più o meno svelati di autobiografia, anche Ozpetek cede al richiamo dell'infanzia. Come molti altri scrittori a questo #Anteprime13, racconta il suo rapporto con la madre, nonché le prime scoperte del protagonista bambino, destinato a diventare regista. 
Altro tema forte, l'amore: il protagonista vivrà due grandi amori, uno per una donna e uno per un ragazzo:
L'amore non sa leggere e non sa scrivere: non guarda a classi sociali o al sesso, è un discorso tra anime.

A fine serata, mentre si festeggiava a suon di cin-cin alla splendida Enoteca Marcucci, un pensiero era comune: tre giorni, tre serate splendide che parevano essere scivolate tra le dita di tanti tweet (hashtag #anteprime13). Però è proprio vero che la densità di giornate così vanno centellinate come il buon vino: riassaggiate e riannusate attraverso immagini, cronache e appunti. E allora tutto torna, compreso il sapore di quei libri che invecchieranno bene, perché non saranno solo vini nuovi e acetati.  

Un grazie doveroso all'opportunità di seguire tutte le giornate anche quest'anno. 

Gloria M. Ghioni
CLetteraria's Anteprime 13 - Pietrasanta album on Photobucket