La mia vita è assolutamente affascinante
di Pénélope Bagieu
"La vie en rose" di Hop Edizioni, 2013
pp. 96
15,8 x 21,2 cm
€ 11,00
di Pénélope Bagieu
"La vie en rose" di Hop Edizioni, 2013
pp. 96
15,8 x 21,2 cm
€ 11,00
C’è chi la paragona a Bridget Jones, ma a me ricorda più Carrie Bradshaw della serie TV Sex and the City. Come lei, infatti, Pénélope Bagieu ha pubblicato un libro in cui parla di sé e della sua vita in una città come Parigi, sebbene il volume non si componga di articoli di giornale, ma di fumetti: si tratta di una raccolta di vignette tratte dal suo blog, riviste e perfezionate per la pubblicazione. Così ha raggiunto il successo e pubblicato il suo primo libro, cui è seguito molto altro: la Bagieu è diventata una delle più famose illustratrici francesi, tanto da pubblicare con Gallimard e Délcourt.
È molto facile immedesimarsi in Pénélope, una trentenne freelance che vive da sola e che ha una passione per le scarpe, con una qualità in più: l’ironia con cui sa parlare dei propri difetti. Golosa, logorroica e sboccata, Pénélope non ha un bel rapporto con le donne della sua famiglia, né con il bucato a colori, o con le pile di piatti sporchi, il sabato mattina. Guarda con molta nonchalance certa sua lingerie vecchia e poco sexy, ma non disdegna una capatina da Chantal Tomass il primo giorno di saldi. In questo modo l’autrice racconta la sua vita con riferimenti ben precisi, come quello alla famosa marca di lingerie o come quello alla sua pasticceria preferita, La Durée, così tipicamente parigina, così colorata. Anche le vignette della Bagieu lo sono, deliziosamente, col tratto semplice e impreciso su sfondo bianco.
È molto facile immedesimarsi in Pénélope, una trentenne freelance che vive da sola e che ha una passione per le scarpe, con una qualità in più: l’ironia con cui sa parlare dei propri difetti. Golosa, logorroica e sboccata, Pénélope non ha un bel rapporto con le donne della sua famiglia, né con il bucato a colori, o con le pile di piatti sporchi, il sabato mattina. Guarda con molta nonchalance certa sua lingerie vecchia e poco sexy, ma non disdegna una capatina da Chantal Tomass il primo giorno di saldi. In questo modo l’autrice racconta la sua vita con riferimenti ben precisi, come quello alla famosa marca di lingerie o come quello alla sua pasticceria preferita, La Durée, così tipicamente parigina, così colorata. Anche le vignette della Bagieu lo sono, deliziosamente, col tratto semplice e impreciso su sfondo bianco.
Sarà capitato a tutte di sentire il richiamo insistente di una borsa che costa quanto un mese d’affitto, beh, in questi casi Pénélope si tura le orecchie, o, nel caso delle scarpe, chiacchiera con loro dicendo quanto le piacerebbe portarle a casa con sé: il rapporto con lo shopping è un’altra delle componenti più ricorrenti del suo racconto, tanto da poter accostare la Bagieu alla chick lit, un genere letterario che comprende romanzi dal tono umoristico in cui le protagoniste sono donne in carriera nel settore dell’editoria o della moda, di cui si indagano i rapporti sentimentali e sessuali.
Come molte donne della sua generazione, Pénélope è una freelance, passa quindi da un ingaggio all’altro, confrontandosi di volta in volta con nuovi colleghi in nuovi uffici e risentendo ovviamente della precarietà che questo tipo di carriera può comportare: sempre con la stessa leggerezza, la protagonista compare anche all’ufficio di collocamento e in compagnia del personal account della banca, mentre tenta coraggiosamente di parlare del suo progetto di comprare casa.
Tra le sue vignette c’è un sottile sguardo all’eros di coppia, o alla sessualità in generale, senza che l’autoironia venga meno, e senza mai essere eccessiva.
E ancora, per una donna che adora la moda, non può mancare l’accenno insistente alla cura del corpo, allo sport, alle fatiche in palestra, senza riuscire però a cedere a certe passioni mangerecce poco dietetiche.
In Italia, La mia vita è assolutamente affascinante, è stata pubblicata da Hop!, una casa editrice di fumetti che guardano alla realtà di tutti i giorni con ironia, proprio come la Bagieu. Di quest’autrice, Hop! ha inoltre pubblicato il primo volume di Josephine (in corso di pubblicazione gli altri della trilogia), che in Francia ha avuto talmente tanto successo da essere stato trasformato in un film, uscito proprio quest’anno; inoltre Rizzoli Lizard ha pubblicato un altro suo fumetto, Un amore di cadavere.
Il profilo della Bagieu su Twitter conta più di centodiecimila follower, a nostro parere manca davvero poco che diventi così popolare anche in Italia.
Come molte donne della sua generazione, Pénélope è una freelance, passa quindi da un ingaggio all’altro, confrontandosi di volta in volta con nuovi colleghi in nuovi uffici e risentendo ovviamente della precarietà che questo tipo di carriera può comportare: sempre con la stessa leggerezza, la protagonista compare anche all’ufficio di collocamento e in compagnia del personal account della banca, mentre tenta coraggiosamente di parlare del suo progetto di comprare casa.
Tra le sue vignette c’è un sottile sguardo all’eros di coppia, o alla sessualità in generale, senza che l’autoironia venga meno, e senza mai essere eccessiva.
E ancora, per una donna che adora la moda, non può mancare l’accenno insistente alla cura del corpo, allo sport, alle fatiche in palestra, senza riuscire però a cedere a certe passioni mangerecce poco dietetiche.
In Italia, La mia vita è assolutamente affascinante, è stata pubblicata da Hop!, una casa editrice di fumetti che guardano alla realtà di tutti i giorni con ironia, proprio come la Bagieu. Di quest’autrice, Hop! ha inoltre pubblicato il primo volume di Josephine (in corso di pubblicazione gli altri della trilogia), che in Francia ha avuto talmente tanto successo da essere stato trasformato in un film, uscito proprio quest’anno; inoltre Rizzoli Lizard ha pubblicato un altro suo fumetto, Un amore di cadavere.
Il profilo della Bagieu su Twitter conta più di centodiecimila follower, a nostro parere manca davvero poco che diventi così popolare anche in Italia.