Avevamo
incontrato le Edizioni Leima poco tempo fa, quando ci hanno portato per mano
per certe strade semideserte e ci hanno mostrato un progetto creativo,
polifonico e ardimentoso. Già, perché aprire una casa editrice a Palermo a gennaio
2013, in piena crisi economico-politica, richiede senza dubbio una forte
componente di coraggio. Un coraggio che non si esaurisce nel compiacimento ma
che fa respirare, a chi ha a che fare con le Edizioni Leima, un’aria di
operosità e propositività, fatta di presentazioni di libri, nuove proposte, una
serrata attività su Twitter e una pagina su YouTube piena di booktrailer. Incuriositi dalla prefazione a Certe strade semideserte, abbiamo deciso
di parlare proprio con l’autore di quelle pagine: Renato Magistro, editore di
Leima, che con grande gentilezza e affabilità ha risposto alle nostre domande.
Com’è nata la casa editrice Leima e chi
la compone?
La
casa editrice Leima nasce da un desiderio di rimboccarci le maniche. Noi
lavoriamo da tempo in ambito editoriale: siamo una legatoria specialistica e abbiamo
fidelizzato una collaborazione con Sellerio, che stampa da noi i suoi libri.
Già legatoria (appunto la Legatoria Industrale Magistro), abbiamo deciso di non
stare a guardare impotenti questo triste periodo in cui in Sicilia continuano a
chiudere le case editrici. Anzi, che il periodo ci sia di stimolo! E così - grazie anche ai consigli di Antonio
Sellerio – siamo diventati casa editrice e decidiamo noi cosa, quando e quanto
pubblicare. Siamo in cinque a comporre le Edizioni Leima, che è una casa
editrice “al femminile”, dato che mi sono circondato da quattro donne.
Accettiamo anche curricula, ma chiaramente si potranno formalizzare rapporti lavorativi
solo quando non saremo più in fase di startup.
Come selezionate i libri e gli autori? Chiunque
può proporvi un manoscritto?
Certo,
noi accettiamo qualsiasi opera. Ma abbiamo una regola ben precisa: non
trascendiamo mai nella volgarità. Di solito prendiamo sei mesi di tempo per
valutare un manoscritto, ma quando siamo di fronte a contenuti scadenti l’operazione
di scrematura è immediata.
Cosa avete pubblicato fino ad ora? Quali
sono i vostri progetti per il futuro?
Con
i nostri libri abbiamo cerchiamo di lanciare dei messaggi,di fare delle strade
un luogo di confronto culturale. E in Sicilia è importante, perché la strada è
spesso vista con sospetto. Con Il
vurricatore abbiamo lanciato un messaggio di legalità, dato che racconta,
con una chiave di lettura molto particolare, la cattura di un boss. Abbiamo
lanciato un messaggio contro ogni pregiudizio: in Etica di un amore impuro si racconta di un amore omosessuale. Questi
libri fanno parte della collana di narrativa “Le stanze”, ma ne abbiamo altre
due: una di saggistica (“Le mani”) e una di fotografia (“Le visioni”). Per la
prima usciranno ad ottobre due saggi, uno di politica e uno in cui si parlerà
di mafia dal punto di vista sociologico. A fine novembre ci sarà un
appuntamento speciale, che metterà insieme la narrativa e le vignette di Dario
Corallo. Poi per la collana “Le visioni” pubblicheremo prossimamente un volume
fotografico sul regista Lucio Fulci.
L’editoria a pagamento è un fenomeno
noto ahinoi a molte case editrici o presunte tali. Qual è il vostro pensiero a
proposito?
Cerchiamo
di osteggiare il fenomeno, infatti la nostra casa editrice sostiene tutti i
costi. Purtroppo la normativa spesso non tutela le case editrici serie. Ma il
nostro è e rimane un no assoluto all’editoria a pagamento.
Seguite i blog letterari? Secondo voi
possono influenzare i lettori e, conseguentemente, il mercato librario?
Sì
li seguiamo. E in alcuni blog sono presenti le recensioni ai nostri libri.
Certo, sono convinto che possano influire i lettori.
Siete molto attivi su Twitter, e avete
anche una pagina Facebook. Quanto queste componenti sociali sono importanti per
una casa editrice?
Renato Magistro, editore di Leima |
Beh,
senza Twitter non ci sarebbe stata questa intervista! Twitter per noi è più
importante di Facebook, perché si rivolge a più utenti. Pensa che Certe strade semideserte è stato
adottato come libro di testo dalla York University di Toronto, che l’ha notato
su Twitter. Sono tutti segnali molto incoraggianti.
Ed
è incoraggiante per tutti noi lettori e cittadini sapere che a Palermo esista
questa casa editrice, che finora si è dimostrata innovativa, giovane, e
soprattutto di qualità. Le edizioni Leima hanno dato un segnale forte, hanno
investito con coraggio in una terra e in un periodo in cui sono pochi a credere:
i lettori arguti non faticheranno a recepirlo. Noi di CriticaLetteraria scommettiamo
con convinzione sulle Edizioni Leima e consigliamo caldamente di tenere d’occhio
le loro prossime uscite.