a cura di Danilo Soscia
prefazione di Renata Pisu
ETS, Pisa 2010
€ 19
pp. 296
L'antologia raccolta da Danilo Soscia per la casa editrice ETS, da sempre sensibile agli studi letterari, è un bel punto di partenza per occuparci di un fenomeno ad oggi poco rilevato: la ricezione della Cina da parte degli scrittori e giornalisti italiani. I testi raccolti, che coprono quasi un centinaio d'anni, rispecchiano gran parte della letteratura italiana del secolo scorso: da scritti meno noti di Barzini, Simoni, Appelius, Cipolla, Calzini fino a contributi editi ma spesso dispersi di Fortini, Cassola, Bernari, Emmanuelli, Malaparte, Levi, Lilli, Parise, Manganelli, spingendoci verso i più recenti di Sereni, Luzi, Terzani, Masi e Pisu.
Se i testi sono chiaramente la parte portante della raccolta, è però molto interessante l'azione del curatore, che ordina i testi secondo un criterio cronologico e li accompagna uno per uno con una nota introduttiva sintetica ma efficacissima, che dimostra la padronanza della materia e permette al lettore di comprendere al meglio il contesto biografico, storico e letterario a cui ricondurre il singolo autore.
L'ampio arco temporale consente al lettore di trarre continuamente considerazioni sul cambiamento e sulla progressiva apertura e integrazione dello scrittore-viaggiatore che si spinge nell'Estremo Oriente: la Cina è sempre meno una terra di mirabilia, lo stupore si conserva, mentre all'inizio del Novecento era una terra inesistente, parafrasando l'introduzione di Soscia:
«La Cina non esisteva, nella misura in cui esisteva solo nello spazio delle utopie che si sono rincorse in secoli di viaggi ed esplorazioni. Un'esistenza limitata allo spazio del discorso, a quel livello sospeso tra la realtà e l'ordine delle parole» (p. 15).
Insomma, per secoli la Cina è stata conosciuta solo attraverso i racconti di viaggio di mercanti, missionari e viaggiatori che hanno spesso alimentato il carattere avventuroso alla Marco Polo.
Dopo tanta chiusura e romanzizzazione, ecco i contributi degli scrittori italiani, tra reportage, resoconti e memorie.
Soscia si cautela precisando che la presente antologia non mira all'esaustività né alla completezza, ma è senza dubbio un'ottima documentazione di base per stimolare una nuova analisi dei rapporti tra Italia ed Estremo Oriente. E un domani, chissà, si potrebbe anche verificare il percorso contrario: la ricezione della letteratura italiana in Cina.
Gloria M. Ghioni
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