di Maria Silvia Avanzato
Fazi, 2013
Maria Silvia Avanzato in Crune d'aghi per cammelli racconta con la sua abituale e sferzante ironia le (dis)avventure di Edgarda Solfanelli, giovane aspirante scrittrice, con un'unica ignominiosa pubblicazione all'attivo che desidera con tutta se stessa finisca nel limbo dei libri mai letti.
Edgarda, circondata da improbabili personaggi come la fan psicopatica Lavinia La Stalker, oppure l'amica sex addicted ribattezzata per meriti sul campo La Zozzona, frequenta una pletora di scrittori che, diciamocelo, ricordano molto da vicino il gruppo dei giovani scrittori bolognesi (che leggo e apprezzo assai).
Scopo principale - sia per finalità professionali che personali - di Edgarda è quello di conquistare, letterariamente parlando (e non solo), l'editore dei suoi sogni, Valerio La Sorte delle Edizioni La Sorte di Ravenna (e anche in questo caso la somiglianza con un certo editore del mondo reale si ritrova con grande evidenza).
Riuscirà la Nostra a pubblicare un libro dignitoso e a potersi fregiare con diritto del titolo di scrittrice? Oppure definitivamente sconfitta dovrà rassegnarsi qualche oscuro lavoro per portare a casa la pagnotta?
Il risultato è un romanzo divertente e ben scritto ma, se non ci si ferma alla superficie della storia, si ritrova anche la difficile realtà degli autori esordienti che per avere una chanche spesso scendono a tristi compromessi o si barcamenano come equilibristi.
Si sorride via via che scorrono le pagine, ma resta un po' di amaro in bocca al pensiero che fatti e personaggi di fantasioso hanno ben poco e rispecchiano, purtroppo, la realtà attuale.
Ora, però, Maria Silvia regalaci anche qualcosa di cattivo e noir che, si sa, ti riesce altrettanto bene.
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Recensione di Carla Casazza
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