Teoria del
pirata
di Riccardo Raimondo
Samuele Editore, 2013
prefazione di
Giorgio Bàrberi Squarotti
copertina di
Davide Bramante
Il compendio della
teoria di Riccardo Raimondo è l’ecologia
del verso, la rivendicazione del poeta-genio nell’ unicità di un’aquila che non è gregge, che naviga e scrive
d’amore contro gli straccioni del
sentimento, mentre ruba il senso alle cose scorte nel suo viaggio, d'amore
e di rapina.
Il viaggio del poeta-pirata è
spesso della mente, volo pindarico nella quiete del corpo, un volo che fu(…)//ma senza valicare, senza
varcare,/senza essere più.
L’anima fiacca
landolfiana incontra echi leopardiani nella sera, mai leggera e sempre solcata,
il lampo che irrompe nella solitudine del poeta ricorda il globo d’oro
pascoliano-ecco scoppiare /e
brillare, cadere, esser caduto,/ dall'infinito tremolìo stellare(…)- che
ribalta cielo e terra e isola gli elementi della poesia.
La libertà di
movimento strutturale dei componimenti
suggerisce la confusione dell’Io,
i turbamenti di un animo; ecco i versi centrati, le congiunzioni isolate, la
parola che si getta “alla conquista degli astri” spostata alla fine del verso.
Il peso del
viaggio in GEOGRAFIE, la prima sezione della raccolta, da Rabat a via del
Plebiscito fino a GEO-TELEVISIONI, mentre la Sicilia è sempre lì, terra-madre,
approdo dei poeti in esilio, è “uno smeraldo di fuoco” con le sue arancine che
diventano metafore.
Il lessico è ricercato, spesso altisonante, a tratti giocoso con sprazzi di contemporaneità (Compro un sogno- perché i sogni si comprano ora- /mai, si comprano come da Mc Donald’s; non è la verdura rubata/che sa meglio di quella dell' aucian) mai pedestre.
Il lessico è ricercato, spesso altisonante, a tratti giocoso con sprazzi di contemporaneità (Compro un sogno- perché i sogni si comprano ora- /mai, si comprano come da Mc Donald’s; non è la verdura rubata/che sa meglio di quella dell' aucian) mai pedestre.
La devota
amorevolezza a Via del Plebiscito esplode in un climax discendente, dalle
immagini violente, sinestetiche, dal fetore di cadavere di macelleria, alle
matasse esplose, al sangue di cavallo
che spira odore di fiele, scannato, alla calura disgustosa, fino al silenzio
della sera calante.
Non è nessuna tua/bruttissima dolcissima creatura/a farti così bella, /ma è/il silenzio della sera/quando cala/e tutto ammanta e tutto unisce/come un sentimento che t’indora/t’accarezza, t’adorna di stelle/ti custodisce finchè non ritorna/il mattino crudele che ti porta/un’altra fatica,/otto ore di mestiere ingrato…
Riccardo
Raimondo
esaspera il linguaggio con una caterva di parole, spesso elencazioni,
descrizioni sovrapposte, la modernità si
esprime nei versi impastati di parole straniere, di special offert,packet e spread; crea neologismi quali mammaborsetta,
schiaffopadre, fisiologiecanzoni, attraverso
la sinteticità delle parole
composte, che alleggeriscono la struttura con la fusione di due lessemi.
Espliciti richiami
al Passero solitario e all’Infinito di Leopardi in VILLA BELLINI,
il “guardo” diviene lo “sguardo”, che è la soglia, la siepe che è l’errore,
enfatizzato e martellante nella sua iterazione.
La poesia è
espressione del reale, cito GEO-TELEVISIONI:
E il senso cos’è allora? Cos’è la forma?//…oggi che la vita ha sostanza astratta, codicale,/s-ostentamento equazionale-bot,bond,spread,plus!/Oggi che la Parola è stilistica, invenzione pubblicitaria/-special offert, gratis,packet,business,smart,mission,target!/E la Storia è sempre più libera, liberale, libertaria,/(solo)apparentemente controcorrente…/mentre i novissimi giornalistici talenti/confondono le acque, le vite/ e le modernissime nervose scritture/-iper-moderna,a-narrative,generazionali,emozionali!/impastano le menti, i sentimenti…oggi,/oggi che la tecnica è trappola per gli angeli,/il demonio ha natura numerica,/sulle macerie delle postmetropoli/-ciò che resta dell’uomomangiauomo:/la nuova giungla real-cibernetica.
Un linguaggio
sperimentale quello di Riccardo Raimondo, nuovo, a volte privo di punti, che
lascia aperto un varco al pensiero nell’ impossibilità delle conclusioni; lo
spazio del dubbio è dell’uomo, è fondamento della TEORIA DEL PIRATA, mentre il
bestiario è allegoria della giungla umana.
L’ultima sezione
della raccolta, parla prevalentemente d’amore, le donne sono osannate e impoverite allo stesso tempo, una sola degna
eletta rende comiche tutte le altre, tuttavia il rapporto con l’amata è sempre
tormentanto, ma-che sarebbe un poeta-senza
angoscia, senza amore e senza fantasia?
Andate cari amici altripoeti//verso un ecologia del verso,//altrimenti andate a fare il cuculo/per carnevale/a greggi di mille; andate oppure a scuola di movimenti, a lezione di scrittura creativa/e d’altri orientamenti. //Le aquile/non volano a stormi.( da IO E GLI ALTRI)
Riccardo
Raimondo, poeta, narratore e critico, nasce nel 1987 a Siracusa, laureato in
Lettere Moderne a Catania, vive, studia e lavora a Parigi.
Da
dicembre 2011 è accademico corrispondente presso l'Accademia degli Incolti
(Roma). Collabora con alcune riviste e webzine nell'ambito della critica
d'arte, letteraria e di costume.
Fra i riconoscimenti
più importanti: Menzione d'onore Premio Montano 2011 per raccolta inedita;
Menzione Premio Maria Marino 2011 per selezione di versi inediti. In
versi ha pubblicato: Lo sfasciacarrozze (A&B 2009, post-fazione
di Cettina Rizzo);Il potere dei giocattoli (Sentieri Meridiani
2012, a cura di Daniele Maria Pegorari, con una nota di Sebastiano T.Aglieco,
copertina di Elisa Anfuso);Teoria del pirata (Samuele Editore 2013,
prefazione di Giorgio Bàrberi Squarotti, copertina di Davide Bramante).
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