Questo non è amore. Venti storie raccontano la violenza domestica sulle donne
a cura delle giornaliste della Ventisettesimaora
Gli Specchi Marsilio, 2013
pp. 272
€ 16,50
a cura delle giornaliste della Ventisettesimaora
Gli Specchi Marsilio, 2013
pp. 272
€ 16,50
Sono le storie, più di tutto quello che le circonda, ad
arrivare dritte al cuore. Storie come quella di Monika che dopo aver trovato il
coraggio di lasciare il marito violento e cercato riparo in una struttura
protetta, a colloquio con la psicologa, non riesce a trattenersi: ‘’Meglio le
botte di questo dolore allucinante, di questo buio. Io lo amo ancora’’.
Questo non è amore. Venti storie
raccontano la violenza domestica sulle donne è il libro curato dalle giornaliste
della Ventisettesimaora, il blog del Corriere della sera le quali hanno
raccolto testimonianze di donne
maltrattate da mariti o compagni .
Sono immagini autentiche quelle si hanno di fronte scorrendo le pagine.
Monologhi, pagine di diario, sfoghi di donne picchiate e umiliate dai propri
compagni, messe nero su bianco riducendo al minimo il lavoro redazionale
A colpire è la somiglianza di queste storie, i loro protagonisti, le loro
trame in cui si confondono amore e violenza:
La prima volta che mio marito mi ha picchiata sono rimasta sorpresa, ma l’ho presa come una dimostrazione d’affetto. Anche mio padre da piccola mi picchiava sempre’’.... ‘’Per non sentire il dolore mi colpevolizzavo. Era come se cercassi di dare un senso logico a tutto per cercare di sopportarlo’’.... ‘’Mi confondeva le idee: ‘Ti amo, se mi lasci mi uccido’.
I partner sono, in molti casi, uominiall’apparenza irreprensibili,
professionisti stimati, compagni affettuosi fino a un cambiamento spesso
improvviso. Dalla premura si passa a un mix micidiale di violenza fisica e
verbale fatto di frasi destinate a fissarsi per sempre nella testa e nell'anima
delle loro vittime: ‘’Sei incapace’’, ‘’Non vali nulla’’, ‘’ Senza di me non sei
niente’’’.
Ci sono, poi, storie agghiaccianti fatte di sessualità violenta, perversioni,
pretese indicibili che si concludono sempre con ‘’Sei ansiosa… frigida…lesbica’’.
Per giungere fino alle minacce di morte.
Questo non è amore nasce da un’indagine
condotta dalla giornaliste della
Ventisettesimaora e uscita in otto puntate sul Corriere. Un’inchiesta del genere ha un valore totalizzante che
investe il senso di responsabilità collettivo. In gioco ci sono le vite di
vittime da tutelare ma anche quelle di medici, psicologici, assistenti sociali,
avvocati e magistrati che ogni giorno affrontano episodi al limite: ‘’Nell’inchiesta
ci siamo fermate prima. Prima della morte’’ si legge nell’introduzione.
Come si possono aiutare donne che vivono situazioni disperate o donne che non
vogliono farsi aiutare e magari chiamano il centro di aiuto ogni giorno, in
lacrime, per non presentarsi mai agli incontri. O che arrivano quasi morte in
ospedale senza sporgere denuncia:
Se le pazienti chiedono di andare, devo lasciarle andare. Ogni volta che escono dalla stanza rosa, le saluto sperando di non rivederle più. Ma so che torneranno: è così nell’ottanta per cento dei casi, perché la violenza domestica è un reato reiterato. E quando le rivedrò, lo so e non mi sforzo nemmeno più, dovrò avere lo stesso sguardo di accoglienza e non giudicante. È stata una delle lezioni più difficili’.
(Vittoria Doretti, medico cardiologo fondatrice del Codice Rosa
di Grosseto una task force di intervento nei casi di violenza domestica).
La portata di questi casi non si limita ai protagonisti, la violenza domestica sulle donne, come ogni altro crimine, grava sulla società
intera, annidandosi nell’indifferenza, nella mancanza di empatia, nel giudizio
troppo facile. Il compito di costruire un principio di rispetto e comprensione
per l’altro spetta a tutti, combattendo la confusione attraverso la cultura.
Social Network