Meravigliosa Chiara e tua ammirevole chiarezza! Più si rivolge verso di te lo sguardo più siamo costretti ad ammirarti in ogni tua opera. Invero finché viveva nel mondo brillò, ma ancor di più diffuse splendore nell’Ordine religioso da lei fondato; nella casa paterna brillò come un raggio, nell’interno del chiostro irraggiò come un sole. In vita emanò scintille di luce, dopo la morte risplende radiosa, sulla terra fu luminosa, in cielo risplende di eterno chiarore.
In occasione del centenario della
fondazione dell’Istituto delle Suore Francescane Ospedaliere di S. Chiara viene
pubblicato il presente volume, che ripercorre le tappe fondamentali della storia
della Congregazione delle Suore di Santa Chiara, la quale ha radici vocazionali in un passato molto più
lontano legato alla vita ospedaliera: il quadro storico religioso delineato va
dal Concilio di Nicea voluto dall’Imperatore Costantino (convertito al
cristianesimo) nel 325 d. C, al periodo medievale a cui risale la fondazione dell’ospedale
pisano voluto da Papa Alessandro, al profondo radicamento del francescanesimo
che avviene in Pisa, centro di cultura e
spiritualità religiosa nel XIII secolo.
Il Medioevo è il periodo in
assoluto dedito ai grandi pellegrinaggi e sarà proprio la via Francigena a rivelare la creazione delle prime strutture
ospedaliere. Si diffonde così il pensiero religioso di Sant’Anselmo d’Aosta, di
San Bernardo di Chiaravalle, di San Benedetto
e di Sant’Agostino, fautori di una radicata verità di fede tra gli
uomini del tempo, ma è soprattutto attraverso l’esempio di S. Francesco e S.
Chiara che le Oblate, davvero cresciute esponenzialmente, lasciano tutti i loro
beni per seguire la strada del dono e della carità:
Non hanno bisogno di riconoscimenti formali, ma solo del campo da coltivare, del povero, del malato da seguire. Nella loro dichiarazione d’ingresso nella Congregazione […] affermano di lasciare ogni proprietà all’ospedale, ma ancora di più di rinunciare ad ogni loro volontà interiore per offrirla al povero.
I secoli XIV e XV vedono le
Oblate estendere la propria vocazione ad un numero consistente di donne dalla differente
estrazione sociale; seguendo l’esempio di S. Chiara, queste devote decidono di
dedicarsi totalmente all’assistenza negli ospedali: vedove, commesse,
lavoratrici, figlie e madri si mettono a disposizione degli ammalati per
alleviare le loro sofferenze, diventando veri e propri operatori umanitari.
Non è solo altruismo
filantropico, ma la loro scelta di vita, ispirata fondamentalmente da motivi
religiosi, permette di creare una vera e propria comunità, in cui si fondano i
valori di S. Francesco e di S. Chiara, “presenti” costantemente nell’animo delle Oblate
Ospedaliere. L’ospedale pisano era governato da Rettori o Maestri, anche loro
Oblati nel senso etimologico del termine, in quanto offrivano non solo tutti i
loro averi e proprietà, ma la loro stessa vita per il bene degli altri. Tra gli
oblati si trovano anche muratori, fabbri e fornai.
Dal Rinascimento fino al 1771,
saranno i prelati Spedalinghi a
sostituire i Rettori e i Maestri nelle mansioni di coordinamento e di gestione del
nosocomio pisano.
Tra la fine del Settecento e
l’inizio dell’Ottocento, con il decadere della dinastia dei Medici gli
Spedalingi saranno sostituiti da Commissari laici e la parte religiosa sarà
affidata ad una congregazione dei Frati Cappuccini.
Alla fine dell’800 le Oblate
vengono allontanate dall’ospedale per motivi ideologici e una parte di loro va
a costituire con enormi sacrifici un nuovo istituto religioso.
L’ultima parte del volume
ripercorre tutto il Novecento: dal 1913 fino ad oggi, viene delineata in
dettaglio l’intensa attività religioso-umanitaria dell’Istituto delle Suore Francescane.
Nel corso della seconda metà del
Novecento, le Suore francescane di Santa Chiara, iniziano ad operare
intensamente in altre strutture, negli asili d’infanzia, nelle case di riposo
per anziani e in molte forme di assistenza domiciliare.
Testimoni più silenziose, ma non
meno presenti, hanno saputo offrire il loro appoggio in situazioni di
difficoltà economica e non solo. Basti
pensare alle molte scuole d’infanzia, alle mense, tuttora gestite da loro, che
garantiscono un validissimo sostegno alle famiglie e ai più bisognosi.
Nell’appendice finale, sono
raccolte testimonianze preziose di alcune Suore Francescane Ospedaliere di S.
Chiara e della Madre Vicaria. Il volume
è corredato da numerosi disegni ad acquerello che impreziosiscono la descrizione
delle fonti, da riproduzioni manoscritte e raffigurazioni a stampa sui
differenti periodi storici attraversati che rendono la lettura del volume
chiara, fruibile e degna di attenzione.
M. Lando
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