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Il medioevo in giallo nella narrativa di Ellis Peters

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Il medioevo in giallo nella narrativa di Ellis Peters 
di Chiara Albertini,
Kimerik, 2011

pp. 112

Il romanzo giallo si configura come romanzo sociale, come affresco verista, come specchio dei tempi; in effetti non soltanto il giallo storico, ma ogni poliziesco ormai è un romanzo d’ambiente.[1]

Chiara Albertini ci presenta uno studio che riguarda una scrittrice inglese del Novecento: Edith Mary Pargeter. Come molte sue coetanee di inizio Novecento la scrittrice utilizza uno pseudonimo che corrisponde al nome di Ellis Peters.
Nata nel 1913 in prossimità della contea inglese dello Shropshire attraverso una forte predilezione per la storia medievale e per le narrazioni tinte di giallo, la scrittrice sceglie di scrivere racconti che prendono spunto dalla serie di accadimenti delittuosi che rinviano alle Brother Cadfael’s Chronicles, ma sceglie di ambientare le vicende in un lontano medioevo inglese, in particolare in Galles e nell’Inghilterra del dodicesimo secolo.
Le Brother Cadfael’s Chronicles sono venti romanzi storici che incarnano perfettamente l’epoca medievale cara alla scrittrice e che ritraggono il periodo che va dal 1137 al 1145, fase travagliata connotata dall’anarchia e dalla guerra civile tra due esponenti che si contendono la corona d’Inghilterra: il re Stephen e l’imperatrice Maud; narrazioni  storiche in cui si intravedono chiari elementi di biografismo implicito legati alla vita della scrittrice, (la terra nativa background dell’autrice, il suo lavoro di assistente farmacista, peculiarità del protagonista principale delle cronache, impersonato dal monaco erborista gallese Cadfae).
Le cronache rappresentano delle vere e proprie testimonianze del clericalismo diffuso al tempo medievale, dei reliquiari e del conseguente pellegrinaggio che si diffonde all’epoca, ma anche della corruzione che parte addirittura dall’interno dei luoghi religiosi e delle abbazie stesse.
Ma le cronache sono soprattutto, per la scrittrice oggetto di romanzo storico proiettato al giallo perché secondo questo interessante studio analitico presentato dettagliatamente da Chiara Albertini, le Brother Cadfael’s Chronicles, oltre a inserirsi «all’interno del genere letterario “poliziesco” racchiudono elementi e costanti dal punto di vista tematico, strutturale e stilistico propri di tale genere».[2]
Infatti ogni cronaca descritta dalla Peters, vede un concatenarsi di accadimenti che si susseguono subito dopo il ritrovamento del cadavere, e il prosieguo del racconto è caratterizzato da tutti quegli espedienti d’indagine tipici del romanzo giallo. Il raggiungimento dell’obiettivo finale è dato dal ritrovamento e soprattutto dall’individuazione di un colpevole certo, il quale viene indotto a rivelare la verità sul verificarsi degli episodi che precedono il delitto.
Paragonato “al discendente letterario dello shakespeariano Frate Lorenzo”, il monaco detective Cadfael, è il vero protagonista delle cronache: è un personaggio dai mille risvolti, si occupa, ufficialmente  dell’erbario dell’abbazia in cui vive; apparentemente disciplinato, in realtà non segue assiduamente le regole connesse ai propri doveri monastici quotidiani,  e spesso trova pretesti per allontanarsi dal riservato mondo monacale per entrare in contatto con altri ambienti e soprattutto per risolvere i misteriosi delitti che incontra fuori.
 Il suo metodo d’indagine viene definito “dell’abduzione e del paradigma indiziario:” l’analisi esplorativa viene infatti portata avanti grazie alla teoria interpretativa sul valore temporale e causale degli indizi che via via il monaco riesce a scovare. Altro elemento peculiare d’indagine è rappresentato dal costante dialogo come chiave interpretativa del carattere dei personaggi delle cronache.
Ellis Peters usa abilmente anche alcuni espedienti per avvalorare e dare maggior rilievo alla narrazione: suspense, dissolvenza e flashback.
La studiosa, Chiara Albertini analizza anche come il delitto possa essere inquadrato come possibile chiave di interpretazione di un’intera società: infatti, attraverso le cronache si disvelano gli aspetti sociali, culturali politici di un’intera società medievale, ricostruendone la storia e lo stile di vita dell’Inghilterra e del Galles del dodicesimo secolo.
Un testo interessante che oltre a presentare il ritratto di una scrittrice Ellis Peters probabilmente ignota ai lettori, ci offre proprio quello che ha caratterizzato maggiormente la scrittura di questa donna: la passione per il romanzo giallo. Al contempo, il saggio rappresenta una seria analisi anche sui caratteri distintivi del romanzo storico medievale inglese.


Mariangela Lando


[1] p. 54.
[2] p.  27.