PER SIGNIFICATA PER LITTERAM
Dante profeta e cantore inconsapevole di un amore eterno
di Antonio Soro
Sassari, Editrice Democratica Sarda, 2012
PER SIGNIFICATA PER LITTERAM è uno studio ermeneutico
letterario, un testo critico, nello specifico, un piccolo trattato
sulla Commedia e sui suoi ‘sensi’. Come suggerisce l’autore, Dante
procede nella creazione poetica per quattro livelli successivi, tutti inglobati
in un unico senso letterale che fa da collante nella realizzazione della
struttura.
Nell'ultimo secolo numerosi sono stati i commentatori
dei ‘sensi danteschi’, da Auerbach a Singleton fino ad Umberto Eco, tutti
rivolti all'interpretazione di un'opera mai concepita per rimanere unilaterale.
Il senso è il livello interpretativo di
un'opera, e più precisamente si parla di ‘sensi’ stratificati in quattro
direzioni precise, o meglio, in quattro livelli ermeneutici; in ordine: litterale, allegorico-anagogico, morale
e spirituale.
L'autore pone la sua attenzione, in particolar
modo, sull’allegorico, che offre «una veritade ascosa sotto bella menzogna»[1];
il secondo senso distingue al suo interno anagogia e allegoria, mentre
quest’ultima ha la libertà della poesia e del mito nel poter attingere alla
fantasia, l’anagogia è un ‘sovrasenso’ che trae materia dal reale e dalla
storia; a partire «dal qui e ora, ogni azione, evento umano o pensiero
ha la sua eco tanto nelle profondità degli inferi quanto nelle somme altezze
dei cieli».[2]
Soro rimanda chiaramente al Figuralismo di
Auerbach, in cui ciò che si è in terra è prefigurazione dell’ultraterreno, così
il poema dantesco, pur nei suoi personaggi allegorici(Minosse, Cerbero, etc.),
è figura di aspetti antropologici. La figura in Auerbach è dunque anagogia,
l’allegoria è «fittizia o pagana o letteraria».[3]
L’analisi dell’autore e la distinzione tra
analogia e allegoria passa da Singleton a Pasquazi fino a giungere agli studi di
Umberto Eco, il testo è scorrevole e dettagliato nella disamina dei singoli
elementi e nel percorso della critica dantesca. Ecco che Antonio Soro diviene
sempre più didascalico nell’esplicazione delle simmetrie della Commedia, tra Cosmologia e Teologia
nelle tre Cantiche.
«Siamo dunque nel campo di ciò che “habetur per significata per litteram”(Ep XII, 20), cioè di quel significato “che viene prodotto per mezzo di cose significate dalla lettera” traduceva Enzo Cecchini»[4].
Secondo Antonio Soro, Dante crea delle figure
del mondo ultraterreno, tramite simboli e corrispondenze di date e
avvenimenti (come la caduta di Lucifero, attestata realmente nella Bibbia e i
segni del terremoto del 34 di cui parla Dante), divenendo lui stesso figura
dell’uomo e del suo calvario verso la purificazione; non a caso, come spiega
Robert Hollander, il viaggio del poeta inizia il 25 Marzo, giorno della
creazione di Adamo, del concepimento e della crocifissione di Cristo.
L’ultima parte di PER SIGNIFICATA PER LITTERAM, passa in rassegna, in maniera
scolastica - così come l’autore aveva già fatto per la spiegazione della
Cosmologia dantesca - il Convivio; non
manca tuttavia, anche qui, la ricerca dei valori simbolici della struttura
dell’opera e della sua suddivisione:
«il numero dei capitoli del Convivio è infatti pari al numero dei libri della Bibbia(…)»[5].
Soro si propone di recuperare l’importanza
dell’analisi del quarto senso dantesco, attraverso un linguaggio chiaro e ricco
di riferimenti bibliografici, tenendo conto non solo delle riflessioni
teologiche e filosofiche, ma soprattutto della realtà storica e del valore
simbolico dell’opera.
Il Dante poeta di rime d’amore della Vita Nuova, diviene «profeta e cantore
“inconsapevole” di un amore eterno», facendosi portatore, attraverso il suo
Poema, di significati morali e spirituali; Soro insiste sull’ inconsapevolezza
del poeta, facendone uno strumento guidato dal Divino e, attribuendo
all’ ispirazione, una valenza mistica.
Ecco che il senso dell’anagogia viene intenso
come una sorta di «azione pastorale», il poeta reca sul capo un’aura,
imperniata di religiosità più che di alloro.
Isabella Corrado
[1]
Enciclopedia dantesca, 6 voll., Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana,
1970.
[2]
ANTONIO SORO, PER SIGNIFICATA PER LITTERAM, Dante profeta e cantore
“inconsapevole di un amore eterno, Sassari, Editrice Democratica Sarda, 2012.
[3]
A. JACOMUZZI, La «Divina Commedia»: figura,allegoria, visione, in Il palinsesto della retorica e altri saggi
danteschi, Firenze, Olschki, pp. 127-28.
[4]
ANTONIO SORO, op. cit.
[5]
Ibidem.
Social Network